sourcelunedì 23 ottobre 2017
28 ottobre Ravenna. Pontificale del Cardinale Burke
28 ottobre - ore 11 a Ravenna, nella Basilica di Sant'Apollinare in Classe. Il Card. Raymond Leo Burke celebrerà una Santa Messa Pontificale.
Cliccate sull'immagine della locandina, per leggere, ingrandendola, tutti i dettagli.
Avviso del CNSP - Gli Amici che organizzano il Pellegrinaggio di Ravenna del prossimo 28 ottobre ci chiedono di inoltrare a tutti coloro che parteciperanno questo avviso.
Avviso del CNSP - Gli Amici che organizzano il Pellegrinaggio di Ravenna del prossimo 28 ottobre ci chiedono di inoltrare a tutti coloro che parteciperanno questo avviso.
È stato organizzato un pranzo, al quale parteciperà anche S. E. Rev.ma il Card. Raymond Leo Burke, che si terrà, al termine del solenne Pontificale, al ristorante La Campaza, in Via Romea Sud 395, località Fosso Ghiaia (1 km circa dalla Basilica di S. Apollinare in Classe). La quota di partecipazione è di € 30,00. È possibile partecipare, prenotando, fino ad esaurimento posti, all'indirizzo: circoloculturalesanmichele@gmail.com.
Roma, 28 Ottobre. Humanae vitae 50 anni dopo
28 ottobre h 9:15. Angelicum - Università S Tommaso d'Aquino, Largo Angelicum 1
Il prossimo anno cadrà il cinquantesimo anniversario della promulgazione dell’Enciclica Humanae Vitae di Paolo VI (25 luglio 1968). In essa Paolo VI previde che l’accettazione del controllo artificiale delle nascite avrebbe avuto come conseguenza un declino generale delle norme morali in tutta la società; un aumento dell’infedeltà coniugale; un venir meno del rispetto per le donne da parte degli uomini; e l’introduzione di tecnologie riproduttive coercitive da parte dei governi.
Dopo quasi cinquant’anni, non solo queste previsioni si sono avverate, ma siamo arrivati al punto in cui la società, su larga scala, ammette che nel matrimonio le relazioni sessuali possono essere separate dalla procreazione.
Per cercare di evitare alle future generazioni gli effetti distruttivi della mentalità contraccettiva e per aiutare a ripristinare un’autentica cultura cristiana, l’insegnamento cattolico sulla castità e l’apertura alla vita nel matrimonio deve essere difeso e insegnato apertamente. Con il convegno in programma, Voice of the Family vuole offrire un’opportunità per studiare l’Enciclica Humanae Vitae nella sua epoca storica e nella nostra, ribadendone la continuità con l’insegnamento perenne della Chiesa sancito dal suo paragrafo 14.
Scaricare qui la Locandina con l'intero programma.
Roma: il cardinale Burke non rinuncia ad una «correzione fraterna»
Nostra traduzione da TradiNews - 20 ottobre 2017
Il 3 ottobre 2017, in un'intervista rilasciata al Vaticanista Edward Pentin del National Catholic Register, il cardinale Raymond Burke ha detto la sua nomina come membro del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica del 30 settembre non richiede un lavoro sul tempo pieno, ma saltuario a seconda delle circostanze.
Ha detto che la nomina non cambierebbe né ritarderebbe la correzione fraterna indirizzata a Papa Francesco sull'esortazione apostolica Amoris Lætitia. Su questo punto, lo storico Roberto de Mattei rispondeva a coloro che erano stupiti che i due autori superstiti dei Dubia, i cardinali Walter Brandmüller e Raymond Burke, non avessero firmato la Correzione filiale: «significa ignorare, ha scritto, come sottolineato da Rorate Coeli, che la correctio filialis di sessantadue firmatari è puramente teologica, mentre quella dei cardinali, quando apparirà, avrà autorità e un ambito molto diverso, sul piano canonico». Alcuni osservatori romani hanno motivo di ritenere che la presentazione della «Correzione fraterna» sia imminente.
L’omelia in fotocopia - Stefano Fontana
Un’omelia standard ricorre ogni domenica: Dio ti ama così come sei. Ma è proprio così?
Da un po’ di tempo noto che gran parte delle omelie che ascolto la domenica durante la Messa dicono sempre la stessa cosa. Qualsiasi siano le letture da commentare, come un singolare mantra ripetono lo stesso concetto che possiamo riassumere in questa frase: Dio ti ama così come sei.
L’attenzione é posta sulla misericordia di Dio, che ci accoglie nonostante le nostre debolezze e fragilità. In genere in queste omelie di “peccato” si parla ormai poco. La parola é sostituita appunto da debolezza e fragilità , davanti alle quali si prova di solito un sentimento di misericordia.
La conclusione di queste omelie fotocopia é quindi che non dobbiamo giudicare, non dobbiamo essere legalisti nel senso di rammaricarci se non riusciamo a rispettare la legge di Dio, e che l’unica cosa importante é ricambiare questo amore di Dio che, appunto, ci ama così come siamo.
domenica 22 ottobre 2017
Maria Guarini, «La questione liturgica. Il rito Romano usus antiquior e il Novus Ordo Missae dal Vaticano II all'epoca dei ‘due papi’»
Ѐ uscita la seconda edizione del mio saggio «La questione liturgica. Il rito Romano usus antiquior e il Novus Ordo Missae dal Vaticano II all'epoca dei ‘due papi’», Ed. Solfanelli, pag.168, Euro 13.
Il Libro:
Lo scenario della Chiesa di oggi, riformata secondo le applicazioni del Concilio Vaticano II, presenta un mosaico di “criticità” che non sfuggono ai fedeli e agli studiosi più sensibili e competenti. Esse non hanno risparmiato — anzi vi trovano il loro focus — la Liturgia, culmine e fonte della vita di fede nella sua espressione culturale e sacramentale.
Soprattutto dopo l’abdicazione di Benedetto XVI, essa rischia ulteriori improprie manipolazioni che diventano abusi.
Il testo è stato rivisto e ampliato. Inoltre sono stati aggiunti due Capitoli, sui processi dissolutivi accelerati a partire dall'abdicazione di Benedetto XVI fino alle ultime avvisaglie che hanno portato al motu proprio Magnum principium, col quale si promuove il decentramento alle Conferenze episcopali della preparazione dei libri liturgici, che mina l'unità e dell'universalità de La Catholica.
Nel presente saggio viene analizzato sul piano filosofico e teologico lo status quaestionis, in ambito liturgico, della crisi che viene da lontano ma caratterizza l’ultimo cinquantennio. Vengono quindi sviluppati in termini essenziali alcuni dei punti rilevanti di un dibattito ancora aperto, da diffondere ed allargare, al fine di alimentare una “pastorale” secondo la Tradizione che è vita e giovinezza della Chiesa.
L'autore
Maria Guarini, laureata in teologia ed esperta in Comunicazione e nuove tecnologie, ha diretto per anni la Biblioteca e le Relazioni al Pubblico del Ministero delle Comunicazioni. Continua a svolgere un’attività di Operatore dell’Informazione a livello internazionale.
È da tempo impegnata a testimoniare la presenza della Chiesa sulla Rete Internet, nuova frontiera di libertà e crogiolo per la formazione di correnti di pensiero svincolate dalle culture dominanti e tendenti al vero, in quanto radicate nella Tradizione perenne, ritrovando e rivendicando il primato della verità sull’azione, della conoscenza sulla prassi ateoretica. Autrice dei libri «La Chiesa e la sua continuità. Ermeneutica e istanza dogmatica dopo il Vaticano II» (DEUI, Rieti 2012) e «Agorà Telematica» (Edizioni Vivere in, Roma 2001).
Il vulnus diventa uno squarcio. Il papa corregge il card. Sarah
Il vulnus diventa uno squarcio
I processi innescati a ritmi incalzanti da una Santa Sede irriconoscibile stanno portando la Chiesa verso un altrove che ne ribalta l'identità e la funzione. La Verità è tradita e addirittura ribaltata. Ormai chi tace è complice. Non basta più neppure la "correzione formale" all'Amoris Laetitia, che pure si sta facendo attendere. Una Correctio dei cardinali - quella filialis più recente già allarga al modernismo e alle derive protestantizzanti - non potrà che essere ampia e avere il suo focus nella Liturgia, fonte e culmine di tutto. Dov'è il nostro Atanasio?
La spinosa e vexata questio era stata da noi tempestivamente sollevata qui. Ciò che si temeva purtroppo sta accadendo a ritmi sempre più serrati confluiti nel motu proprio Magnum principium[qui]. Siamo al 'rompete le righe' col decentramento alle Conferenze episcopali della preparazione dei libri liturgici, che mina l'unità e dell'universalità de La Catholica.
Recentemente è intervenuto il Cardinal Robert Sarah, con una nota [qui] che attenua la svolta rivoluzionaria favorita dal Motu Proprio Magnum Principium. alla cui stesura, come già osservato, egli era stato tenuto estraneo.
Oggi la Nuova Bussola Quotidiana [qui] registra un caso senza precedenti. Giorni fa aveva pubblicato la nota del card. Sarah dando risalto, come noi, al fatto che egli proponeva una interpretazione del motu proprio nel senso di limitare l'autonomia delle Conferenze episcopali nella traduzione dei testi liturgici. Ora il papa in persona chiede la pubblicazione della sua lettera autografa [quil'originale] al Prefetto per la Congregazione del Culto divino, che ne smentisce l'interpretazione. Il card, Sarah ha sottolineato la distinzione tra confirmatio e recognitio in ragione dell’effetto prodotto : la confirmatio attiene semplicemente alla traduzione della edizione tipica latina; la recognitio riguarda nuovi testi e modifiche rituali. Esse tuttavia si configurano come atti identici avuto riguardo alla responsabilità della Santa Sede. Il che renderebbe ancora possibile una analisi dettagliata del tutto, a garanzia dell'unità della Chiesa, messa a rischio da un decentramento che amplia le responsabilità delle Chiese locali.
L'anomalia sta anche nel fatto che il papa corregge il Prefetto del Culto Divino con le proposizioni del Segretario della stessa Congregazione.
L'anomalia sta anche nel fatto che il papa corregge il Prefetto del Culto Divino con le proposizioni del Segretario della stessa Congregazione.
Mons. Galantino e Lutero. Ci soccorre Chesterton
Si sta procedendo con fin troppa enfasi alla commemorazione anche da parte cattolica dei 550 anni della Riforma Protestante.
Lo scorso 19 ottobre il segretario della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Nunzio Galantino, nel corso del convegno “Passione per Dio. Spiritualità e teologia della Riforma a 500 anni dal suo albeggiare”, tenutosi presso la Pontifìcia Università Lateranense, ha dichiarato:
“La Riforma è stata, è e sarà in futuro un evento dello Spirito” e “La Riforma risponde alla verità espressa nella formula ‘ecclesia semper reformanda’”.
A dir poco sconcertante, per non dir peggio! Ne abbiamo già parlato in altre occasioni : qui - qui e vedi anche il nutrito indice di svariati articoli sull'argomento. Oggi approfitto dell'interessante segnalazione di un lettore per tradurre e condividere un articolo di Dale Ahlquist, presidente dell'American Chesterton Society, creatore della serie di EWTN "G.K. Chesterton: l'apostolo di senso comune". Si tratta di un suo commento ad un libro del 2001 di Tim Drake: “There We Stood, Here We Stand”. Riflessioni calzanti e significative che ci interpellano su quanto nella Chiesa cattolica sta accadendo con effetti ulteriormente ingravescenti da alcuni decenni.
La fossilizzazione di Martin Lutero
GK Chesterton riconosceva che ci sono luterani ancora sinceramente e fortemente cristiani, ma sosteneva che la stessa teologia originaria non contiene più altro che solo la forma rimasta.
sabato 21 ottobre 2017
il Card. Müller sostiene di non aver votato in unanimità la relazione tedesca al Sinodo per la Famiglia 2015
Nella nostra traduzione da OnePeterFive, riprendiamo un articolo di Maike Hickson che sottolinea gli interrogativi sollevati dall'intervista rilasciata dal Card. Müller il 13 ottobre scorso al giornale cattolico tedesco Die Tagespost [qui]. Potrebbe apparire a prima vista una questione di lana caprina; ma in realtà non sarebbe altro che una nuova conferma del cosiddetto Sinodo “taroccato” e delle molteplici ambiguità a tutti i livelli [qui].
Il cardinale Müller dichiara che il suo voto alla relazione tedesca al Sinodo della Famiglia 2015 non è stato unanime.
Il cardinale Gerhard Müller, ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (CDF), continua a sorprenderci. Dopo aver recentemente parlato pubblicamente dell'attuale clima di paura e di censura in Vaticano sotto papa Francesco [qui], il cardinale tedesco ora dichiara di non essere coinvolto col suo consenso personale alla relazione finale del gruppo germanofono al secondo Sinodo dei Vescovi sulla Famiglia a Roma nel 2015. Se ciò fosse vero, ci troveremmo di fronte a un altro grande scandalo, dal momento che quel documento sinodale è stato presentato al pubblico come se avesse avuto l'approvazione dello stesso prefetto della CDF.
Intervista a mons. Schneider di padre Olivera Ravasi
Nella nostra traduzione da Adelante la Fe, pubblichiamo l'intervista del padre Olivera Ravasi a Mons. Athanasius Schneider, cogliendo l’occasione della sua visita in Argentina, nell’ambito del XX Incontro di Formazione Cattolica organizzato dal Círculo de Formación San Bernardo de Claraval. Non si parla solo di Amoris laetitia. ma dell' immigrazione, della questione della teoria del 'genere' e degli altri errori dottrinali e ideologici nonché della Liturgia e della situazione della Chiesa.
Umile, sereno e gioioso, Mons. Schneider ci riceve durante una visita di appena tre o quattro giorni a Buenos Aires. Ci offre il suo prezioso tempo e, come tutte le grandi anime, non ha fretta alcuna.
P. Javier Olivera Ravasi: C’è qualche tema di cui vuole evitare di parlare? – gli chiedo prima di cominciare l’intervista.
Mons. Schneider: “Non vi è niente di occulto che non sarà rivelato”; mi chieda ciò che desidera – risponde in buon italiano.
P. Javier Olivera Ravasi: Bene – rispondo –, ma prima una domanda un po’ scomoda: Lei è vescovo ausiliare di Astana, in Kazakhstan… “ma non fa altro che viaggiare”, si mormora…
Mons. Schneider: È vero: ma è proprio quel che mi ha chiesto il mio arcivescovo, Mons. Tomasz Peta, da cui dipendo. Quel che succede è che – specialmente in quest’epoca di confusione – è importante che noi vescovi parliamo, soprattutto visto che la diocesi di cui sono ausiliare è così piccola ed è così ben accudita (appena lo 0,5 % della sua diocesi si dichiara cattolico).
venerdì 20 ottobre 2017
27 ottobre incontro a Varese: Si scrive DAT si legge eutanasia
Venerdì 27 ottobre 2017, ore 21.00
Istituto Maria Ausiliatrice
Piazza Libertà 9 Varese
Si scrive DAT si legge eutanasia
Istituto Maria Ausiliatrice
Piazza Libertà 9 Varese
Si scrive DAT si legge eutanasia
relatore: Avvocato Simone Pillon
Marito, padre, mediatore familiare, cofondatore del Comitato Organizzatore dei Family Day, patrocinante in Cassazione
Beato chi non ha perduto la speranza
testimonianza di Cristina Maracci, malata di SLA
(Chicchi per gli amici) ed il marito Guglielmo Bianco
Marito, padre, mediatore familiare, cofondatore del Comitato Organizzatore dei Family Day, patrocinante in Cassazione
Beato chi non ha perduto la speranza
testimonianza di Cristina Maracci, malata di SLA
(Chicchi per gli amici) ed il marito Guglielmo Bianco
Approfondimento in vista dell'approvazione in parlamento della legge sul fine vita. È importante informarsi per sapere come comportarsi di fronte a scelte che ci interpellano come esseri umani. Vi aspettiamo e vi invitiamo a diffondere questa proposta.
Movimento e centro Aiuto alla Vita Varese OnlusGeniale il vescovo di Macerata - Stefano Fontana
Un’Ave Maria nell’aula universitaria a Macerata. Un gran can can sul web e perfino una interrogazione parlamentare. L’unico ad affrontare la cosa in modo intelligente è il vescovo.
Venerdì 13 ottobre scorso la professoressa Claudia Ferranti, ricercatrice all’Università di Macerata, ha interrotto la sua lezione e ha recitato una preghiera a Maria Santissima. Perché? Perché molte associazioni cattoliche di preghiera avevano invitato a recitare il Rosario alle ore 17,30 di quel giorno, centesimo anniversario dell’ultima apparizione della Madonna a Fatima. La catena di preghiera era indetta in continuità con il Rosario recitato dai Polacchi ai confini della loro patria il 7 ottobre scorso.
La professoressa ha chiesto agli studenti di poter sospendere per un momento la lezione e li informò che lei avrebbe recitato un’Ave Maria per la pace. Gli studenti liberamente avrebbero potuto unirsi a lei o meno. Alla fine della sua preghiera la professoressa ha proseguito la lezione.
I "cristiani nascosti" del Giappone. Troppo scomodi per questo pontificato
Lo stendardo dei lefebvriani giapponesi
rappresenta i martiri giapponesi crocifissi
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Quando nello scorso agosto mia moglie ed io eravamo a Fatima per il pellegrinaggio internazionale della FSSPX rimanemmo molto colpiti dalla partecipazione del gruppo dei giapponesi, presenti con uno stendardo rappresentante i martiri nipponici che, come noto, furono crocifissi tutti insieme in gran numero.
Appena poco tempo prima avevamo visto il film intitolato "Silence" di Martin Scorsese, quello che propugna la possibilità di amare Cristo pur apostatando. Le autorità politiche giapponesi erano abilissime nell'inventare tecniche psicologiche terribili ed aberranti al fine di ottenere l'apostasia e quindi l'eliminazione completa del cristianesimo su tutto il territorio. Molte persone in effetti rinnegarono la loro fede, ma i famosi martiri giapponesi furono quelli che invece resistettero. Il film è da vedere anche solo per l'efficacia e la crudezza con cui documenta questi fatti.
Ultimamente Sandro Magister sul suo blog Settimo Cielo ha rievocato questa vicenda proponendo un articolo di Shinzo Kawamura, S.J..
Non voglio dilungarmi: dovrei ripetere solo l'avvincente storia di come i cattolici giapponesi superstiti conservarono la vera fede cattolica per 250 anni senza la presenza di alcun prete. In questa temperie di apostasia generale abbiamo di che imparare... (marius)
Venerdì 20 ottobre. La Preghiera di Riparazione
Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla nostra Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.
Di fronte all’azione instancabile dei nemici di Cristo, che si palesano sempre più numerosi anche tra coloro che dovrebbero guidare i fedeli, rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.
Di fronte all’azione instancabile dei nemici di Cristo, che si palesano sempre più numerosi anche tra coloro che dovrebbero guidare i fedeli, rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.
Per la nostra formazione, leggiamo la prima parte della Didachè. Anche oggi il testo potrà essere scaricato in formato pdf cliccando qui; in tal modo potrete costituire e conservare la vostra biblioteca di letture di formazione.
giovedì 19 ottobre 2017
L'attualità di Thomas More - Card. Raymond Burke
Nella nostra traduzione : Edward Pentin del National Catholic Register - 17 ottobre 2017
Il cardinale Burke venera la reliquia del capo di San Thomas More
Il cardinale americano afferma che oggi è "eccezionalmente importante" la testimonianza della Verità del santo patrono dei politici, che morì per difendere l'indissolubilità del matrimonio quando pochi altri lo avrebbero fatto.
Nel pomeriggio di una insolitamente calda domenica d'ottobre, il cardinale Raymond Burke ha visitato la chiesa parrocchiale di San Dunstan a Canterbury, in Inghilterra, dove ha pregato nel luogo dove giace la testa di San Tommaso More, la sola importante reliquia del martire del XVI secolo.
“Mi sono profondamente commosso nel pregare lì, per tutti coloro che si trovano in situazioni simili alla sua: giuristi e membri del governo che hanno una così pesante responsabilità per il bene comune che egli sapeva che poteva essere servito solo servendo la legge divina".
Il male si organizza - Danilo Quinto
Ascoltare Bruno Cornacchiola in un video registrato, come mi è capitato qualche settimana fa, scuote davvero la coscienza. Siamo nel mese di novembre del 1987 e il veggente delle Tre Fontane si rivolge ai suoi cari Arditi – così chiamava i membri dell’associazione S.A.C.R.I., da lui fondata – con una catechesi intitolata Natale senza vocazioni o vocazioni senza Natale?
Dice Cornacchiola:
“Il titolo mi è venuto alla mente (la Vergine della Rivelazione è sempre presente; se non fosse così io non sarei capace di non fare niente di ciò che faccio!), ma io ho pianto nel meditarlo”. Aggiunge: “Perché se è un ‘Natale senza vocazioni’, vuol dire che siamo finiti e Dio si è allontanato da noi! Non avere vocazioni significa non più Misericordia, ma maledizione e castigo e se è un’ondata di ‘vocazioni senza Natale’, allora la maledizione è completa, perché abbiamo vocazioni, ma atee o agnostiche, che corrono in ogni dove per superstizione, che s’interessano di tutto meno che di arginare, con la Dottrina della Verità, il male dilagante e non mettono la Lampada della Verità della Salvezza sopra il moggio, perché tutti la vedano e l’accettino col buon esempio di pratica delle virtù (Mt 5 – 14,16)”.
mercoledì 18 ottobre 2017
Intervista a Martin Mosebach: un grande difensore della liturgia tradizionale
Martin Mosebach è un famoso scrittore tedesco, noto sia come romanziere, sceneggiatore, drammaturgo, saggista e poeta. Nel 2007 ha vinto il Premio Georg-Büchner, uno dei più prestigiosi premi letterari del Paese. I suoi articoli sulla sua scoperta e la difesa della liturgia tradizionale hanno fatto un certo scalpore, non potendo essere ignorata la sua voce. Era uno degli oratori del Colloquio del 14 ottobre a Roma in occasione del pellegrinaggio Summorum Pontificum [vedi, nel blog l'intero resoconto dell'evento, compresa la sintesi della relazione di Mosebach].
Martin Mosebach è autore de: La Liturgia romana e il suo nemico, l'eresia dell'informe ed. Hora Decima, 196 pag, 18 euro (In Italia nelle ed. Cantagalli, pag. 251, € 17,90 [qui]).
Martin Mosebach è autore de: La Liturgia romana e il suo nemico, l'eresia dell'informe ed. Hora Decima, 196 pag, 18 euro (In Italia nelle ed. Cantagalli, pag. 251, € 17,90 [qui]).
Qual è stato il ruolo della scoperta della liturgia cattolica tradizionale nella crescita della sua fede cattolica?
È stata la scoperta della liturgia tradizionale che mi ha riportato alla Chiesa. Non sono un teorico né un filosofo, ma piuttosto una persona concreta - la liturgia tradizionale è stata per me la forma visibile della Chiesa e quindi la Chiesa stessa. La religione dell'Incarnazione possiede un rito dell'incarnazione. Il lato fisico del rito mi convince perché il Dio dei cristiani è stato uomo.
martedì 17 ottobre 2017
“Sensus fidelium” e scollamento ecclesiale
Riprendiamo da Antiquo robore una riflessione di padre Giovanni Scalese, che non è il solito rigido'tradizionalista'.
Come annunciato, venerdí scorso, 13 ottobre, è stato compiuto l’Atto di consacrazione della Missione e di tutto l’Afghanistan al Cuore Immacolato di Maria. Ne ha riferito AsiaNews, per cui non starò qui a ripetermi.
L’idea di consacrare l’Afghanistan, che è un paese interamente musulmano, alla Madonna potrebbe apparire bizzarra. In realtà essa è il frutto di una profonda convinzione: che le situazioni piú complicate possono essere risolte non con gli sforzi umani, ma solo con un intervento dal cielo. È un’ispirazione venuta in occasione del centenario di Fatima. Sapevo di iniziative analoghe prese nei mesi scorsi da singoli Vescovi e da qualche Conferenza episcopale; ma scopro ora che il numero delle consacrazioni che sono state compiute in questi giorni è notevolmente superiore. Provo a buttare giú un elenco, che sarà certamente incompleto:
‘Et Verbum caro factum est’. La drammatica esperienza di un sacerdote
‘Et Verbum caro factum est’. La drammatica testimonianza di un sacerdote che ha vissuto un’esperienza di redenzione; ma ciò nonostante è stato condannato senz’appello, almeno finora.Ho avuto l’occasione di conoscerlo personalmente e mi ha affidato in anteprima la lettura di un libro di imminente pubblicazione nel quale, oltre ad aprire il suo cuore, illustra con dovizia di documentazione il sofferto iter da lui vissuto fino alla dolorosa conclusione, alla quale speriamo possa esserci una diversa soluzione. Don Marco è il suo vero nome e Verona la città in cui ha svolto per anni la sua pastorale. Il tema è delicato; ma forte e chiara è la trasformazione di un'anima e di una vita umana prima che sacerdotale, per effetto della Grazia. Trasformazione purtroppo disattesa o addirittura, negli effetti, di fatto negata.
Don Marco ha accettato di rispondere alle nostre domande che mirano ed estrarre il succo della drammatica vicenda che vede protagonista un’anima sacerdotale nel nostro tempo, in cui il corpo mistico di Cristo soffre di una grande sete di autentici santificatori. Sosteniamolo con la nostra preghiera e vicinanza spirituale e affidiamo uno sbocco diverso della vicenda alla Provvidenza e a chi, leggendo, abbia la competenza e la compiacenza di suggerire possibili e adeguati comportamenti ad hoc nelle sedi opportune. Allo scopo, ovviamente, egli metterà a disposizione tutti i documenti del caso. (M.G.)
Don Marco, cosa lo ha spinto a scrivere questo libro?
L’idea del libro nasce dopo le mie dimissioni forzate dallo stato clericale, dimissioni che io ritengo profondamente ingiuste. Ѐ stata questa grande sofferenza, questo profondo senso di ingiustizia a convincermi a mettere per iscritto questa mia esperienza di “anima dannata”.
Potrebbe spiegare meglio cosa intende dire?
Dopo la grave caduta nel reato di pedofilia e dopo aver scontato la giusta condanna, iniziai a fare un bellissimo cammino di recupero, cammino, tra l’altro, che la Chiesa stessa mi chiese di fare. Per quindici anni posso affermare che la mia fu una vera storia di redenzione, di resurrezione, di riscatto dal male fatto, un bel cammino umano e sacerdotale.
lunedì 16 ottobre 2017
Miracolo del Sole in Nigeria, il 13 ottobre, dopo la riconsacrazione al Cuore Immacolato di Maria
“Miracolo del Sole in Nigeria, il 13 ottobre, dopo la riconsacrazione della Nigeria al Cuore Immacolato di Maria, in occasione del centenario dell’ultima apparizione a a Fatima”.
A Benin City, nello Stato di Edo, in Nigeria, era presente l’intera Conferenza Episcopale, che ha confermato l'autenticità del fenomeno.
Da questo link il video del fenomeno.
Su Fine dei tempi è pubblicato un articolo [qui]: La Madonna inizia dagli ultimi, ma a Roma tutto tace.
Su Fine dei tempi è pubblicato un articolo [qui]: La Madonna inizia dagli ultimi, ma a Roma tutto tace.
Qui sotto l'immagine dei vescovi durante l'Atto di Consacrazione alla Vergine.
Intervista al professor Rémi Brague. Per la salvezza dell'Europa, la feconda tensione dei frutti della "via romana".
Un'intervista a tutto campo con uno dei più brillanti pensatori del XXI secolo, per approfondire diversi temi e questioni di attualità. Rémi Brague è docente alle università di Parigi I Pantheon-Sorbona e di Monaco Ludwig-Maximilian. Tra i temi da lui studiati e trattati in diversi saggi, vi sono l'identità europea, il pensiero medievale, la filosofia araba. Nel 2012 è stato insignito del premio Ratzinger, promosso dalla Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger - Benedetto XVI, insieme al gesuita patrologo statunitense Brian Edward Daley. In Italia è conosciuto in particolare per i celebri libri: Dove va la storia? Dilemmi e speranze(Editrice La Scuola 2015), Il futuro dell’Occidente. Nel modello romano la salvezza dell’Europa(Bompiani 2005) Il Dio dei cristiani. L’unico Dio? (Cortina 2009); Ancore nel cielo. L’infrastruttura metafisica (Vita e Pensiero 2012).
Professore, spesso si sente dire che per la formazione dell'Europa è stato fondamentale l'incontro tra Roma Atene e Gerusalemme: le cose stanno proprio così?
Vi è una banalità nel parlare delle "tre città simbolo" e nell'affermare che è dalla loro combinazione che viene la civiltà occidentale. Altri oltre me, e ben prima di me, l'hanno dimostrato meglio di me; come Paul Valéry. Per quanto mi riguarda, la novità del mio lavoro sta nell'aver sottolineato l'importanza dell'esperienza romana: la Roma della storia, ma anche e soprattutto l'atteggiamento romano, che ho descritto con i concetti come "la secondarità", "il rinascimento" (distinta dalla semplice reviviscenza), "l'adozione inversa" e così via. I Romani hanno compreso che il loro compito storico consisteva anche nel diffondere una cultura che non era la loro. Non a caso, la secondarità ha questo significato: sapere che ciò che si trasmette non proviene da sé stessi, e che lo si possiede solo in modo fragile e provvisorio. Questo implica tra l’altro che nessuna costruzione storica ha niente di definitivo. Deve essere sempre rivista, corretta, riformata. Perciò, in Europa non vedo tanto la sintesi delle tre città, ma piuttosto, i frutti della "via romana", la quale ha permesso la feconda tensione tra le tre. Ciò ha reso possibile la coesistenza delle caratteristiche di ciascuna: l'impero il diritto da Roma, la filosofia la cultura da Atene, il rapporto con un Dio unico e personale da Gerusalemme, grazie in primis ai cristiani; senza che una assorbisse le altre.
domenica 15 ottobre 2017
Santa Teresa d'Avila e Martin Lutero
Anche noi vogliamo commemorare Santa Teresa d'Avila, festeggiata oggi, attraverso le sue parole su Martin Lutero. A perenne memoria.
...in questo tempo mi giunse notizia dei danni e delle stragi che avevano fatto in Francia i luterani e di quanto andasse aumentando questa malaugurata setta. Ne provai gran dolore e, come se io potessi o fossi qualcosa, piangevo con il Signore e lo supplicavo di porre rimedio a tanto male. Mi sembrava che avrei dato mille volte la vita per salvare una fra le molte anime che là si perdevano. Ma, vedendomi donna e dappoco, nonché incapace a essere utile in ciò che avrei voluto a servizio del Signore, poiché tutta la mia ansia era, come lo è tuttora, che avendo egli tanti nemici e così pochi amici, decisi di fare quel poco che dipendeva da me. Decisi cioè di seguire i precetti evangelici con tutta la perfezione possibile e di adoperarmi perché queste religiose che son qui facessero lo stesso. Fiduciosa nella grande bontà di Dio, che aiuta sempre chi decide di lasciar tutto per amor suo, pensai che, essendo tali le mie consorelle come io le avevo immaginate nei miei desideri, le loro virtù avrebbero compensato i miei difetti e così io avrei potuto contentare in qualche cosa il Signore; infine pensavo che, tutte dedite alla preghiera per i difensori della Chiesa, per i predicatori e per i teologi che la sostengono, avremmo aiutato come meglio si poteva questo mio Signore, così perseguitato da coloro che ha tanto beneficato, da sembrare che questi traditori lo vogliano crocifiggere di nuovo e che egli non abbia dove posare il capo.
Avviso riguardante la Santa Messa Antiquior a Mirano
Il Coetus di Mirano informa che, dal prossimo novembre (il giorno 12 per l'esattezza), la S. Messa nel rito romano antiquior che ha luogo a Mirano (Venezia) nella chiesa parrocchiale di S. Leopoldo Mandic (via Wolf-Ferrari n° 39) ogni seconda domenica del mese, sarà posticipata di mezz'ora rispetto all'orario attuale e verrà pertanto celebrata alle ore 08,45 anziché alle 08,15.
Ciò è stato deciso dal Parroco, in accordo col nostro Coetus, per venire incontro alle esigenze dei fedeli con un orario un po' più comodo.
Invitiamo tutti i fedeli che vivono nell'entroterra veneto (Venezia, Padova e Treviso) a venire alle nostre celebrazioni: si tratta dell'unica Messa Tridentina attualmente officiata nella Diocesi di Treviso.
Resta confermato, naturalmente, l'appuntamento con la S. Messa in rito romano antico che sarà mensilmente celebrata nella vicina Oriago di Mira (VE) a partire dal 22 ottobre prossimo [qui].
Per qualsiasi informazione, telefonare al numero 334-2953547. Vi invitiamo anche a consultare la nostra pagina facebook pubblica intitolata "Messa in latino Mirano e Terraferma Veneziana", contenente indirizzi e orari delle celebrazioni.
Un esempio o un “segno”? Il “Rosario alle frontiere” della Polonia cattolica
L’esempio è stato seguito in Italia il 13 ottobre scorso. Non è stato un fenomeno mediatico anche perché la CEI è ben diversamente orientata, e di conseguenza, così è anche gran parte del clero. Ciò nonostante sia a livello individuale che comunitario le adesioni si sono moltiplicate, anche attraverso Internet e le reti sociali, che si sono rivelati strumenti preziosi.
Uno dei motti della nazione polacca è “Polonia semper fidelis”, risalente al 1658 quando Papa Alessandro VII chiamò la città di Lviv: città del Leone, Leopoli (Lwów), in riconoscimento dell’eroica lotta degli abitanti in difesa dell’Europa cristiana minacciata dall’invasione musulmana.
A dispetto del pesante destino toccato alla Polonia di dover subire la dittatura comunista dopo aver vissuto il diffondersi del laicismo e del liberalismo, il popolo polacco è rimasto profondamente e diffusamente cattolico. Non a caso è così sentita la venerazione della Madonna, rappresentata principalmente dal culto dell’icona miracolosa della Madonna di Czestochowa, la Madonna nera, incoronata 300 anni fa, l’8 settembre 1717, “Regina della Polonia”.