Letture per l’Avvento: le meditazioni di Gogol
In questo periodo di Avvento, di preparazione spirituale del credente al giorno dedicato all’incarnazione del Verbo -momento centrale della storia umana – fa bene alla mente e al cuore, come forte ricostituente dell’anima, rivolgersi a pagine che inducano, rafforzandolo, all’impegno della testimonianza.
C’é un’opera, purtroppo non conosciuta come merita, di un grande scrittore la cui tensione interiore si manifesta nella cura con la quale rende partecipe i lettori alle sue “Meditazioni sulla divina liturgia”. Autore di questo testo edificante è Nicola Gogol che sembra essere ispirato e assistito dal suo Angelo nel porre in luce la sua fede riconquistata non senza sofferenze. Il suo famoso realismo acquisisce qui toni celestiali apparendo illuminato da una sacralità che lo rende immune dai morbi ideologici di cui, invece, sono rimasti vittime non pochi esponenti della odierna gerarchia cattolica, sempre più portati a confondere il senso cristiano della comunione e della solidarietà con il collettivismo che annienta la persona ostacolandola fino a renderla incapace di agire secondo coscienza.
Quando dà vita all’operapiù preziosa per lui e per noi, il narratore che aveva descritto con insuperabile maestria “Le anime morte” era quasi al termine del suo soggiorno terreno e, quindi, le “Meditazioni” sono l’espressione di tante crisi dolorosamente affrontate e superate e di tante battaglie condotte nel suo intimo contro quell’accidia morale e spirituale che era stata la tana delle proprie deviazioni e negazioni. E la sua vittoria non la ostenta con orgoglio, ma la propone come prova della possibilità di imporsi su ciò che tenta di mettere a rischio l’intesa con l’Angelo. E si dispone a consegnare la propria anima nella serenità ritrovata. “Con preghiere e digiuni – così è ricordato il suo trapasso – si preparò alla morte che sentiva vicina. Serenamente ricevette l’Olio santo, ascoltò la lettura dei Vangeli versando calde lacrime e piamente spirò. Era il giovedì 4 marzo 1852, secondo il calendario Giuliano.
Divo Barsotti, sacerdote e poeta, ma soprattutto grande mistico, raccomandava di raccogliersi nella lettura di queste pagine che esortano alla meditazione. Aiuteranno, spiegava, ad allontanare lo scetticismo e la sfiducia in se stessi. Passo dopo passo, si viene accompagnati e aiutati a compiere un’esperienza di grande ausilio per le scelte che si dovranno compiere e per le decisioni che sarà inevitabile prendere. Si seguirà un cammino certo non facile e per questo non troppo frequentato. Un monito, un incoraggiamento.