 Il Papa, il 21 dicembre scorso, affermò che preti e  vescovi non devono far politica. Egli precisamente così disse: “(i  vescovi non devono) cedere alla tentazione di prendere personalmente in  mano la politica e da pastori trasformarsi in guide politiche.”
Il Papa, il 21 dicembre scorso, affermò che preti e  vescovi non devono far politica. Egli precisamente così disse: “(i  vescovi non devono) cedere alla tentazione di prendere personalmente in  mano la politica e da pastori trasformarsi in guide politiche.” Prendiamo  spunto da queste parole per fare alcune riflessioni. Nel periodo  postconciliare si è teorizzato e scritto molto contro la cosiddetta  chiesa postcostantiniana accusandola di essersi troppo compromessa con  il potere politico. Tutta la nouvelle theologie, figlia del modernismo  teologico, ha invocato e sostenuto una sorta di "pneumatismo" della  Chiesa. La Chiesa -si è detto e si dice- deve essere quanto più  spirituale: non deve compromettersi con il potere, né tantomeno avere  aspirazioni mondane. Insomma, con queste affermazioni si voleva e si  vuole attaccare la cosiddetta regalità sociale di Cristo, ovvero la  regalità di Nostro Signore non solo sulle anime e sulle famiglie, ma  anche sui governanti e sugli Stati e quindi l'obbligo da parte non solo  delle anime ma anche dei governanti e degli Stati di renderGli culto.  Avremo eventualmente modo di parlare in un altro intervento della piena  legittimità della dottrina della regalità sociale di Cristo, ciò che  adesso c'interessa sottolineare è che la teologia modernista ha inteso  attaccare con chiarezza tale verità, e soprattutto vogliamo evidenziare  le conseguenze contraddittorie che da questo attacco sono scaturite. 
I motivi  del rifiuto della regalità sociale di Cristo sono due. Il primo è remoto  e attiene alla dimensione più specificamente teologica. Il secondo è  prossimo e attiene alla dimensione della teologia della storia. 
Il motivo  remoto fa riferimento ad una sorta di gnosticizzazione del  Cristianesimo. La gnosi implica la convinzione secondo cui l'uomo  sarebbe una sorta di “scintilla divina” imprigionata in un corpo. L'uomo  sarebbe della stessa natura di Dio, per cui all’uomo stesso spetterebbe  il dovere di distaccarsi dalle cose del mondo. Attenzione però: non si  tratta necessariamente di un distacco nel senso di un non uso. Niente  affatto: lo gnostico può benissimo “godere” dei beni terreni,  l'importante però che conservi la convinzione intellettuale della loro  inconsistenza e quindi del fatto che non possano costituire dei valori  ai fini della salvezza. La dottrina autenticamente cattolica della  regalità sociale di Cristo, invece, si basa sul principio che Cristo può  e deve regnare non solo sulle realtà spirituali ma anche su quelle  materiali, perché queste hanno comunque la dignità di “creature”. 
Il motivo  prossimo del rifiuto da parte della teologia modernista del principio  della regalità sociale di Cristo attiene -come abbiamo già detto- alla  teologia della storia. Si tratta di quell'influenza del pensiero  relativista massonico secondo cui bisogna aspirare alla realizzazione di  un governo mondiale basato sul “politicamente corretto”, quindi sulla  convinzione della sovranità del relativo e del nulla. Il cattolicesimo,  con la pretesa di affermare l'esistenza di una verità assoluta (Gesù  Cristo) e di un'unica realtà salvifica (la Chiesa), può essere al limite  permesso se ridotto alla dimensione privata, ma non certamente se  pretende di tradursi in civiltà. 
Ora, tutto  questo produce una grande contraddizione che è sotto gli occhi di tutti.  Il cattolicesimo tradizionale (cioè di sempre) da una parte ambisce  giustamente alla traduzione della Fede in giudizio politico, mira alla  realizzazione del valore della societas christiana e considera l'azione  politica come espressione dell'atto di fede nelle cose temporali;  dall'altra conserva la sua vocazione fondamentale che è quella di  portare gli uomini alla salvezza eterna, additando il peccato mortale  come la più grave tragedia e promuovendo il messaggio fondamentale che è  quello di indirizzare l'uomo alla Vita di Grazia. Il cattolicesimo  modernista, invece, si esprime nel contrario. Da una parte afferma che  non si deve pensare ad alcuna civiltà cristiana, dall'altra fa passare  in secondo piano la prospettiva soprannaturale e la salvezza eterna,  anteponendo a questi i problemi del mondo o addirittura l'utopistica  realizzazione di una società perfetta. 
E così  abbiamo il paradosso che negli stessi ambienti in cui si afferma che la  Chiesa dovrebbe totalmente spiritualizzarsi, ci si concentra  prioritariamente (e molto spesso esclusivamente) su problemi  profondamente materiali, del tipo: il debito estero, la disoccupazione,  fino a che punto dovrebbero essere governati i flussi migratori,  ecc...per arrivare perfino all'importantissimo (si fa per dire!)  problema della raccolta differenziata della spazzatura; dimenticando che  l'unica cosa che conta è la conquista del Paradiso: “Non temete coloro  che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. Vi mostrerò  invece chi dovete temere: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il  potere di gettare nella geenna.” (Luca 12,4-5) 

 inundado por um mistério de luz que é Deus   e N´Ele vi e ouvi -A ponta da lança como chama que se desprende, toca o eixo da terra, – Ela estremece: montanhas, cidades, vilas e aldeias com os seus moradores são sepultados. - O mar, os rios e as nuvens saem dos seus limites, transbordam, inundam e arrastam consigo num redemoinho, moradias e gente em número que não se pode contar , é a purificação do mundo pelo pecado em que se mergulha. - O ódio, a ambição provocam a guerra destruidora!  - Depois senti no palpitar acelerado do coração e no meu espírito o eco duma voz suave que dizia: – No tempo, uma só Fé, um só Batismo, uma só Igreja, Santa, Católica, Apostólica: - Na eternidade, o Céu!
inundado por um mistério de luz que é Deus   e N´Ele vi e ouvi -A ponta da lança como chama que se desprende, toca o eixo da terra, – Ela estremece: montanhas, cidades, vilas e aldeias com os seus moradores são sepultados. - O mar, os rios e as nuvens saem dos seus limites, transbordam, inundam e arrastam consigo num redemoinho, moradias e gente em número que não se pode contar , é a purificação do mundo pelo pecado em que se mergulha. - O ódio, a ambição provocam a guerra destruidora!  - Depois senti no palpitar acelerado do coração e no meu espírito o eco duma voz suave que dizia: – No tempo, uma só Fé, um só Batismo, uma só Igreja, Santa, Católica, Apostólica: - Na eternidade, o Céu!