Siamo in guerra; guerra spirituale, ma pur sempre guerra. Ma come bisogna combattere la crociata contro il modernismo? Non di certo con i carri armati e le molotov, ma con le armi del cristiano, ossia la preghiera, la penitenza, il buon esempio, l'apostolato e l'apologetica. Militia est vita hominis super terram. I modernisti hanno un potenziale bellico impressionante, dispongono di giornali, riviste, case editrici, emittenti radiofoniche, amicizie influenti nel mondo mediatico e nella massoneria. Noi in confronto a loro siamo praticamente a mani nude, ma abbiamo la fede nel cuore e tanta voglia di lottare fino all'ultimo respiro, siamo risoluti a tutto pur di vincere, anche a combattere con le unghie e coi denti contro i panzer modernisti.
Dal fronte giungono ogni giorno notizie incoraggianti, l'avanza modernista è stata arrestata, e in vari luoghi le loro linee difensive sono state sfondate, e le vegliarde truppe avversarie stanno battendo in ritirata. Purtroppo da alcune fonti è stato segnalato che i barbari seguaci dell'evoluzione del dogma stanno avvelenando i pozzi e lasciando terra bruciata alle loro spalle mentre fuggono rovinosamente. Ormai è solo una questione di tempo: loro hanno un'età media di settant'anni, noi siamo nel pieno vigore della giovinezza. La Waterloo modernista non è ancora giunta, ma ormai abbiamo in pugno la vittoria; loro non potranno resistere ancora a lungo.
Lo slogan della feroce propaganda modernista è: ¡Los tradicionalistas no pasarán! I tradizionalisti non passeranno! Cari modernisti rassegnatevi: passeremo!