Le panzane dei persecutori dei Francescani dell'Immacolata
Prima dello tsunami |
Com'è noto, il sequestro fa seguito ad una ipotesi di truffa aggravata e falso ideologico, secondo cui i beni che appartenevano all’Istituto religioso dei Francescani dell'Immacolata sarebbero passati nelle mani di persone e di associazioni esterne alla struttura religiosa.
Non do' voce, di proposito, a certe fonti; ma sento il dovere e la necessità di riaffermare la verità dei fatti rispetto alle strumentalizzazioni e alla subdola manipolazione della realtà che vengono propinate anche attraverso i media: penso ad esempio alle recenti notizie diramate da Zenit, che raccoglie le dichiarazioni dei dissidenti attualmente appartenenti ai neo-FI, con l'esclusione e l'isolamento totale di quanti, non exclaustrati, sono tuttora fedeli al carìsma originario. Parto dunque da quanto pubblicato da Vatican Insider [qui] per smentirne la conclusione, con i dati di seguito riportati, comprese tutte le illazioni annesse e connesse da parte di chi ha voluto tutto questo e persegue e prosegue la sua opera distruttrice di un Ordine fiorente come pochi o forse come nessun altro. Conclude subdolamente V.I.:
«È possibile che l'affidamento in extremis dei beni dei Francescani dell'Immacolata a persone esterne servisse a favorire la nascita di un nuovo istituto d’impostazione liturgica tridentina, dopo i dissidi interni che hanno portato al commissariamento con una procedura iniziata già durante il pontificato di Benedetto XVI».
Premetto una circostanza rivelatrice: il fatto che finché il card. Franc Rodé è rimasto pro-prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, i dissidenti - poi ribelli - non hanno mosso un dito. Appena dimesso lui per limiti di età (dicembre 2011) e dopo la nomina del cardinale brasiliano João Braz de Aviz, si sono precipitati in Congregazione con la loro querelle perseguendo l’adattamento alle “mutate condizioni dei tempi” rispetto alla “stretta osservanza” e minacciando padre Manelli di denunciarlo se non si fosse ritirato. Il problema era la messa e l'ufficio tridentino denunciati come presunta imposizione.