sábado, 21 de julho de 2012

BENEDETTO XVI : San Lorenzo da Brindisi

sanlorenzo

BENEDETTO XVI

UDIENZA GENERALE

Piazza San Pietro
Mercoledì, 23 marzo 2011




San Lorenzo da Brindisi

Cari fratelli e sorelle,

ricordo ancora con gioia l’accoglienza festosa che mi fu riservata nel 2008 a Brindisi, la città che nel 1559 diede i natali a un insigne Dottore della Chiesa, san Lorenzo da Brindisi, nome che Giulio Cesare Rossi assunse entrando nell’Ordine dei Cappuccini. Sin dalla fanciullezza fu attratto dalla famiglia di san Francesco d’Assisi. Infatti, orfano di padre a sette anni, fu affidato dalla madre alle cure dei frati Conventuali della sua città. Qualche anno dopo, però, si trasferì con la madre a Venezia, e proprio nel Veneto conobbe i Cappuccini, che in quel periodo si erano messi generosamente a servizio della Chiesa intera, per incrementare la grande riforma spirituale promossa dal Concilio di Trento. Nel 1575 Lorenzo, con la professione religiosa, divenne frate cappuccino, e nel 1582 fu ordinato sacerdote. Già durante gli studi ecclesiastici mostrò le eminenti qualità intellettuali di cui era dotato. Apprese facilmente le lingue antiche, quali il greco, l’ebraico e il siriaco, e quelle moderne, come il francese e il tedesco, che si aggiungevano alla conoscenza della lingua italiana e di quella latina, un tempo fluentemente parlata da tutti gli ecclesiastici e gli uomini di cultura.

Grazie alla padronanza di tanti idiomi, Lorenzo poté svolgere un intenso apostolato presso diverse categorie di persone. Predicatore efficace, conosceva in modo così profondo non solo la Bibbia, ma anche la letteratura rabbinica, che gli stessi Rabbini rimanevano stupiti e ammirati, manifestandogli stima e rispetto. Teologo versato nella Sacra Scrittura e nei Padri della Chiesa, era in grado di illustrare in modo esemplare la dottrina cattolica anche ai cristiani che, soprattutto in Germania, avevano aderito alla Riforma. Con la sua esposizione chiara e pacata egli mostrava il fondamento biblico e patristico di tutti gli articoli di fede messi in discussione da Martin Lutero. Tra di essi, il primato di san Pietro e dei suoi successori, l’origine divina dell’Episcopato, la giustificazione come trasformazione interiore dell’uomo, la necessità delle opere buone per la salvezza. Il successo di cui Lorenzo godette ci aiuta a comprendere che anche oggi, nel portare avanti con tanta speranza il dialogo ecumenico, il confronto con la Sacra Scrittura, letta nella Tradizione della Chiesa, costituisce un elemento irrinunciabile e di fondamentale importanza, come ho voluto ricordare nell’Esortazione Apostolica Verbum Domini (n. 46).

Anche i fedeli più semplici, non dotati di grande cultura, furono beneficati dalla parola convincente di Lorenzo, che si rivolgeva alla gente umile per richiamare tutti alla coerenza della propria vita con la fede professata. Questo è stato un grande merito dei Cappuccini e di altri Ordini religiosi, che, nei secoli XVI e XVII, contribuirono al rinnovamento della vita cristiana penetrando in profondità nella società con la loro testimonianza di vita e il loro insegnamento. Anche oggi la nuova evangelizzazione ha bisogno di apostoli ben preparati, zelanti e coraggiosi, perché la luce e la bellezza del Vangelo prevalgano sugli orientamenti culturali del relativismo etico e dell’indifferenza religiosa, e trasformino i vari modi di pensare e di agire in un autentico umanesimo cristiano. È sorprendente che san Lorenzo da Brindisi abbia potuto svolgere ininterrottamente questa attività di apprezzato e infaticabile predicatore in molte città dell’Italia e in diversi Paesi, nonostante ricoprisse altri incarichi gravosi e di grande responsabilità. All’interno dell’Ordine dei Cappuccini, infatti, fu professore di teologia, maestro dei novizi, più volte ministro provinciale e definitore generale, e infine ministro generale dal 1602 al 1605.

In mezzo a tanti lavori, Lorenzo coltivò una vita spirituale di eccezionale fervore, dedicando molto tempo alla preghiera e in modo speciale alla celebrazione della Santa Messa, che protraeva spesso per ore, compreso e commosso nel memoriale della Passione, Morte e Risurrezione del Signore. Alla scuola dei santi, ogni presbitero, come spesso è stato sottolineato durante il recente Anno Sacerdotale, può evitare il pericolo dell’attivismo, di agire cioè dimenticando le motivazioni profonde del ministero, solamente se si prende cura della propria vita interiore. Parlando ai sacerdoti e ai seminaristi nella cattedrale di Brindisi, la città natale di san Lorenzo, ho ricordato che “il momento della preghiera è il più importante nella vita del sacerdote, quello in cui agisce con più efficacia la grazia divina, dando fecondità al suo ministero. Pregare è il primo servizio da rendere alla comunità. E perciò i momenti di preghiera devono avere nella nostra vita una vera priorità... Se non siamo interiormente in comunione con Dio, non possiamo dare niente neppure agli altri. Perciò Dio è la prima priorità. Dobbiamo sempre riservare il tempo necessario per essere in comunione di preghiera con nostro Signore”. Del resto, con l’ardore inconfondibile del suo stile, Lorenzo esorta tutti, e non solo i sacerdoti, a coltivare la vita di preghiera perché per mezzo di essa noi parliamo a Dio e Dio parla a noi: “Oh, se considerassimo questa realtà! - esclama - Cioè che Dio è davvero presente a noi quando gli parliamo pregando; che ascolta veramente la nostra orazione, anche se noi soltanto preghiamo con il cuore e la mente. E che non solo è presente e ci ascolta, anzi può e desidera accondiscendere volentieri e con massimo piacere alle nostre domande”.LEGGERE...

Devotion to the Precious Blood and the Sacrifice of the Mass

July 15, 2012
By

After June, the month dedicated to the Sacred Heart of Jesus, July is dedicated to the Precious Blood. Both devotions flow from the pierced side of Jesus as He hung from the cross on Calvary. Pope Pius IX instituted the feast of the Precious Blood of Our Lord in 1849 on the First of July, but the feast was removed from the Roman Calendar in 1969, although the Votive Mass and devotion to the Precious Blood remain. (Votive Masses are options for the ferial days when no feast or vigil is celebrated in the liturgy.)
The scripture verse at the heart of this devotion is 1 Peter 1: 18-19: “You were redeemed, not with perishable things like silver or gold, but with the precious blood of Christ as the Lamb without blemish or stain”. In 1960, Blessed Pope John XXIII issued an Apostolic Letter commending the devotion to the Precious Blood. Pope John cited his childhood: “From infancy this devotion was instilled in us within our own household. Fondly we still recall how our parents used to recite the Litany of the Most Precious Blood every day during July.” Even more importantly, he highlighted worship of the Jesus’ Blood in the context of the Mass:
The Blood of the new and eternal covenant especially deserves this worship of latria when it is elevated during the sacrifice of the Mass. But such worship achieves its normal fulfillment in sacramental communion with the same Blood, indissolubly united with Christ's Eucharistic Body. In intimate association with the celebrant the faithful can then truly make his sentiments at communion their own: "I will take the chalice of salvation and call upon the name of the Lord. . . The Blood of our Lord Jesus Christ preserve my soul for everlasting life. Amen." Thus as often as they come worthily to this holy table they will receive more abundant fruits of the redemption and resurrection and eternal life won for all men by the Blood Christ shed "through the Holy Spirit." Nourished by his Body and Blood, sharing the divine strength that has sustained countless martyrs, they will stand up to the slings and arrows of each day's fortunes — even if need be to martyrdom itself for the sake of Christian virtue and the kingdom of God.
Note that Pope John XXIII uses the term “this worship of latria”, meaning not only adoration but sacrificial offering. As Catholics, we know the difference between worship and veneration or dulia, which we offer to the saints and hyperdulia, the greater veneration we proffer to the Blessed Virgin Mary—we worship God alone, the Father, Son, and Holy Spirit, and because the Precious Blood is included in the Sacrifice of the Altar, we adore and worship not only when we see the chalice raised after the words of Consecration, but when we receive Holy Communion. Note that Pope John XXIII was writing when the laity did not receive Holy Communion under both forms: he writes of the Precious Blood being “indissolubly united with Christ’s Eucharistic Body”, and that he quotes what we now call the Extraordinary Form of the Latin Rite in the prayers of the priest before drinking the “Blood of our Lord Jesus Christ”.
Outside of Mass, devotion to the Precious Blood includes the Chaplet of the Precious Blood, which commemorates the times Jesus shed His Blood, from His Circumcision to the piercing of his side after death on the Cross; the Litany of the Most Precious Blood, approved by Blessed John XIII; and Pope Pius VII’s 1817 Offering in Reparation to the Most Precious Blood.
Many saints have promoted devotion to the Precious Blood: St. Maria de Mattias founded the Congregation of the Sisters Adorers of the Most Precious Blood, now called the Sisters Adorers of the Blood of Christ (A.S.C.). She was inspired by St. Gaspar del Bufalo, founder of the Missionaries of the Precious Blood (C.PP.S), whom Pope John highlighted in his Apostolic Letter. Before their efforts in the nineteenth century, however, in the fourteenth century St. Catherine of Siena summarized adoration of the Precious Blood in her prayer:
Precious Blood,
Ocean of Divine Mercy:
Flow upon us.
Precious Blood,
Most pure Offering:
Procure us every Grace!
Precious Blood,
Hope and Refuge of sinners:
Atone for us!
Precious Blood,
Delight of holy souls:
Draw us! Amen.
Going back to the Early Church Fathers, Pope John XXII quotes St. John Chrysostom, reflecting on the sacramental effects of receiving the Body and the Blood of Jesus:
Let us, then, come back from that table like lions breathing out fire, thus becoming terrifying to the Devil, and remaining mindful of our Head and of the love he has shown for us. . . This Blood, when worthily received, drives away demons and puts them at a distance from us, and even summons to us angels and the Lord of angels. . . This Blood, poured out in abundance, has washed the whole world clean. . . This is the price of the world; by it Christ purchased the Church… This thought will check in us unruly passions. How long, in truth, shall we be attached to present things? How long shall we remain asleep? How long shall we not take thought for our own salvation? Let us remember what privileges God has bestowed on us, let us give thanks, let us glorify him, not only by faith, but also by our very works.
It’s clear that devotions to the Sacred Heart, to the Precious Blood, the Holy Name, the Divine Mercy, are all meant to benefit our spiritual growth and ongoing sanctification through our meditation and prayers, but mostly through their connection to the Holy Sacrifice of the Mass.

source

sexta-feira, 20 de julho de 2012

Pontifical del Cardenal Burke en Irlanda








El pasado 8 de julio, Su Excelencia el Cardenal Raymond Leo Burke, Prefecto de la Signatura Apostólica, ofició la solemne Santa Misa Pontifical con la Forma Extraordinaria del Rito Romano en la iglesia de los Santos Pedro y Pablo, en Cork (Irlanda), en el marco de las Conferencias Internacionales de Liturgia FOTA, que se desarrollan cada año en esta ciudad irlandesa.


New Liturgical Movement

Pontifical en Italia

Pontifical en Italia

Su Eminencia el Cardenal Raymond Leo Burke, Prefecto del Tribunal de la Signatura Apostólica, ofició recientemente Santa Misa pontifical con la Forma Extraordinaria del Rito Romano, en la iglesia de Santa María del Borgo, en San Nicando Gargánico, Italia.

Fotografías: Cruciano.

Muniat Intrantes





 

Ordenaciones en Florencia del ICRSP



Tonsura y Órdenes Menores conferidas por
Mons. Meeking, Obispo Emérito de Christchurch

 



Ordenaciones diaconales y subdiaconales
conferidas por Mons. Sample, Obispo de Marquette














Ordenaciones Sacerdotales conferiradas por el
Cardenal Raymond Leo Burke,
en las dos últimas imágenes el español
don Jorge Arrasate Iragui bendice al Cardenal Burke
y le da a besar sus manos consagradas.





Canto del Te Deum y bendición con su Divina Majestad
presidió el Cardenal Giuseppe Betori, Arzobispo de Florencia

Entre los pasados días 2 y 5 de julio de 2012 tuvieron lugar, en la iglesia de los Santos Miguel y Cayetano, de Florencia, y en su Seminario de Gricigliano (Italia), las ordenaciones sacerdotales, diaconales, subdiaconales, tonsuras y ordenes menores, y toma de sotanas, del Instituto de Cristo Rey Sumo Sacerdote (ICRSP). La web del Instituto ofrece completos reportajes de esas solemnes ceremonias.

La tonsura y órdenes menores fueron conferidas, en el Seminario de Gricigliano, por Mons. Basil Meeking, Obispo Emérito de Christchurch (Nueva Zelanda).

Las ordenaciones diaconales y subdiaconales fueron realizadas por Mons. Alexander Sample, Obispo de Marquette (Estados Unidos).

El Cardenal Raymond Burke, Prefecto del Tribunal Supremo de la Signatura Apostólica, fue el encargado de las ordenaciones sacerdotales. Debe destacarse además que entre los cinco nuevos sacerdotes del Instituto ordenados se encuentra un español, el canónigo D. Jorge Arrasate Iragui.
 

La Chiesa e la sua continuità

La Chiesa e la sua continuità

Un libro di
Maria Guarini

recensione di Cristina Siccardi
su "Corrispondenza Romana"

Nel 1985 uscì un libro-verità, Iota unum, che venne subito soffocato; ma che, come accade ai capolavori, è diventato una fonte essenziale per tutti coloro che studiano in maniera critica l’Assise, nella quale venne allontanata, nei modi e nell’insegnamento, la Tradizione. L’autore è il filosofo Romano Amerio (1905-1997), che ha lasciato, per ragionamenti e forma espressiva, un lavoro di raffinato ed approfondito scavo nella rivoluzione che fu protagonista nella Chiesa fra il 1962-1965.
A mantenere viva la sua memoria e le sue opere è stato ed è lo studioso Enrico Maria Radaelli, devoto discepolo del filosofo luganese, che nel 2009 ha dato nuovamente alle stampe Iota unum, grazie all’editore Lindau di Torino. Il 30 ottobre 2009 si tenne un convegno alla Biblioteca Angelica di Roma proprio su Romano Amerio, al quale partecipò, oltre allo stesso Radaelli, Monsignor Antonio Livi, Francesco Colafemmina e Maria Guarini, «una donna di Fede e di scienza», come la definisce Monsignor Brunero Gherardini nella prefazione al libro La Chiesa e la sua continuità. Ermeneutica e istanza dogmatica dopo il Vaticano II (Diffusioni Editoriali Umbilicus Italiae, pp. 238, € 21.00), «l’apis argumentosa che cerca, studia, spiega e lancia ai quattro venti, con la costanza dei forti, i frutti della sua intelligenza, del suo studio, del suo impegno per la sana dottrina e la Santa Madre Chiesa».
Maria Guarini, responsabile, fra l’altro, di un importante sito Internet, Chiesa e postconcilio, dal quale combatte con eleganza e puntualità, una coraggiosa battaglia a difesa della Fede e della Tradizione, ha raccolto i contributi di quel convegno nel volume sopracitato, ma ha anche ampliato alcune tematiche di grande interesse attuale che usciranno dal coro di applausi che fra poco ascolteremo quando, da ottobre, inizierà il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II. Maria Guarini parte dall’approccio multidisciplinare che Romano Amerio utilizzò nel redigere la sua opera per aprire nuove piste di analisi di ciò che significa difendere la Dottrina e trasmetterla correttamente.
L’autrice parla apertamente di riforme travestite da aggiornamenti e «“nuovi metodi” di iniziazione» che hanno rinnegato, con sfregio e spregio, la viva Tradizione, spacciandola, spesso, per «Tradizione vivente», ovvero evoluzione di ciò che per quasi due millenni si è tramandato. I principi si sono adeguati al moderno modo di sentire e le variazioni sono penetrate ovunque, nel culto, nella vita sacramentale, nella testimonianza, variando così l’etica comportamentale delle persone e relativizzando il loro pensiero. Si è voluta una Chiesa «dialogante» e non più «docente»; il linguaggio si è fatto fluido, ambiguo, perdendo il carattere di definitorietà; il timbro di monoteismo ha messo sullo stesso piano cristianesimo, ebraismo, islamismo e l’antropocentrismo ha tutto inghiottito…
L’attenta analisi del volume – dove sono elencate, con nomi e cognomi, alcune “sentinelle della Tradizione” e dove viene riproposta la supplica al Santo Padre di Mons. Gherardini e di alcuni studiosi ed intellettuali italiani affinché voglia promuovere un approfondito esame del Concilio Ecumenico Vaticano II – scava nelle variazioni di stampo antropocentrico che sono avvenute in un Concilio che Giovanni XXIII e Paolo VI collocarono in un ambito pastorale e non dogmatico-definitorio.
Un Concilio è della Chiesa, ma non è la Chiesa e laddove vengono denunciati e focalizzati problemi, come questo libro e molti altri studi, convegni, saggi, articoli stanno realizzando (grazie anche ad un dibattito vivacissimo che si è esteso e si estende su Internet) è perché c’è bisogno di fare chiarezza e verità per risolvere i problemi e restituire ai ministri di Dio e ai fedeli l’autentica Fede.
Cristina Siccardi

Fonte:
http://www.corrispondenzaromana.it/recensione-libraria-la-chiesa-e-la-sua-continuita-di-maria-guarini/

quinta-feira, 19 de julho de 2012

EN LOS ABUSOS LITÚRGICOS VIO PABLO VI EL HUMO DE SATANA

  • EN LOS ABUSOS LITÚRGICOS VIO PABLO VI EL HUMO DE S...

  • La inmutabilidad de la Tradición contra la moderna...

  • ROMANO AMERIO "IOTA UNUM" : CAPITULO XII LA E...

  • Iota Unum - Romano Amerio; Chapter I: The Crisis. ...

  • I FRUTI DEL CONCILIO

  • ARTIGOS DE MONS. FRANCESCO SPADAFORA

  • Corso di Latino on/line

  • IL PROGRESSISMO

  • Francesco Spadafora LA "NUOVA ESEGESI" Il trionf...

  • IL VATICANO II E “DISINCANTO”[1] DELL’ «ECCLES...

  • La Risurrezione di Gesù di Spadafora prefata da do...

  • O título de minha conferência é o mesmo de meu est...

  • LA SUPRESIÓN DEL SACRIFICIO PERPETUO Fue para mí u...

  • La terrible crise qui secoue l'Église Catholique d...

  • La Misa Tradicional en España Encuesta realizada p...

  • Sinais da crise : datos referidos al Canadá francó...

  • DIETRICH VON HILDEBRAND :Case for the Latin Mass. ...

  • Dietrich von Hildebrand:Mas não é a nova liturgia ...

  • Misa tradicional: La belleza está de vuelta

  • The Holy Sacrifice of the Mass :From the Council o...

  • Pelicula SAN Charbel - 2009 - Español subtitulado

  • # Elevação da Óstia e do Cálice na consagração euc...

  • Mons. Guido Marini : LA COMUNIONE RICEVUTA SULLA L...

  • O SANTO SACRIFÍCIO DA MISSA

  • Os Papas e a Crise pós-Vaticano II

  • Elevação da Óstia e do Cálice na consagração eucar...

  • Mons. Brunero Gherardini ci parla sulle orme di S....

  • Più sacerdoti concelebranti non celebrano più Mess...

  • Excelências da batina: Esta breve coleção de texto...

  • Eucharistic Adoration

  • The Pope has made clear the older rite is here to ...

  • How Should We Worship? | Preface to The Organic De...

  • NLM announce the publication of Alcuin Reid's new ...

  • This past July 7th, Cardinal Burke ordained four n...

  • Pe. Anthony Cekada, : COMPARAÇÃO DOS PRÓPRIOS NOS...

  • Book Review: Work of Human Hands: A Theological Cr...

  • On July 4th, 2011, at the venerable age of 98, die...

  • Três Cardeais dão o seu testemunho sobre a Missa G...

  • S.Afonso de Ligório diz-nos: A Santa Missa é um s...

  • Alcun immagini della S. Messa celebrata giovedì sc...

  • Entretien avec Mgr Pozzo, Secrétaire de la Commiss...

  • Os defensores da tradição reivindicam a Igreja inf...

  • Respeitar a Liturgia para participar da Santa Miss...

  • Bento XVI, Pio XII e o Vaticano II : o cardeal Rat...

  • Solemne Misa en Greyfiars, Oxford (Reino Unido)

  • L'Obbedienza a Pietro, custode alla Tradizione Imm...
  • SSPX Official Response: "Yes" to Tradition, "No" to Modernism

     

    At the conclusion of the General Chapter of the Society of St. Pius X, gathered together at the tomb of its venerated founder, Archbishop Marcel Lefebvre, and united with its Superior General, the participants, bishops, superiors, and most senior members of the Society elevate to Heaven our heartfelt thanksgiving, grateful for the 42 years of marvelous Divine protection over our work, amidst a Church in crisis and a world which distances itself farther from God and His law with each passing day.

    We wish to express our gratitude to each and every member of our Society: priests, brothers, sisters, third order members; to the religious communities close to us and also to our dear faithful, for their constant dedication and for their fervent prayers on the occasion of this Chapter, marked by frank exchanges of views and by a very fruitful common work. Every sacrifice and pain accepted with generosity has contributed to overcome the difficulties which the Society has encountered in recent times. We have recovered our profound unity in its essential mission: to preserve and defend the Catholic Faith, to form good priests, and to strive towards the restoration of Christendom. We have determined and approved the necessary conditions for an eventual canonical normalization. We have decided that, in that case, an extraordinary Chapter with deliberative vote will be convened beforehand.

    We must never forget that the sanctification of the souls always starts within ourselves. It is the fruit of a faith which becomes vivifying and operating by the work of charity, according to the words of St. Paul: “For we can do nothing against the truth: but for the truth” (cf. II Cor., XIII, 8), and “as Christ also loved the church and delivered himself up for it... that it should be holy and without blemish” (cf. Eph. V, 25 s.).

    The Chapter believes that the paramount duty of the Society, in the service which it intends to offer to the Church, is to continue, with God’s help, to profess the Catholic Faith in all its purity and integrity, with a determination matching the intensity of the constant attacks to which this very Faith is subjected nowadays.

    For this reason it seems opportune that we reaffirm our faith in the Roman Catholic Church, the unique Church founded by Our Lord Jesus Christ, outside of which there is no salvation nor possibility to find the means leading to salvation; our faith in its monarchical constitution, desired by Our Lord himself, by which the supreme power of government over the universal Church belongs only to the Pope, Vicar of Christ on earth; our faith in the universal Kingship of Our Lord Jesus Christ, Creator of both the natural and the supernatural orders, to Whom every man and every society must submit.

    The Society continues to uphold the declarations and the teachings of the constant Magisterium of the Church in regard to all the novelties of the Second Vatican Council which remain tainted with errors, and also in regard to the reforms issued from it. We find our sure guide in this uninterrupted Magisterium which, by its teaching authority, transmits the revealed Deposit of Faith in perfect harmony with the truths that the entire Church has professed, always and everywhere.

    The Society finds its guide as well in the constant Tradition of the Church, which transmits and will transmit until the end of times the teachings required to preserve the Faith and the salvation of souls, while waiting for the day when an open and serious debate will be possible which may allow the return to Tradition of the ecclesiastical authorities.

    We wish to unite ourselves to the many Christians persecuted in different countries of the world who are now suffering for the Catholic Faith, some even to the extent of martyrdom. Their blood, shed in union with the Victim of our altars, is the pledge for a true renewal of the Church in capite et membris [head and members], according to the old saying sanguis martyrum semen christianorum [the blood of martyrs is the seed of Christianity].

    Finally, we turn our eyes to the Blessed Virgin Mary, who is also jealous of the privileges of her Divine Son, jealous of His glory, of His Kingdom on earth as in Heaven. How often has she intervened for the defense, even the armed defense, of Christendom against the enemies of the Kingdom of Our Lord! We entreat her to intervene today to chase the enemies out from inside the Church who are trying to destroy it more radically than its enemies from outside. May she deign to keep in the integrity of the Faith, in the love of the Church, in devotion to the Successor of Peter, all the members of the Society of St. Pius X and all the priests and faithful who labor alongside the Society, in order that she may both keep us from schism and preserve us from heresy.
    May St. Michael the Archangel inspire us with his zeal for the glory of God and with his strength to fight the devil.
    May St. Pius X share with us a part of his wisdom, of his learning, of his sanctity, to discern the true from the false and the good from the evil in these times of confusion and lies. (Archbishop Marcel Lefebvre; Albano, October 19, 1983).

    Given at Econe, on the 14th of July of the Year of the Lord 2012.

    Source: SSPX

    La grande crisi: tutto un mondo venne spazzato via dalla mattina alla sera

     
    La grande crisi
    di Francesco Agnoli

    Da anni sono convinto che la Chiesa cattolica stia attraversando una grande crisi, a partire soprattutto dagli anni Sessanta.
    Ma è solo da poco, cioè dall’elezione di Benedetto XVI, che mi trovo in spiacevole compagnia. Di coloro, intendo, che sino a ieri magnificavano una presunta “nuova Pentecoste” della Chiesa, maledicendo i “profeti di sventura” e coloro che non si accodavano al carro degli entusiasti. Ricordo di essermi sentito dire mille volte: oggi i preti sono pochi, ma buoni, non come un tempo…
    Nella mia esperienza, rispondevo, accanto a quelli indubbiamente validi, conosco sempre più preti impreparati, tiepidi, conformisti, disubbidienti e che non di rado sono i primi ad amare poco la Chiesa stessa.
    Ecco, oggi mi trovo a leggere che gli acritici laudatori del nuovo corso hanno cambiato idea, e, cavalcando l’onda dell’odio anticristiano, dichiarano al mondo che è tutto da cambiare. Qual è la loro ricetta? Cosa propongono e cosa sbandierano ai quattro venti, certi, a sentir loro, di fare il bene della Chiesa? Ripetono cose vecchie, trite e ritrite, le stesse che dicono da cinquant’anni, cioè dall’inizio di questa gravissima crisi: la necessità di aprire al matrimonio dei preti, al divorzio, all’aborto, ai matrimoni gay, alla contraccezione…
    Poi, aggiungono, è necessaria più democrazia, abolire il primato petrino, trasformare la Chiesa in un parlamento in cui la Rivelazione sia perennemente ai voti…
    Ecco, codesti venditori di monete false vogliono intraprendere la strada machiavellica della “realtà effettuale”, perché la fede, quella che “sposta le montagne” e “vince il mondo”, trasformando la realtà, la hanno persa da tempo. Per questo la loro diagnosi è errata, a differenza di quella di alcune “vigili sentinelle” che, con vero amore per la Chiesa, da anni ne hanno denunciato le ferite, le macchie, i tradimenti.
    Tra codeste sentinelle vi è il gesuita Malachi Martin, già stretto collaboratore del cardinal Bea e di papa Giovanni XIII. Proprio in questa veste Martin ebbe a leggere il terzo segreto di Fatima, di cui parlai due giovedì fa, concordando con chi ritiene che esso riguardi la crisi della Chiesa iniziata negli anni Sessanta. Ebbene Martin è autore di un interessantissimo testo, I Gesuiti (Sugarco 1988), che andrebbe rispolverato. Questo libro è dedicato, significativamente, a “Nostra Signora di Fatima” e mette in luce soprattutto la disgregazione di un ordine religioso, quello dei Gesuiti, che aveva dato alla Chiesa una prova secolare di obbedienza, di coraggio e di intelligenza. Martin afferma che negli anni Sessanta molti gesuiti, col beneplacito dei loro superiori, si sono esercitati a fare a brandelli “non solo i fianchi ma anche la sostanza del cattolicesimo”.
    Tra costoro ricorda George Tyrrell, Teilhard de Chardin, Pedro Arrupe e Karl Rahner, definito “l’uomo di punta dell’autocannibalismo cattolico” (a cui Giovanni Cavalcoli ha da poco dedicato il suo “Karl Rahner. Il concilio tradito”, Fede & Cultura).
    A questi e a tanti altri gesuiti Martin imputa di aver lottato in tutti i modi contro il cattolicesimo romano, propagandando l’alleanza col marxismo, e una nuova visione dell’omosessualità, dell’aborto, del divorzio, dell’autoerotismo, del celibato ecclesiastico e dell’autorità petrina. Alcuni di loro, racconta Martin, nella loro lotta all’Humanae vitae arrivarono a sostenere la necessità, per la miglior riuscita del loro ministero, di avere “rapporti intimi con donne senza che questi implicassero il matrimonio formale o legale”.
    Così la Compagnia di Ignazio, che aveva servito tanti papi senza indugio, che aveva dato centinaia di martiri, pronti a farsi uccidere per la fede e per l’unità della Chiesa, si schierò compatto contro Roma e la sua Tradizione. Tanto che Giovanni Paolo I, il papa dei 33 giorni, aveva già pronta, prima di morire, una riforma, o, se non gli fosse stata possibile, una “liquidazione definitiva della Compagnia”.
    In un capitolo intitolato “Tempesta sulla città”, Martin propone una interpretazione degli anni del Concilio: una “gloriosa confusione”, una “confusione euforica” si impadronì allora del mondo cattolico, e “tutto un mondo venne spazzato via dalla mattina alla sera”. Un giorno la gente “scoprì all’improvviso che il latino universale della messa non c’era più” e che al suo posto c’erano “una babele di lingue” e “un nuovo rito che assomigliava all’antica messa come una capanna assomiglia ad una dimora palladiana”.
    “Gli altari del sacrificio furono tolti”, le statue e gli inginocchiatoi buttati, insieme alla concezione tradizionale del sacerdozio, ai voti di povertà, castità ed obbedienza, e alle tonache. Al posto delle quali comparvero “maglioni a dolcevita, pantaloni larghi, bluejeans”, “barbe, basettoni, capelli raccolti in code di cavalli”.
    I riformatori avevano promesso che le innovazioni avrebbero portato a tempi splendidi; in realtà l’ ordine gesuita, che era continuamente cresciuto dopo l’inizio del Novecento, si assottigliò bruscamente, così come la frequenza della gente ai sacramenti, che diminuì in poco tempo del 30% negli Usa, del 60% in Francia ed Olanda, mentre dal 1965 al 1977 dai 12 ai 14 mila preti lasciarono il loro ministero: “la Chiesa cattolica non aveva mai subito delle perdite così disastrose in un tempo tanto breve”.
    Tutto in nome dell’ “aggiornamento”, di un “parossismo innovativo” che personaggi come il cardinale gesuita Martini, incapace di leggere storia e segni dei tempi, continuano a predicare in buona, clericale compagnia.

    da "Il Foglio" del 3 giugno 2010
    fonte:una Fides

    quarta-feira, 18 de julho de 2012

    Apostasia na Igreja e no Mundo

    Apostasia na Igreja e no Mundo
    O Beijo de Judas Iscariotes: O Inimigo está Dentro (Parte 3)
    12.04.2012 - Nota de www.rainhamaria.com.br
    Diz na Sagrada Escritura
    Ninguém de modo algum vos engane. Porque primeiro deve vir a apostasia, e deve manifestar-se o homem da iniqüidade, o filho da perdição, (II Tessalonicenses 2,3)
    Com este post, concluímos a publicação da série de três artigos de autoria do Reverendíssimo Padre Michael Rodriguez, sacerdote da diocese de El Paso, EUA.
    Leia a Parte 1 e 2 deste artigo
    Leia Também
    * * *
    O Beijo de Judas Iscariotes: O Inimigo está Dentro
    Parte 3
    Em Nome do Pai e do Filho e do Espírito Santo. Amém. Dignáre me laudáre te, Virgo sacráta. Da mihi virtútem contra hostes tuos. Sit Nomen Dómini benedíctum! Amém.
    Por Padre Michael Rodriguez
    (1) Na Última Ceia, Jesus Cristo molhou o pão e o deu a Judas Iscariotes. Em João 13:30, lemos o seguinte: “Tendo Judas recebido o bocado de pão, apressou-se em sair. E era noite…”
    (2) No Santo Evangelho Segundo São Mateus, Capítulo 10, o Filho de Deus diz a seus doze discípulos: “Não julgueis que vim trazer a paz à terra. Vim trazer não a paz, mas a espada. Eu vim trazer a divisão entre o filho e o pai, entre a filha e a mãe, entre a nora e a sogra e os inimigos do homem serão as pessoas de sua própria casa.”
    (3) Em uma entrevista de 26 de dezembro de 1957 com o Pe. Fuentes, a Ir. Lúcia de Fátima disse: “O que aflige o Imaculado Coração de Maria e o Coração de Jesus é a queda de almas religiosas e sacerdotais. O demônio sabe que os religiosos e sacerdotes que abandonam a sua bela vocação arrastam numerosas almas para o inferno… O demônio deseja tomar posse de almas consagradas. Ele tenta corrompê-las a fim de embalar as almas de leigos e com isso levá-las à impenitência final.”
    (4) Em uma carta escrita em 16 de setembro de 1970, Ir. Lúcia de Fátima escreveu “o demônio foi capaz de infiltrar o mal sob o disfarce de bem,” e “o demônio foi bem-sucedido em iludir e enganar as almas que têm muita responsabilidade por causa das posições que ocupam! Eles são cegos guiando cegos.”
    (5) Por volta de 1527, o Rei Henrique VIII da Inglaterra pretendia deixar a sua esposa de dezoito anos, a Rainha Catarina, e substituí-la por Ana Bolena. Ele buscou o apoio de João Fisher, um dos homens mais eminentes da época. Fisher fora um bispo exemplar da Diocese de Rochester por vinte e três anos, em uma época quando as vidas de muitos bispos eram menos que edificantes. Ele fora o favorito do pai e do avô do Rei Henrique, chanceler da Universidade de Cambridge, membro do Conselho Privado do rei, um líder na Casa dos Lordes e entre o clero, e foi reconhecido universalmente por sua piedade e erudição.
    São João Fisher se opôs à traição conjugal do Rei Henrique e declarou que este e Catarina eram verdadeiros marido e mulher, suas filhas eram legítimas, e o que Deus unira nenhum homem deveria separar.
    O Rei Henrique convocou toda a hierarquia da Inglaterra e exigiu que ele recebesse o título de “Protetor e Chefe Supremo da Igreja e Clero da Inglaterra”. São João Fisher liderou a oposição a este propósito, quase sozinho. Quando, em seu leito de morte, Fisher escutou que quase todos os prelados haviam assinado um juramento afirmando a supremacia de Henrique e repudiando a autoridade do Papa, ele disse: “o forte foi traído”, culpando assim mais os pérfidos eclesiásticos do que o Rei. Cerca de 95% dos bispos e clérigos ingleses traíram a Santa Madre Igreja!
    Em 22 de junho de 1535, São João Fisher, aos setenta e sete anos de idade e quase incapaz de caminhar, foi levado da Torre de Londres para as proximidades da Tower Hill. No andaime, pouco antes de ser decapitado, São João Fisher disse: “Eu vim aqui para morrer pela Igreja Católica de Cristo. E eu agradeço a Deus . . .”
    (6) A Igreja Católica aprovou a Aparição Mariana de Nossa Senhora do Bom Sucesso em Quito, Equador, em 1634. Nesta Aparição, a Santa Mãe de Deus disse à Venerável Madre Mariana de Jesús Torres que no final do século XIX e ao longo de grande parte do século XX na Igreja se produziria uma grande heresia. Nossa Senhora disse que o Sacramento do Matrimônio seria atacado e profanado, que leis iníquas seriam promulgadas com o objetivo de abolir este Sacramento e facilitar a todos a viverem em pecado. Nossa Senhora alertou também: “O espírito cristão decairá rapidamente, extinguindo a luz preciosa da Fé até que ela chegue ao ponto em que haverá uma quase total e geral corrupção de valores morais”. Ela falou de padres que se tornariam negligentes em seus deveres sagrados, da falta de vocações sacerdotais e religiosas, da inocência que não mais seria encontrada nas crianças nem a modéstia nas mulheres.
    (7) Nossa Senhora de La Salette revelou o seguinte: “Os chefes, os líderes do povo de Deus negligenciaram à oração e à penitência, e o demônio ofuscou a sua inteligência. Eles se tornaram estrelas cadentes que o antigo demônio arrastará com a sua calda para fazê-las perecer. Um grande número de sacerdotes e membros de ordens religiosas deixarão a verdadeira religião; dentre essas pessoas haverão até mesmo bispos.”
    (8) O Papa Paulo VI disse, em 29 de junho de 1972: “A fumaça de Satanás entrou na Igreja de Deus através de alguma rachadura .”
    (9) No 56º aniversário do “Milagre do Sol,” em 13 de outubro de 1973, no Japão, Nossa Senhora de Akita disse à Ir. Agnes Sasagawa: “O trabalho do demônio se infiltrará na Igreja de tal maneira que se verá cardeais se opondo a cardeais, bispos contra bispos. Os padres que me venerarem serão escarnecidos e sofrerão a oposição de seus confrades… igrejas e altares serão saqueados; a Igreja estará repleta daqueles que aceitam concessões e o demônio pressionará muitos padres e almas consagradas a deixarem o serviço do Senhor.”
    (10) No sexagésimo aniversário do “Milagre do Sol,” em 13 de outubro de 1977, o Papa Paulo VI exclamou: “A cauda do demônio está funcionando na desintegração do mundo católico. A escuridão de Satanás entrou e se espalhou por toda a Igreja Católica até mesmo ao cume. A apostasia, a perda da fé, está se espalhando por todo o mundo e nos mais elevados níveis dentro da Igreja.”
    (11) Em 1995, o Cardeal Mario Luigi Ciappi, teólogo papal para cinco papas consecutivos (do Papa Pio XII ao Papa João Paulo II), comunicou ao Professor Baumgartner em Salzburgo, Áustria: “No Terceiro Segredo foi predito, entre outras coisas, que a grande apostasia na Igreja começará no topo.”
    (12) A Sra. Bela Dodd, que se converteu à Fé pouco tempo antes de sua morte, era advogada do Partido Comunista dos Estados Unidos. Ela dava uma série de palestras na Universidade Fordham e em outros lugares durante os anos que antecederam o Vaticano II. A edição de novembro de 2000 do periódico Christian Order reconta este testemunho de um monge que participou de uma dessas palestras no início dos anos 1950:
    “Ouvi dessa mulher durante quatro horas e ela me deixou de cabelo em pé ao final. Tudo o que ela disse se tornou realidade ao pé da letra. Você poderia pensar que ela era a maior profetiza do mundo, mas não era. Ela estava simplesmente expondo passo-a-passo o plano de batalha da subversão comunista da Igreja Católica. Ela explicou que de todas as religiões do mundo, a Igreja Católica era a única temida pelos comunistas, porque ela era a única oponente de fato. A idéia toda era destruir, não a instituição da Igreja, mas sim a Fé das pessoas, e até mesmo usar a instituição da Igreja, se possível, para destruir a Fé através da promoção de uma pseudo-religião: algo que lembrava o catolicismo, mas que não era a coisa real. Uma vez que a Fé fosse destruída, ela explicava que haveria um complexo de culpa introduzido na Igreja… a chamar a “Igreja do passado” como sendo opressiva, autoritária, cheia de prejuízos, arrogante em reivindicar ser a única dona da verdade e responsável por divisões de comunidades religiosas ao longo dos séculos. Isso seria necessário a fim de constranger os líderes da Igreja a uma “abertura para o mundo” e para uma atitude mais flexível em direção a todas as religiões e filosofias. Os comunistas iriam então explorar essa abertura a fim de minar a Igreja”.
    (13) Em uma entrevista de 1990, o Pe. Malachi Martin comentou: “Hoje em dia, em muitas igrejas, se você encontrar a confissão, que pode ser difícil, você pensa que se trata de uma conversa entre você e o padre. Às vezes ele caminhará com você no jardim e conversará com você. É um bate-papo amigável entre pessoas. Originalmente, você ia a um padre para ser absolvido de seus pecados. Hoje em dia, a crença é que o padre não dá absolvição alguma. Você sente muito por seus pecados e ele lhe dá uma benção. A confissão acabou! A confissão acabou porque o pecado acabou.”
    (14) Em uma entrevista de 1991, o Pe. Malachi Martin afirmou: “Dentro da Igreja, há um corpo substancial de bispos e cardeais que são completamente contrários a duas coisas. Eles são contrários à Missa Romana da maneira que a conhecemos antes do Vaticano II e eles são contrários a qualquer coisa relacionada à Nossa Senhora. Eles não querem quaisquer notícias sobre Fátima. Eles não querem quaisquer notícias sobre Akita. Eles não querem nem mesmo quaisquer notícias sobre Lourdes. Há um esforço internacional coordenado para atacar e denegrir Fátima e colocá-la em uma dimensão menor. Este é um sinal da atividade de Satanás. A coisa mais patética e assustadora para mim é me deparar com paróquias inteiras que nunca ouvem que a Missa é o sacrifício do Calvário. Sob a liderança do pároco e sob as ordens do bispo, os catecismos paroquiais, livros religiosos e sermões refletem todos um abandono da Fé. As crianças não conhecem o seu catecismo. Elas não conhecem as doutrinas básicas da Igreja. Elas não são mais católicas, mas elas não sabem disso. Essa é a devastação da Igreja de Cristo. Se você me perguntar qual é realmente a causa fundamental da derrocada da Igreja, minha resposta é que esta é a interrupção e destruição da Missa.”
    (15) Em uma entrevista de 1990 e 1991, o Pe. Malachi Martin afirmou ainda: “Hoje em dia, muitos bispos e padres são apóstatas. Eles não são mais católicos. Católico significa alguém que sabe que a Missa é o sacrifício do Calvário, tem devoção à Nossa Senhora, é devoto do Santo Padre, reza e cumpre as leis da Igreja. Hoje em dia, não temos esse tipo de clero católico em muitos lugares. Há centenas de bispos que estão fora da Igreja em sua doutrina e ensinamento. Então, há o comportamento dos bispos. Há bispos homossexuais nos Estados Unidos, que têm acompanhantes sabidamente homossexuais em suas casas.”
    Não é sem razão que São João Crisóstomo, Doutor da Igreja, declara: “Os corredores do inferno estão pavimentados com crânios de bispos.”
    (16) Em 13 de dezembro de 2005, o Pe. Bob Hoatson impetrou uma ação judicial contra o Cardeal Edward Egan de Nova York e nove outras autoridades e instituições católicas, reclamando um padrão de “retaliação e assédio” que teve início depois que Hoatson alegou um acobertamento de abuso de clérigos em Nova York e começou a ajudar as vítimas. O Pe. Hoatson alegou que o Cardeal Egan é “homossexual ativo” e que ele tem “conhecimento pessoal disso”. Sua ação judicial indicou como gays ativos outros dois clérigos católicos de alto escalão na região — o bispo de Albany, Howard Hubbard e o arcebispo de Newark, João Myers. O Pe. Hoatson afirma que bispos ativamente gays estão com muito medo de serem eles mesmos expostos para entregar padres pedófilos. A homossexualidade escondida dos bispos, conforme a ação judicial afirma, “afetou a capacidade dos réus de supervisionar e controlar predadores, e serviu como motivo para a retaliação.”
    Só recentemente, o Hartford Courant relatou que durante os doze anos do Cardeal Egan como Bishop de Bridgeport, ele repetidamente deixou de investigar padres onde havia sinais óbvios de abuso. A Diocese de Bridgeport teve que liquidar os casos e indenizar as vítimas em cerca de $12-15 milhões em danos. Ao se referir a um caso de negligência inacreditável, de acordo com o Hartford Courant, em 1990, Egan recebeu um memorando sobre “um padrão de acusações em desenvolvimento” de que o Rev. Charles Carr de Norwalk havia acariciado meninos. Egan manteve Carr trabalhando por mais cinco anos, e somente o suspendeu depois que uma ação judicial foi impetrada, e, então, em 1999 ele o designou como capelão no hospital de Danbury. Como assim? O Connecticut Post também reportou que no início do seu reinado, dezenas de pessoas chegaram a acusar o Rev. Raymond Pcolka de Greenwich de abuso sexual e violência contra crianças. Egan reclamou que nunca foi “comprovado” que os acusadores estavam dizendo a verdade. Bem, Egan nunca nem mesmo se incomodou em entrevistá-los e manteve Pcolka no apostolado.
    Escrevendo para o Business Insider, em 8 de fevereiro de 2012, Michael Brendan Dougherty, que viveu na Arquidiocese de Nova York sob o reinado do Cardeal Egan, salienta que Egan efetivamente puniu alguns padres, mas não molestadores de crianças. Ele puniu rapidamente e expulsou aqueles padres católicos que celebravam a Missa Tradicional em Latim, se ele achava que eles não lhe prestavam bastante deferência. De acordo com Dougherty, Egan mimava abusadores de crianças e perseguia padres decentes durante o seu ignominioso reinado como Príncipe da Igreja.
    (17) O trecho a seguir foi extraído de um artigo publicado pelo Eric Giunta, em 21 de abril de 2010, na RenewAmerica.com. Em 2004, um grupo de católicos leigos preocupados da Arquidiocese de Miami constituíram-se a si mesmos uma organização leiga de “cães de guarda”, sob o nome de Christifidelis. Eles se motivaram a agir assim por aquilo que alegaram ser uma supercultura gay governando a arquidiocese. As alegações incluíam que: a vasta maioria dos sacerdotes da Arquidiocese são gays sexualmente ativos, muitos padres estavam utilizando os fundos paroquiais de maneira indébita para viver estilos de vida exorbitantes, e o Arcebispo Favalora e o vigário geral Monsenhor William Hennessey estão implicados nesta supercultura. Em 20 de abril de 2010, a Santa Sé forçou Favalora a apresentar a sua renúncia.
    Há centenas de páginas de documentação consistindo grandemente de testemunho anônimo acusando diversos padres diocesanos de promiscuidade arbitrária e crimes financeiros durante o curso do reinado de Favalora. Um antigo padre da Arquidiocese de Miami observou: “Você não poderia dirigir a Arquidiocese sem o clero gay, nem a Arquidiocese de Miami ou qualquer outra.”
    Gaude, María Virgo, cunctas hǽreses sola interemísti in univérso mundo.
    Fonte: http://fratresinunum.com/
    ============================
    Importante Ler.....
    Os que têm o direito e o dever de defender Jesus e a Igreja calaram!!

    100 ARTICLES ABOUT THE VATICAN II

     


    1. Consequences of Vatican II
    Changes in the form of absolution? Confession after Vatican II - Part IV A ... Nietzsche's Zarathustra and Vatican II's creation of a ... Munich, Wansee and VaticanII Parallel between

    2. In the Murky Waters of Vatican II BY ATILA SINKE GUIMARAES
    This volume analyzes ambiguity in Vatican Council II documents Book Information ... the Murky Waters of Vatican II by Atila Sinke Guimarães ... volume study on Vatican II Eli, Eli,  


    3. Tradition in Action Bookstore - Catholic Books, Booklets, Cassettes, CDs DVDs
    Volume aims to expose the offenses against such honor. After Vatican II, a massive tide ... of the Collection on Vatican II by A.S. Guimarães ... MURKY WATERS OF VATICAN II A book that


    4. Eric Gill, a Precursor of Vatican II by Patrick Odou
    Notre charge apostolique, and the precursors of the priest-workers of the ‘50s. Vatican II with ... supporters of Vatican II. According to ... Catholics after Vatican II. “It will  
    5. Interview of Cardinal Hoyos on SSPX Accepting Vatican II
    Hoyos and the SSPX Acceptance of Vatican II To the Editor ... faithful who instead see Vatican II as a compass by ... Fellay, have expressly recognized Vatican II as an   

    6. Vatican II, Homosexuality and Pedophilia by Atila Sinke Guimaraes
    Guimarães offers two reasons: First, Vatican Council II introduced a new ... Unturned Except One: Vatican II What readers are ... Corruption Came from Vatican II 

    7. Animus Delendi – II by Atila Sinke Guimaraes
    Animus Delendi II also shows that Vatican II in effect abandoned ... concerned Catholics are questioning Vatican II and the Conciliar Church ... Murky Waters of Vatican II

    8. Fr. Basilio Meramo expelled from SSPX by Bishop Fellay - Letter of reply
    Accepted 95% of Vatican II Traditionalist Issues Polemic inside ... Fellay Accepted 95% of Vatican II As TIA has promised ... he accepted 95% of Vatican Council II. Since it is   


    9. Cardinal Franz Konig: Vatican II approved what Pius IX's Syllabus and St. Pius X...
    Church, as well as on other topics. Koenig believed that Vatican II was opposed ... the authentic progress VaticanII produced. In the ... pre' and 'post' Vatican II or completely reject
    10. The Council document on the family inverted the ends of marriage- Fr. Chenu
    Vatican II the periti inverted the ends ... the marriage were inverted at Vatican II The revolution in doctrine was an arduous work at Vatican II. It required meticulous planning and


    11. Cardinal Suenens: Vatican II represented the end of an era
    Suenens states that Vatican II broke with the past ... OF THE WEEK Card. Suenens: Vatican II broke with the past of ... frontally and clearly states that Vatican II broke with the past of
    12. Cardinal Oddi: the Third Secret of Fatima predicted the revolution of VaticanII
    Vatican II was the revolution in the ... interesting things, he affirms that Vatican II was the fulfillment of the ... Topics of Interest Card. Suenens: Vatican II broke with the past of 


    13. The Growing Rejection of Vatican II by Atila Guimaraes
    Guimarães THE GROWING REJECTION OF VATICAN II – With the 40th ... to the scenes of Vatican II and making evaluations of ... 1993 In essence Vatican II constituted a Revolution 


    14. What People are Commenting - Tradition in Action
    John Paul II - Posted February 22, 2011 Vatican scandal & mistaken ... Baptism, Poverty Center & Vatican II - Posted April 20 ... Collection on Vatican II & George Washington -   


    15. Pope St. Leo II, July 3, commentary by Plinio Correa de Oliveira
    Church, he permitted the immaculate to be maculated by a profane treason.” St. Leo II condemned Pope ... Pope Leo II affirmed this ... 3, 1965 during Vatican II. Prof. Plinio Corrêa 


    16. John Vennari book review of Animus Delendi I [Desire to Destroy I] by Atila...
    Murky Waters of Vatican II . This first volume ... As a result, the Vatican II documents contain within themselves ... conservative” passages of Vatican II serve as camouflage 


    17. John Paul II Blessed by 160 Rabbis who visit the Vatican by Atila Sinke Guimaraes
    Vatican II made in Catholic teaching ... Rome. Bemporad emphasized the post-Vatican II change of position, saying, “In ... revolution that happened since Vatican II, many Jews "don't  


    18. VaticanII Turnaround on the Church-State Relationship by Marian Horvat
    Column of Catholic Orientation Vatican II Turnaround on the ... Church teaching prior to Vatican II, he followed the actions ... the documents of Vatican II - especially Gaudium and 


    19. Vatican Art Exhibit, Saint St Peter and the Vatican by Marian Horvat
    Art Consequences of Vatican II St. Peter and the Vatican Exhibit:Marvelous Continuity ... the “reforms” of Vatican II did away with ... St. Peter since Vatican Council II, here is a 


     20. The Perplexing Pontificate of Pope John Paul II by Remi Amelunxen
    Scheler thesis and a very questionable book on marriage. 7. At Vatican II he ... Constitution of Vatican II Gaudium et ... contributions to Vatican II 8. At Vatican II, Archbishop Wojtyla 


    READ MORE...