Come amministrare degnamente il sacramento della comunione. Ne parliamo con Monsignor Nicola Bux, teologo ed apprezzato liturgista. Sarà un caso, ma il modernismo e la sciatteria di certe interpretazioni post conciliari,hanno portato ad uno svilimento di questo sacramento al quale ormai ci si accosta in ogni modo, incluso in stile militaresco. Don Bux, qual è la forma più corretta di comunicarsi?: " direi che sono due . E cioè la postura in piedi,predendo la particola in bocca,oppure in ginocchio. Non vedo terze vie".Parliamo della posizione verticale: " va bene, nulla contro di essa. L'importante è che il fedele sia intimamente conscio di quello che va a ricevere, ovvero che non si accosti alla comunione con la spensieratezza che dimostra immaturità e assoluta lontananza da Dio". Comunione in piedi,ma che cosa sarebbe bello fare?: " guardi,anche la comunione in piedi se fatta con devozione, compunzione ... ... e senso del sacro non va male. Sarebbe bello e comveniente,questo senza dubbio, far precedere la comunione anche in piedi, da un cenno formale di riverenza, ovvero il capo coperto per le donne, il segno della croce o un inchino di amore". Ma per quale motivo spesso alla comunione la gente ci va come se fosse un buffet?: " mi piace questa espressione ed in parte è anche vera. Molti si alzano meccanicamente e non sanno e neppure immaginano che cosa riceveranno. Si pensa che la partecipazione alla Messa automaticamente sia motivo della comunione alla quale devono accostarsi solo coloro i quali sono realmente in grazia di Dio". Nele ultime messe papa Benedetto XVI ha amministrato la comunione in ginocchio: " ha fatto molto bene. Ritengo che l'inginocchiarsi ricevendo la comunione aiutia a raccogliere lo spirito e a comprendere maggiormente il mistero. Inginocchiarsi davanti al Corpo di Cristo è un atto di amore e di umiltà gradito a Dio, che ci fa appunto rivalutare quel senso del sacro ormai alla deriva e perduto o comunque attutito". Insomma,la comunione in ginocchio aiuta lo spirito: " certamente, favorisce il raccogliemento e la spiritualità. Ritengo che la pisizione in ginocchio nel ricevere la comunione sia la più rispondente al senso del mistero e del sacro". Qualla nella mano?: " mi dispiace,ma non esiste alcun testo della Tradizione che la soccorra. Neppure il prendete e mangiatene tutti, non vi è alcun cenno alla mano e poi se vogliamo, gli apostoli erano sacerdoti ed avevano il diritto alla comunione in mano. Gli orientali non la permettono". In una Chiesa di Roma quella del Caravita solitamente affollata anche dalla comunità cattolica messicana, un sacerdote gesuita ( i quale per altro balla con donne e si concede anche birre in pubblico),solitamente fa prendere personalmente la particola ai fedeli che la intingono nel calice, è giusto?: " si stratta di un abuso gravissimo ed intollerabile del quale fa bene a darmi avviso e di cui il Vescovo deve prendere coscienza e cognizione. I paragrafi 88 e 94 affermano che non è consentito ai fedeli prendere da sè l'ostia, o passarsi il calice di mano in mano. Credo che la comunione non sia valida. Analizzerò il problema, ma siamo ad un abuso inammissibile da reprimere al più presto". Bruno Volpe fonte:pontifex |
- E senti o espírito inundado por um mistério de luz que é Deus e N´Ele vi e ouvi -A ponta da lança como chama que se desprende, toca o eixo da terra, – Ela estremece: montanhas, cidades, vilas e aldeias com os seus moradores são sepultados. - O mar, os rios e as nuvens saem dos seus limites, transbordam, inundam e arrastam consigo num redemoinho, moradias e gente em número que não se pode contar , é a purificação do mundo pelo pecado em que se mergulha. - O ódio, a ambição provocam a guerra destruidora! - Depois senti no palpitar acelerado do coração e no meu espírito o eco duma voz suave que dizia: – No tempo, uma só Fé, um só Batismo, uma só Igreja, Santa, Católica, Apostólica: - Na eternidade, o Céu! (escreve a irmã Lúcia a 3 de janeiro de 1944, em "O Meu Caminho," I, p. 158 – 160 – Carmelo de Coimbra)