(di Fabrizio Cannone) Nel pomeriggio del giorno 16 dicembre u.s. l’esimio fondatore dei Frati Francescani dell’Immacolata, padre Stefano Maria Manelli, ha tenuto una profondissima meditazione natalizia presso la Fondazione Lepanto. Il professor Roberto de Mattei, presi
Meditazione di Natale di padre Stefano M. Manelli
dente della Fondazione, ha aperto la serata raccontando brevemente la non banale storia del religioso. Nato a Fiume nel 1933, in una famiglia di 21 figli, padre Stefano ha la particolarità di aver ricevuto molte volte i santi Sacramenti, come la Prima Comunione, dal Santo del Gargano, Padre Pio da Pietrelcina.
Un altro raro elemento che lo caratterizza e lo connota spiritualmente, è che i suoi genitori, i coniugi Settimio e Licia Manelli, sono oggetto di un processo canonico per esaminarne le virtù, in vista di una loro eventuale glorificazione. Dopo molti anni trascorsi nella Provincia napoletana dei Frati Minori Conventuali, padre Stefano con l’autorizzazione dei suoi superiori, diede vita ad un nuovo ramo della giù vasta famiglia francescana, i Francescani dell’Immacolata, fondati a Frigento (AV) nel 1970 assieme a padre Gabriele M. Pellettieri. In oltre 40 anni di vita religiosa i frutti dati alla Chiesa e al mondo da questo istituto appaiono enormi.
Lo scopo della fondazione era sin dall’inizio ed è ancora quello di tornare allo spirito francescano originario ed integrale, sine glossa ed aggiungervi come carisma proprio la fisionomia mariana e missionaria fatta propria dal martire della carità, s. Massimiliano Maria Kolbe (+ 1944). Dopo anni di pazienza e di contrasti, anche a causa della “ermeneutica della discontinuità” presente in tante comunità ecclesiali anche francescane, il novello Istituto venne riconosciuto di Diritto Pontificio (1998) e ciò per espressa volontà di Giovanni Paolo II. Parallelamente nacquero e si diffusero con grande rapidità 2 rami femminili: le Suore Francescane dell’Immacolata (approvate nel 1998), di vita attiva, e in seguito le Clarisse dell’Immacolata, di stretta clausura. Fin da subito un movimento laicale denominato Missione dell’Immacolata Mediatrice(MIM) si associò all’apostolato dei frati e delle suore.
Le due comunità dei Frati e delle Suore seguono la Regola Bollata di s. Francesco, più le proprie specifiche costituzioni cioè la Traccia mariana di vita francescana, leCostituzioni e il Direttorio (1992), testi scritti dalla sapiente ispirazione di Padre Manelli. La loro spiritualità è quella più tipica del francescanesimo tradizionale, la quale si innerva sui 3 voti religiosi vissuti senza complessi, più un quarto voto di totale e illimitata consacrazione alla Madre di Dio, voto quest’ultimo che se da un lato riprende e porta a compimento l’ideale di “schiavitù mariana” secondo la celebre tradizione monfortana, dall’altro impegna i membri ad una missionarietà e ad un apostolato a 360 gradi: attraverso la cultura, le missioni popolari e persino radio e televisione.
Così, Padre Stefano davanti ad un pubblico particolarmente attento ha spiegato il valore religioso, spirituale, teologico e perfino ascetico del Natale, richiamando chiaramente i cristiani praticanti alla coerenza con lo spirito di distacco e di mortificazione, che connota la santa Nascita dell’increato Verbo di Dio. Ha mostrato poi tutte le assurdità di una cultura secolare, anche interna alla comunità ecclesiale, che vorrebbe ridurre il Natale a festa di fine anno in cui lasciarsi andare a quegli eccessi e a quelle follie che al contrario il Salvatore è venuto per scongiurare e per riparare. L’impressione del contatto de visu col Fondatore dei Francescani dell’Immacolata ha impressionato molti dei presenti e ha motivato tutti i presenti alla santa battaglia per una società (più) cristiana e per una Chiesa all’altezza del messaggio del suo Divino Artefice, senza torbidi annacquamenti mondani. (Fabrizio Cannone)