«Scisma o non scisma»? Mons. Schneider: non è questo il problema
Il vescovo Athanasius Schneider è stato indotto a fornire "chiarimenti" in seguito ai commenti pubblicati da Adelante la Fe, versione spagnola di Rorate Caeli, dei quali - in attesa della traduzione integrale - abbiamo riportato un interessante stralcio qui.
Evidentemente, c'è chi è ancora inesorabilmente fermo e focalizzato senza appello sul termine "scisma", che appare ben lontano dalla realtà ed anche dalla visione del vescovo Schneider sulla FSSPX. Il che viene confermato nei chiarimenti che seguono, che mons. Schneider ha espresso via mail, chiedendone la diffusione.
Richiamo la vostra attenzione sul punto 9 che mostra consapevolezza della gravità della crisi attuale e dell'inanità, per non dir peggio, delle lotte fratricide tra componenti ecclesiali....
Questo discorso dovrebbe valere per tutti coloro - e sono di solito tra i più accaniti "normalisti" - che si ostinano a spargere veleni contro l'opera di mons. Lefebvre, così drammaticamente provato nella sua responsabilità di vescovo fedele alla Verità. Traduco di seguito i 'punti chiave' dei chiarimenti riportati da Rorate Caeli :
Chiarimenti a Michel Voris sulla questione della Fraternità San Pio X:Vi do il permesso di usare queste mie precisazioni e diffonderle. Dio vi benedica,
- Non ho detto che non ci sono ragioni che impedirebbero un riconoscimento canonico della Fraternità San Pio X, ma ho detto più cautamente: "A mia conoscenza non ci sono ragioni pesanti".
- Non ho detto che l'attuale situazione canonica della Fraternità San Pio X è OK. Al contrario, a causa del loro status è necessario che essi ricevano il riconoscimento canonico da parte della Santa Sede.
- Ho detto che la Fraternità San Pio X dovrebbe essere accolta, nel frattempo, così com'è. Il mio pensiero è questo: per ragioni pedagogiche e pastorali dovrebbe essere nel frattempo accettata così com'è, al fine di correggere per tempo le cose che devono esservi corrette.
- Non ho mai detto che sostengo le posizioni della Fraternità San Pio X sul Vaticano II. Ho solo detto che c'è da entrambe le parti, vale a dire Santa Sede e FSSPX, una sopra-valutazione e sovrastima del Concilio Vaticano II, ma su punti di vista opposti. La questione è la giusta misura, cioè dobbiamo avere una stima ed una buona valutazione del Vaticano II, ma non in modo esagerato. Non dobbiamo fare del Vaticano II un Concilio isolato da tutti i Concili precedenti o una specie di super-Concilio.
- La tragedia della storia è che in tempi confusi come il nostro, le forze buone della Chiesa, che vogliono restaurare la vera fede e il culto divino spesso combattono una contro l'altra, a scapito del vero rinnovamento e per la gioia dei nemici fuori e dentro la Chiesa.
- Naturalmente, la FSSPX deve formulare le proprie critiche con maggiore rispetto verso l'autorità suprema della Chiesa e deve evitare espressioni e giudizi errati ed esagerati. Si deve agire con il principio del «veritatem facientes in caritate» (difendere la verità con amore). Questo ho spesso detto ai rappresentanti della Fraternità San Pio X.
- Bisogna avere abbastanza onestà intellettuale e obiettività per ammettere che la Fraternità San Pio X formula alcune critiche teologiche, che devono esser prese sul serio, su alcune affermazioni non strettamente dogmatiche dei testi del Vaticano II e di alcuni documenti postconciliari. Purtroppo la critica a volte manca della dovuta forma rispettosa. Tuttavia, alcune obiezioni teologiche della Fraternità San Pio X possono essere un contributo costruttivo per un maggiore approfondimento teologico di alcuni temi, come ad esempio la collegialità, la libertà religiosa, la riforma liturgica.
- Ogni vero cattolico dovrebbe soltanto esser contento e grato a Dio, quando la Fraternità San Pio X con tutti i loro sacerdoti e famiglie cattoliche, che per la maggior parte sono i fedeli cattolici, fosse riconosciuta dalla Santa Sede, in modo che ci sia una nuova forza rilevante per un rinnovamento della Chiesa secondo il pensiero dei Santi, dei nostri padri e secondo la vera intenzione di Papa Giovanni XXIII, intenzione dimostrata nei suoi discorsi e soprattutto nelle bozze di documentazione (schemata) che questo Papa ha ordinato di preparare e che ha personalmente approvato.
- La situazione attuale della Chiesa è simile a quella della crisi ariana nel 4° secolo: assistiamo ad una battaglia navale nella notte, dove i nemici della Chiesa attaccano con veemenza la grande nave della Chiesa, mentre nello stesso tempo piccole navi di diversi gruppi cattolici sferrano veri attacchi l'un l'altro, invece di fare una difesa comune contro i nemici.
+ Athanasius Schneider