A Bild Gänswein ha detto una cosa chiara: “Nessuno ha mai condannato con tanta forza gli abusi come il Santo Padre e la chiesa cattolica”. Secondo Gänswein fa bene il Papa a rispondere col silenzio alle molteplici accuse: “Le critiche costruttive – ha detto – sono sempre giuste. Ma non credo che in questo caso le critiche abbiano avuto questo scopo”. Anche perché è “inutile e insensato” che il Papa commenti “personalmente” ogni caso di abusi sessuali, poiché questo rientra nelle responsabilità dei vescovi.
Il libro curato da Gänswein è importante perché svela il vero volto del Papa tedesco. A leggere le didascalie delle foto è un’immagine di Ratzinger diversa da quella che più media dipingono oggi. Nessuno come Gänswein conosce i segreti del pontificato ratzingeriano. Un pontificato, scrive Gänswein, con caratteristiche precise: “Il suo messaggio è tanto semplice quanto profondo. La fede non è un problema da risolvere, è un dono che va scoperto nuovamente. La fede dona gioia e pienezza. La fede ha un volto umano: Gesù Cristo. E anche se tutte le telecamere sono puntate sul Papa, non si tratta di lui. Il Santo Padre non mette al centro se stesso, non annuncia se stesso, ma Gesù Cristo”.
Don Georg scorre i cinque anni di pontificato senza eludere nulla. Non tace, ad esempio, delle polemiche che nel viaggio in Germania suscitò la lectio tenuta a Ratisbona: “Un passo del discorso sul profeta Maometto estrapolato dal contesto – scrive – in seguito causerà reazioni dure”. Così circa la campagna mediatica che prese avvio dalle frasi sull’Aids dette dal Papa nell’aereo che lo portava in Camerun: Georg risponde riportando integralmente il ragionamento di Ratzinger così come era stato espresso nella conversazione con i giornalisti durante il volo. E commenta: “Al Papa sta a cuore che oggi, più che in passato, gli africani abbiano la possibilità di disporre del loro destino”.
Pubblicato sul Foglio mercoledì 14 aprile 2010
fonte:palazzo apostolico