terça-feira, 4 de maio de 2010

ARTE E ARCHITETTURA SACRA: C'E' UN PROGRAMMA PER DEMOLIRE L'IDENTITA' CATTOLICA



La chiesa di Nostra Signora di Loreto a Brooklyn - a breve sarà demolita!

di Francesco Colafemmina

Nel mio saggio che sarà questa settimana in libreria, non mi occupo soltanto di simboli criptomassonici o apertamente tali, quanto piuttosto di definire lo stato di impressionante decadenza delle arti e dell'architettura sacra nella contemporaneità.

Più in dettaglio si tratta di analizzare le ragioni che hanno condotto alla realizzazione di una chiesa impressionantemente aliena allo spirito e alla tradizione cristiana come quella di San Giovanni Rotondo. Non si tratta, infatti, di un unicum, bensì di un modello per le chiese del futuro: ed è ciò che più ci accora.

Che d'altronde sia questo l'indirizzo degli alti vertici delle committenze ecclesiastiche è estremamente manifesto. Come gli artisti di allora (si era nel 1994-1996) furono scelti in base a criteri di pura notorietà personale, indipendentemente dalla "cattolicità" o meno sia dell'artista che della sua estetica, così anche oggi assistiamo ad un fenomeno identico. E la proposta di un padiglione alla Biennale di Venezia del 2011, patrocinato dal Vaticano, rientra nella stessa attenta strategia che condusse alla realizzazione del santuario di San Giovanni Rotondo.
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Mimmo Paladino - Matematico (notare le orchidee e la runa Algiz sulla spalla destra del personaggio... simboli esoterici... a manetta!)
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Degli artisti che parteciparono a quell'esperienza sono rimasti in vita Vangi, Paladino e Pomodoro. Tutti e tre, non a caso, continuano ad essere sbandierati quali artisti dotati di una profonda spiritualità e adatti alla produzione di opere d'arte sacra. In verità sappiamo che i percorsi estetici di questi grandi artisti divergono - già nelle premesse - da una estetica cattolica. Perché dunque vengono selezionati loro e non i tanti piccoli, medi e grandi artisti che all'arte sacra dedicano la loro intera esistenza, senza magari alcun riconoscimento degno di nota da una Chiesa che li snobba e li lascia al palo come fossero relitti di un passato neppur degno di un museo.

C'è chi li ha definiti "artigiani" questi artisti autenticamente cattolici, esaltando al contrario l'idea personalistica di artista contemporaneo nelle sue forme autoreferenziali rappresentate dai vari Bill Viola, Anish Kapoor, Jannis Kounellis e via dicendo.
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Giuliano Vangi - Donna che ride

Ma il punto qual è? E' che pur nella libertà delle interpretazioni e delle visioni estetiche non è possibile che con tale evidenza si metta in discussione non lo stile (che è un concetto in divenire), bensì il linguaggio dell'arte e dell'architettura sacra. E se un linguaggio diventa incomprensibile ai più probabilmente perché non ha contenuti da esprimere e dunque si rifugia in se stesso e nel proprio esibizionistico godimento di sè, allora parleremo di un linguaggio relativistico e fallimentare, giacché manca l'obbiettivo costitutivo di ogni linguaggio ossia la comunicazione.

Non voglio parere un complottista degenere, però, se affermo che dietro queste idee oggi piuttosto dominanti (e, si badi, non perché siano propugnate dalla maggioranza, bensì da una minoranza prepotente) sembra esserci un chiaro programma, non posso temere smentite.
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Mario Botta (altro guru architettonico): Santuario Beato Giovanni XXIII a Seriate
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Santuario del Beato Giovanni XXIII a Seriate: "presbiterio" con opera di Giuliano Vangi (di Cristo sulla croce c'è solo la forma scavata... Cristo non risorge dal sepolcro ma direttamente dalla croce! Wow!)
.E' di questi mesi, ad esempio, la tragica vicenda della chiesa di Nostra Signora di Loreto a Brooklyn, New York. Questa splendida chiesa costruita dagli italiani nel 1906, sarà prossimamente abbattuta per ricavarne un residence, giacché la chiesa sarebbe - a detta del vescovo italoamericano Nicholas Di Marzio - troppo costosa da restaurare. Eppure per il gruppo di combattivi italoamericani che hanno cercato di difenderla, questa chiesa non è poi messa così male. Al contrario è uno splendido esempio di ciò che una chiesa dovrebbe essere: non solo un luogo di culto, ma anche un luogo urbanisticamente pregnante per definire la centralità di una comunità, di una storia, di un passato che vive anche nel presente.

Così la chiesa sarà distrutta e già hanno cominciato a smembrarla portando via le belle vetrate...

Lo stesso autoritarismo, la stessa presuzione priva di carità, la stessa arroganza saccente che ha contraddistinto l'operato dei frati cappuccini di San Giovanni Rotondo, pronti ad affermare persino in TV che Padre Pio non solo era obbediente da vivo, ma la sua obbedienza continua pure da morto e da Santo... così in virtù di questo voto di obbedienza perpetua Padre Pio avrebbe accettato persino di essere traslato nella nuova chiesa. Questa è la carità dei postconciliaristi audaci e ferventi? Questa è la carità di coloro che vogliono avere una Chiesa di cristiani adulti, mentre continuano a trattarli da infanti o da dementi?
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Arnaldo Pomodoro - sfera (Giardino della Pigna - Vaticano) - La sfera è una rappresentazione simbolica della gnosi: le forme perfette sono corrotte e putride al loro interno.
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In ogni caso i fedeli di Brooklyn non possono far nulla come tutti i fedeli cattolici del mondo. Non è stata forse la Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa ad autorizzare la vendita o la demolizione di quelle chiese prive di rilevanza storico-artistica (determinata in base a quali criteri?) che si trovano in quartieri spopolati e meno densi di cattolici? Non è stato ufficializzato tutto ciò nel novembre del 2009? Eh sì! Oggi non solo si continuano a riadeguare le antiche chiese, cosicché fra qualche anno non si saprà più dove celebrare secondo il rito antico, non solo si continuano a costruire aberranti amenità architettoniche farcite di variopinte leziosità artistiche, ma si demoliscono anche i "ruderi" del passato.
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Chi fermerà questi costanti scempi? Chi cambierà i programmi di questi arguti strateghi che da anni pianificano la demolizione anche nelle forme esteriori del culto e della liturgia cattolica?
.Forse una rinnovata coscienza del popolo di Dio, aiuterà la Chiesa ad intervenire. Ma si richiede una fondamentale autocritica, un radicale cambiamento di rotta, un ascolto più assiduo ed equanime dei fedeli, l'abbattimento di ogni pregiudizio e di ogni forma di esecrabile clericalismo. Altrimenti a patire non saranno solo i fedeli, ma anche quei chierici che ostinatamente ignorano la sensibilità e l'autentico giudizio dei primi: non a noi dovranno render conto, ma direttamente a Dio!
fonte:fides et forma