...L’incardinazione di don Luigi Villa nella diocesi di Chieti, la sua successiva residenza nella diocesi di Brescia e i suoi scritti apologetici e critici nei confronti di certi Papi, Cardinali e alti Prelati hanno una sola origine: l’incontro, avuto nel 1952, con Padre Pio, il quale lo incaricò di dedicare tutta la sua vita per difendere la Chiesa di Cristo dall’opera della Massoneria ecclesiastica. Per ottenere il mandato papale di questo incarico, Padre Pio inviò don Villa dal bresciano arcivescovo di Chieti, Mons. Giambattista Bosio. Papa Pio XII approvò l’incarico di don Villa ordinandogli di laurearsi in Teologia dogmatica. Il suo compito principale fu di quello di essere l’agente segreto del card. Ottaviani, con la specialità di documentare l’appartenenza alla Massoneria di alti Prelati della Chiesa cattolica.
Un fatto interessante fu la condizione che Mons. Bosio pose a don Villa per poter accettare l’incarico di suo superiore: «Ti raccomando: non aver mai niente a che fare con Montini!». Fu con stupore che don Villa udì quelle parole, confermate, però, poi, dallo stesso Padre Pio quando, nella seconda metà del 1963, al termine di un secondo incontro, gli disse: «Coraggio, coraggio, coraggio, perché la Chiesa è già invasa dalla Massoneria!», aggiungendo poi: «La Massoneria è già arrivata alle pantofole del Papa». In quel tempo, regnava Paolo VI...
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