domingo, 8 de setembro de 2013

BEATA MARIA BOLOGNESE

SPECIALE MARIA BOLOGNESI BEATA
Il settimanale diocesano LA SETTIMANA dedica uno "speciale" alla beatificazione di Maria Bolognesi :

 
 
Mistica del XX Secolo, visse tra il 1924 e il 1980 e patì le sofferenze del Cristo sul Calvario; dopo un periodo di possessione demoniaca ebbe un rapporto specialissimo con il Signore Gesù dal quale ricevette anche tre anelli. Soffrì molto nel corpo a causa di varie malattie; la morte all’età di 56 anni non le consentì di portare a termine un suo progetto rivolto a chi ha bisogno. Esempio di straordinaria accettazione del disegno divino e di incomparabile affidamento a Nostro Signore; è in corso il suo processo di canonizzazione.
L'Esperienza terrena della mistica Maria Bolognesi, iniziata il 21 Ottobre 1924 a Bosaro (Rovigo) in una famiglia assai povera , si può sintetizzare come una vita di sofferenze al servizio di Nostro Signore Gesù Cristo. Da quando ella ricevette da Gesù in una visione onirica il primo dei tre anelli che il Cristo le diede (con 5 rubini segno delle 5 piaghe di Gesù) soffrì le stesse pene di Gesù sul Calvario e iniziarono le sue sudorazioni di sangue; ma ella non patì solo la sofferenza di Cristo: ella tutto sopportò con pazienza ed offerse le sue sofferenze a Gesù per i bisognosi.
Potè frequentare in quattro anni solo le prime due classi elementari poi dovette ritirarsi del tutto per aiutare la famiglia nella crescita dei fratelli e nella cura dei campi. La povertà era tale da portarla a mangiare addirittura le bucce delle patate che le amiche lasciavano cadere sullo sterco di vacca dopo averle appena un po’ lavate.
Prima di mostrarsi a Lei, Iddio lasciò che attraversasse un periodo di possessione demoniaca per la sua purificazione dal 21 Giugno 1940 a quando, il 1° Aprile 1942, ebbe la sua prima visione onirica confermata dall'anello e dalla guarigione miracolosa di una signora. Dopo, oltre alle sudorazioni sanguigne patì moltissimo ne corpo: polmoniti, broncopolmoniti, oftalmia cronica, ossiuri, vomiti, anemie, reumatismi, sciatalgie, laringiti e faringiti croniche, nevriti cardiache, e infarti le minarono il corpo per lunghi anni. Il primo infarto la colpi nel 1971 e fu quello che avviò il declino definitivo che la portò a ritornare alla Casa del Padre il 30 Gennaio 1980.
Quello della possessione demoniaca fu un periodo durissimo: non poteva pregare né accostarsi ad un edificio sacro, una forza misteriosa che spaventava perfino le amiche la teneva lontana da tali edifici.
Le sue continue sofferenze ed il suo continuo sacrificio furono premiate da Gesù con la sostituzione dell'anello dapprima con uno più prezioso "dell'Ecce Homo" e poi con uno preziosissimo di oro massiccio.
Con la sua morte lasciò incompiuta la realizzazione di una casa per convalescenti.
Il 21 Ottobre 1992 si aperse con una Celebrazione Liturgica Solenne nel Tempio della Rotonda di Rovigo il processo di Canonizzazione. Il Processo Informativo Diocesano si è chiuso l’8 Luglio 2000.
Ancora oggi molte persone si recano a pregare sulla sua umile tomba nel cimitero di Rovigo lasciando anche fiori e messaggi.

Autore: Francesco Ristori

Fonte: www.santibeati.it
 
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domenica 7 febbraio 2010 la Settimana speciale Maria Bolognesi
Fermo immagine: i momenti importanti
nella vita della Serva di Dio Maria Bolognesi
P r ima Dopo
1926


La piccola Maria (nata a Bosaro, il 21
ottobre 1924) tra le braccia di mamma Giuseppa
Samiolo. Quanta luce nello sguardo
della bimba, malgrado l’assenza di una figura
paterna. Il padre naturale non volle far fronte
ai suoi doveri: il cognome le venne donato
da Giuseppe Bolognesi, che nel 1930 sposò la
madre.
Solo nel 1968 Maria potè incontrare colui che
fu scelto dal Signore a donarle il bene prezioso
della vita.
1980-2008


Rovigo, Cimitero: qui è stata custodita
per 28 anni, la salma della Serva di Dio.
La semplice tomba, sormontata – per volontà
di Maria – da una croce di legno, è diventata
nel corso degli anni, meta di tanti pellegrini.
Queste persone si portavano in cimitero per
chiedere alla Serva di Dio aiuto, protezione e
conforto; molto spesso ci ritornavano per ringraziarla
della sua intercessione, deponendo
un mazzo di fiori e lasciando il segno del loro
passaggio su bigliettini scritti a mano e consegnati
alla terra.
1942


La pagina del diario di Maria che immortala
il “fidanzamento mistico”: Gesù con


segna
alla Serva di Dio un anello, il primo,
con cinque rubini, simbolo delle Sue cinque
piaghe. Era il 1 aprile 1942, mercoledì santo.
Fu questo il primo incontro con Colui che sarà
per sempre il suo Sposo.
I diari della Serva di Dio, scritti in ubbidienza
ai suoi padri spirituali e che ricordano “Storia
di un’anima” di Santa Teresa di Lisieux, sono
una fonte inesauribile di fede a cui attingere
per dissetare il nostro bisogno di certezze.
1948


Località “Le Cavazze”: Maria è con i
piccoli della Scuola materna da lei ideata e
realizzata in casa dei signori Ferdinando e
Angela Piva, suoi benefattori. Qualcuno potrebbe
chiedersi: “Cosa mai avrà potuto insegnare
questa quasi analfabeta, in possesso
solo di una promozione alla classe seconda
elementare?” Non vogliamo dare delle rispo


ste
tecniche, ma diciamo semplicemente che
lei si è sforzata di “consegnare un metodo”:
la fiducia in Dio e nei propri mezzi mentali e
ancor prima, la fraternità e l’uguaglianza.
1951


Maria con Enzo, il bimbo della Scuola
materna sopra citata, che ha rischiato l’annegamento.
Al primo segnale che il piccolo è
caduto in un fosso, Maria si precipita, si tuffa
pur non sapendo nuotare e lo salva.
Scrive Maria nel retro della foto: “


Il bambino
che da Gesù ha ricevuto un miracolo con il giorno
18 agosto 1951. Non dimenticherò mai il dolore
in quel mentre provato, e dopo il dolore il grande
miracolo, che solo Gesù lo ha potuto fare, memoria
incancellabile per tutta la mia vita, solo Gesù potevo
invocare, solo Lui poteva salvare



”.
1955


Questo anello d’oro, con inciso il volto
dell’Ecce Homo, Maria lo ricevette in dono da
Gesù il Venerdì Santo dell’8 aprile 1955, alle
ore 15,00, dopo aver condiviso tutta la sua
“Passione”, compresa la salita al“Calvario”.
Sicuramente l’anello fu importante per Maria,
che divenne la sposa di Gesù; ora lo è anche
per noi, perché vi possiamo scorgere, in ogni
momento, il sigillo dell’amore di Dio per le
sue creature. Cerchiamo di imprimere nel nostro
cuore quel volto indimenticabile per im


parare
ad amare con Gesù e in Gesù la Croce.
1972/73


Rovigo, Via Giovanni Tasso n. 49.
Maria, insieme all’amica fraterna, Zoe Mantovani,
è accanto alla statua dell’Immacolata, da
lei posta al centro di un’aiuola del giardino, or


dinato
e ricco di piante e fiori. Ancora conva


lescente
dopo un gravissimo infarto, ci appare
sofferente nel volto un po’ tirato; lo sguardo
pacato ci testimonia comunque la dolcezza di
un cuore, pieno di un amore tenerissimo per
la Madre di Gesù. Questa statua della Madon


na
è custodita, nella medesima posizione, nel
giardino del Centro Maria Bolognesi.
1973/74


Rovigo, Via Giovanni Tasso n. 49.
Maria sosta davanti al nuovo, imponente presepio,
da lei allestito con tanta fatica, a causa
di un fisico provato dalle malattie. Accetta di
farsi fotografare da persone amiche, ma il suo
sguardo è assorto; non vuol deludere nessu


no,
e ancor meno il Bambino Gesù. Il primo
presepio lo preparò nel 1944, in seguito fu un
crescendo di abilità manuale e artistica che
le permise di ricavare offerte per le missioni.
Al Centro Maria Bolognesi è ancora possibile
ammirare l’ultimo suo presepio.
21 ottobre 1992


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MARIA BOLOGNESI E IL PURGATORIO PDFStampaE-mail
MARIA BOLOGNESI E IL PURGATORIOMaria Bolognesi fu una grande mistica del ventesimo secolo, nacque a Bosaro in provincia di Rovigo il 21 ottobre 1924 e morì a Rovigo il 30 gennaio 1980. Sarà beatificata il 7 settembre 2013.Sofrì molto a causa di varie malattie e la morte all’età di 56 anni non le consentì di portare a termine il suo progetto di assistenza ai bisognosi. Fu un esempio di preghiera, di umiltà e di apostolato. Per invogliarla a pregare sempre più per le anime del Purgatorio Gesù la conduce anche nel “ regno dei morti” e le fa provare l’atrocità delle pene sofferte dalle anime in attesa di entrare definitivamente nella luce di Dio. Dal 1957 con una certa frequenza sia nel giorno del suo compleanno (21 ottobre)e nella solennità di tutti i Santi o in altre occasioni, Gesù è solito offrirle, ad intervalli quasi regolari, un dono particolare con la visione beatificante delle anime del Paradiso, o quella dolorosa del Purgatorio. Nel diario troviamo la prima dimostrazione di simile metodo nel racconto del 1° novembre 1957, alle ore 15 Gesù le dice: “Vieni con Me”. “Dove vuoi che venga, Gesù?”. “Maria ti porto in Paradiso per pochi minuti”. ...
... Lei continua narrando che si è vista addosso un abito bianco. Gesù, sorridendo, le chiede: “Maria, staresti sempre qui?”. “Gesù…Gesù… Quanta luce! Il Paradiso è un giardino di anime candide e profumate. Nessun pittore può avvicinarsi con nessun disegno. Quanta luce, schiere di angeli. Come starei qui!”. Ma il Signore rompe l’incanto e rivolgendole di nuovo la parola, le dice: “Maria ora ti porto con Me a visitare il Purgatorio”. “Gesù , Tu sei troppo buono, sai che non merito nulla”. “Maria, sentirai le stesse pene che soffrono le anime del purgatorio”. L’impatto è talmente doloroso che ella esclama: “Mio Dio, mio Dio! Solo con la grazia e la forza di Gesù si può superare certi dolori, certe sofferenze. Gesù, per la tua pietà e misericordia, porta presto in Paradiso con Te tutte queste anime…”. Gesù mi dice: “Ora ti sveglierai, sarai molto stanca e abbattuta” […]. Dopo questo sogno mi svegliai, ero molto stanca […] Zoe ( la sua collaboratrice di fiducia) mi era da vicino”. Dalla primavera del 1958 per circa un anno Maria dovette rimanere a letto, inferma. Nell’incontro del 3 luglio 1959 il Signore le preannuncia il premio: “Dalle tue molte sofferenze passate in questo periodo e tanti Santi Rosari recitati, ti farò vedere anime salvate uscite dal Purgatorio”. Questa è la promessa. Tre giorni dopo il Signore mantiene la parola data. Vestita di bianco Maria viene introdotta nel paradiso: “Ho visto una schiera di anime che godevano alla presenza di Gesù”. In questa occasione Maria esprime un pensiero e un desiderio strani: “Gesù anch’io vorrei essere un angioletto, però preferirei starmene in purgatorio anche se non meritassi e salvare chi soffre tanto”. “Maria, lo sai quanto son dolorose le sofferenze del Purgatorio?”. “Si, Gesù, più di una volta me lo hai fatto vedere e per questo che prego molto e per questo che vorrei starmene in purgatorio a soffrire tanto per le anime, perché si purifichino più presto per godere al più presto la Tua vista in Paradiso”. “Maria se io ti chiedessi tanto tanto purgatorio per la salvezza di tante anime, lo faresti?”. “Gesù, non esiterei parola, accetterei subito. Quando penso che una sofferenza o meglio un dolore grande provato sulla terra non è da confrontare una minima parte di sofferenza delle anime del Purgatorio, come dovrei ritirarmi! […]”. Il 21 ottobre 1959 giorno del suo compleanno, alle ore 2 della notte viene svegliata da una “voce misteriosa”, mentre dormiva “saporitamente”. E anche questa volta il Signore le offre in premio un viaggio in Paradiso e il commento di lei è in queste parole: “Le estasi di amore in questa terra possono essere giudicate creature alterate, isteriche, che poi nessun libro di medicina spiega e possa curare. Là si vedono centinaia e migliaia di angeli che gli occhi non possono contare”. La sorpresa di questo viaggio è costituita dalle parole di Gesù: “Maria, vedi: qui sta scritto il tuo nome”. Il 22 gennaio 1960 il “viaggio” non avviene di notte, ma durante l’abituale incontro pomeridiano con il Signore. Ad un certo punto e con tono brusco, Gesù le dice: “In quel momento mi vidi un vestito rosso e sognai tante anime, ma le vidi proprio. Ne vidi alzarsi 7 di quelle anime e Gesù mi dice: “Vedi Maria, tu preghi tanto per le anime del Purgatorio, quelle anime stano già entrando in Paradiso”. “Gesù., quanto sei buono”. “Maria, sai dirmi quanto è doloroso questo luogo’”. “Gesù, mi sento bruciare dalla sete e non posso paragonare nessun dolore vicino a questo che sento ora […]”. Una descrizione del paradiso ci viene offerta dal diario del 31 agosto 1964. Mons. Adelino Marega era deceduto pochi giorni prima. Quella notte Maria si sveglia “come se le mancasse qualcosa”; e infatti era venuta meno la presenza del suo direttore di spirito. Con il pensiero ella rivede i tanti anni della direzione impartita da lui e ad un certo punto, mentre sta ancora meditando, scorge “una candida luce”. “Gesù mi guarda triste: “Maria, sei in collera con me?”. “Gesù, sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra”. Mi trovai vestita di bianco –prosegue Maria –mi pareva di essere lontana da tutto quello che si può dire dolore. Camminiamo un po’ per una strada lunga, tutta di fiori.. Gesù mi guarda e mi dice: “Maria, so che sei tanto addolorata per il tuo Direttore e che dal giorno 18 [luglio] quando Mi hai visto, pensavi sempre alla sua morte. Ora vedrai il tuo santo Direttore”. In quel mentre vidi mons. Marega bello, in contemplazione con tante altre anime; mi guardavano e nessuno mi parlò”.”Gesù, come vorrei starmene sempre qui a contemplarTi! Quanto brutto il vivere nel mondo di oggi!”[…]. Non mi trovai più il vestito bianco e le anime sparvero”. Non sono solo questi i “viaggi” di Maria nel Paradiso e nel Purgatorio. Quanto è stato narrato è però sufficiente per dare un’idea dell’esperienza di lei in tale materia. Vogliamo concludere con un’immagine che ritorniamo nel diario dell’8 aprile 1966 al termine della visita di Maria Bolognesi sia in Purgatorio che in Paradiso: “Quanto è bello il Paradiso! A raggruppare tutta l’energia elettrice in uno spazio di solo 1.000 metri, non darebbe tanta luce splendente come nel paradiso. Quanta gioia!”.
Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui)