Il mistero
della divina Eucaristia comprende due meravigliosi capitoli: il Santo
Sacrificio della Messa, fonte divina, inesauribile di grazia... e il
Santo Sacrificio dell'Altare che, sotto il punto di vista teologico, è il
Consummatum est, la consumazione
liturgica del Sacrificio.
Normalmente
entrambi dovrebbero restare spiritualmente uniti.
Disgraziatamente succede spesso che, senza un motivo
sufficiente, si separa l'uno dall'altro, non senza detrimento per la vita
eucaristica come pure per la vita spirituale. Il Santo Sacrificio è la fonte di
vita divina da cui deriva il torrente sacro che è il Sacramento... Così la Santa
Comunione e il Santo Tabernacolo sono torrenti di grazie che sgorgano dal
Sacrificio.
Stabiliamo subito, con
due affermazioni tanto categoriche quanto dottrinali, la differenza
reale che esiste tra l'uno e l'altro.
Il Sacrificio
è l'Offerta che il Verbo fa di Se stesso al Padre con queste parole:
"Ecco lo vengo, o Dio, per fare la tua volontà" (Eb X, 7) - "Si è fatto
obbediente fino alla morte, e alla morte di Croce" (Fil II, 8). Il Sacrificio è
dunque la realizzazione ineffabile, sull'Altare come sul Calvario, di queste
parole: "Tradidit semetipsum"! (Ef V, 2). Per la gloria del Padre e la
redenzione dell'uomo colpevole, il Figlio di Dio si abbandona in olocausto al
Padre... Abbandono mille volte sublime che si potrebbe glossare con queste
povere parole: "Padre, poiché tu vuoi che io muoia, sia fatta la tua volontà!...
Sì, mi sono incarnato per poter morire crocifisso, perché voglio essere tua
Vittima di lode e di propiziazione. Io voglio, Padre, glorificarti tanto e molto
più di quanto il peccato ti abbia oltraggiato".
E che cos'è
il Santo Sacramento? Dopo essersi così abbandonato al Padre, il Figlio
si volge verso di noi, suoi "filioli", i suoi piccoli figli, e ci dice:
"Il Banchetto reale è già pronto, venite dunque tutti, mangiate il mio Corpo,
bevete il mio Sangue. Ora io mi do a voi... Venite. Io sono la Manna
discesa dal Cielo. Io sono il vostro Nutrimento e il vostro Pane. Io sarò
Gesù-Ostia, tutto vostro, fino alla consumazione dei secoli".
Nel
Sacrificio, il Verbo fatto
carne si dà al Padre quale Ostia. Nel Sacramento, sempre quale Ostia, si dà alla
Chiesa e al popolo fedele.
È dunque chiaro che
Gesù-Vittima è assolutamente la stessa Ostia nel Sacrificio e nel Sacramento.
Ma l'Ostia del Sacrificio non è offerta che al Padre... mentre l'Ostia del
Sacramento è data e abbandonata ai fedeli. leggere...