segunda-feira, 4 de janeiro de 2016

CANTALACAVOLATA: È TUTTA “COLPA” DELLA MADONNA!






Il frate-cortigiano si tenga Lutero, noi la Regina del Cielo e della terra.

Il 2015 è agli sgoccioli e in Vaticano non potevano che concluderlo con una bestemmia di stampo sincretista. Il cappuccino Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, nonché membro autorevole della corte dei giullari di Casa Santa Marta, nell’ultima predica dell’Avvento di quest’anno, ha affermato che, secondo lui, una via per favorire il dialogo ecumenico con le comunità protestanti sarebbe il «riconoscimento da parte di noi cattolici del fatto che spesso, specialmente negli ultimi secoli, abbiamo contribuito a rendere Maria inaccettabile ai fratelli protestanti, onorandola in modo talvolta esagerato e sconsiderato». Non poteva mancare un accenno al super-dogma, il Vaticano II, che raccomanderebbe ai «fedeli una devozione “priva di sentimentalismi e di vana credulità”».

La vera devozione sentimentalista, piena di vana credulità, la vediamo chiaramente non nella venerazione alla B.V. Maria, ma in quei raduni ecumenisti a cui Cantalamessa partecipa molto volentieri. Buffonate in cui non si prega Dio con la Chiesa per l’unità della Chiesa, ma ove si celebrano solamente eresie e ideologie, con gesti blasfemi che ha avuto come protagonista anche lo stesso frate: si è messo in ginocchio e si è fatto “imporre le mani” da un pastore protestante.




Siamo su candid-camera?

Un gesto blasfemo che Cantalamessa ripete volentieri in ambito (sedicente?) cattolico: ai raduni del Rinnovamento dello Spirito, movimento di cui è membro, s’inginocchia mentre dei laici gli “impongono le mani”.

Siamo a Scherzi a parte?

Cerchiamo di capire. Se la devozione mariana sarebbe esagerata e sconsiderata, un sacerdote che si mette in ginocchio e si fa imporre le mani da eretici e laici, che cosa sarebbe?

Cantalamessa vada a farsi disintossicare dal fumo dell' avversario e dopo a lezione di cristianesimo dai 33 minatori cileni che nel 2010 rimasero intrappolati sottoterra per 69 giorni in condizioni avverse. Giorni che scorrevano al buio, allo sporco, con pochissimi viveri, ma anche pieni di luce e speranza, perché non smisero mai di recitare il Santo Rosario. Il giorno che furono salvati, prima di abbracciare le loro famiglie, si misero in ginocchio, si fecero il Segno della Croce, e ringraziarono Cristo e sua Madre. Era il 13 ottobre, anniversario dell’ultima apparizione della Vergine a Fatima. Alla faccia della devozione sentimentalista!


Chi non è mariano, non è neppure cristiano.