domingo, 10 de julho de 2011

Il Papa all'Angelus: Dio non ci costringe a credere in Lui, ma ci attira col suo amore. Appello per i marittimi sequestrati dai pirati




Dio non ci costringe a credere in Lui, ma ci attira con la verità e la bontà perché l’amore rispetta sempre la libertà: è quanto ha affermato il Papa, oggi, durante l’Angelus nel cortile del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, dove è giunto giovedì scorso per un periodo di riposo. Benedetto XVI, in occasione della “Domenica del Mare”, ha lanciato anche un appello in favore degli ostaggi dei pirati. Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3

(applausi)

Calorosa accoglienza per il Papa, al suo primo Angelus del periodo estivo a Castel Gandolfo. Benedetto XVI ha commentato la parabola del seminatore proposta dalla liturgia odierna. Gesù - ha detto - “si identifica con il seminatore, che sparge il buon seme della Parola di Dio, e si accorge dei diversi effetti che ottiene, a seconda del tipo di accoglienza riservata all’annuncio”:

“C’è chi ascolta superficialmente la Parola ma non l’accoglie; c’è chi l’accoglie sul momento ma non ha costanza e perde tutto; c’è chi viene sopraffatto dalle preoccupazioni e seduzioni del mondo; e c’è chi ascolta in modo recettivo come il terreno buono: qui la Parola porta frutto in abbondanza”.

I discepoli chiedono a Gesù perché parli in parabole e Lui risponde ponendo una distinzione tra loro e la folla:

“Ai discepoli, cioè a coloro che si sono già decisi per Lui, Egli può parlare del Regno di Dio apertamente, invece agli altri deve annunciarlo in parabole, per stimolare appunto la decisione, la conversione del cuore; le parabole, infatti, per loro natura richiedono uno sforzo di interpretazione, interpellano l’intelligenza ma anche la libertà”.

San Giovanni Crisostomo spiega che “Gesù ha pronunciato queste parole con l’intento di attirare a sé i suoi ascoltatori e di sollecitarli assicurando che, se si rivolgeranno a Lui, Egli li guarirà”:

“In fondo, la vera ‘Parabola’ di Dio è Gesù stesso, la sua Persona che, nel segno dell’umanità, nasconde e al tempo stesso rivela la divinità. In questo modo Dio non ci costringe a credere in Lui, ma ci attira a Sé con la verità e la bontà del suo Figlio incarnato: l’amore, infatti, rispetta sempre la libertà”.

Il Papa ha quindi ricordato che domani la Chiesa celebra la festa di San Benedetto, Abate e Patrono d’Europa:

“Alla luce di questo Vangelo, guardiamo a lui come maestro dell’ascolto della Parola di Dio, un ascolto profondo e perseverante. Dobbiamo sempre imparare dal grande Patriarca del monachesimo occidentale a dare a Dio il posto che Gli spetta, il primo posto, offrendo a Lui, con la preghiera del mattino e della sera, le attività quotidiane. La Vergine Maria ci aiuti ad essere, sul suo modello, 'terra buona' dove il seme della Parola possa portare molto frutto”.

Dopo l’Angelus, in occasione della cosiddetta “Domenica del Mare”, cioè la Giornata per l’apostolato nell’ambiente marittimo, ha rivolto un particolare pensiero ai Cappellani e ai volontari che si prodigano per la cura pastorale dei marittimi, dei pescatori e delle loro famiglie. Quindi, ha assicurato la sua preghiera "per i marittimi che purtroppo si trovano sequestrati per atti di pirateria". A tutt'oggi sono circa 800 persone ancora in ostaggio dei pirati, per un fenomeno che non accenna a diminuire:

"Auspico che vengano trattati con rispetto e umanità, e prego per i loro familiari, affinché siano forti nella fede e non perdano la speranza di riunirsi presto ai loro cari”.

Rivolgendosi poi ai pellegrini di lingua francese ha invitato “a ritemprare le energie" in questo tempo di vacanze "ammirando lo splendore della creazione”:

"Parents, apprenez à vos enfants..."
"Genitori, insegnate ai figli ad osservare la natura, a rispettarla e proteggerla come un magnifico dono che ci fa intuire la grandezza del Creatore! Parlando in parabole, Gesù ha utilizzato il linguaggio della natura per spiegare ai suoi discepoli i misteri del Regno. Le immagini che usa ci diventino familiari! Ricordiamo che la realtà divina è nascosta nella nostra vita quotidiana come il seme posto nel terreno. Sta a noi farlo fruttificare!”.

Parlando in inglese, ha esortato a impiegare le vacanze “per avvicinarsi al Signore attraverso la preghiera regolare, la partecipazione all'Eucaristia e con generosi atti di carità”.

“Il tempo delle vacanze, nel quale in queste settimane tanti cercano il riposo – ha detto in tedesco - è anche un invito a prendere maggiore coscienza della Creazione di Dio:

"Die Erlösung, die uns in Jesus Christus geschenkt ist..."
"La redenzione che ci è donata in Gesù Cristo significa responsabilità nei riguardi dei nostri fratelli e di tutto quello che Dio ha creato. Egli vuole che noi ci liberiamo dall’avidità distruttrice e da falsi legami, che viviamo come uomini nuovi, come suoi figli e figlie, e che in questo modo portiamo al mondo la sua pace”.

Salutando i Polacchi, ha detto che “Cristo, il Seminatore della Parola sul Regno di Dio del Vangelo odierno, ci incoraggia ad essere la terra fertile per il seme, la parola che viene seminata. Possa essa produrre molto frutto! Non la offuschino le cose di questo mondo, né il desiderio della ricchezza. Auspico che il riposo estivo sia anche occasione opportuna per la lettura della Sacra Scrittura”.
Infine, in italiano, ha ringraziato i fedeli per l'affettuosa accoglienza:

"A tutti auguro una buona domenica e una buona settimana! Grazie per il vostro entusiasmo! Buona domenica! Grazie!

(applausi)