The Remnant - Su l'arcivescovo di Noia, la FSSPX e il Vaticano II
Mi son presa la non piccola fatica di tradurre
questo articolo pubblicato da The Remnant, nonostante ci siano elementi che non
lasciano ben sperare su un imminente accordo tra la Santa Sede e la Fraternità.
Gli sviluppi recenti della vicenda, le nuove nomine, altri segnali colti sia
dall'interno della Fraternità che nelle voci curiali, non sono molto
rassicuranti. E tuttavia questo testo, se non servirà a spianare la strada per
una felice conclusione della vicenda, almeno sarà utile, come documento storico,
per chi cerca di inquadrare la situazione in tutti i suoi aspetti, che ci
riguardano molto da vicino in quanto anche noi siamo amanti della
Tradizione-costante della Chiesa, non quella congelata - come vorrebbero
insinuare i progressisti e i nuovi conservatori conciliari - ma quella
portatrice della Verità che è il Signore.
L'arcivescovo di Noia, la FSSPX e il Vaticano
II
Lo Stato della questione
Per poter risolvere un problema, è necessario
che esso sia prima esposto con proprietà. Non meno di otto volte in una recente
intervista dell'Arcivescovo Augustine Di Noia, di fresca nomina come vice
presidente della Commissione Ecclesia Dei, l'intervistatore o Sua Eccellenza
stessa, hanno citato la "piena comunione" della Fraternità di San Pio X, come se
essa non fosse in qualche modo nella "piena comunione" ed il problema fosse
quello di aiutarli a ritornare alla "piena comunione." Alla fine
dell'intervista, l'Arcivescovo Di Noia menziona "un'altra setta, un'altra
divisione". Ma fin dall'inizio, lo "status quaestionis" è male impostato. Su
questa questione della "piena comunione" c'è un eccellente articolo di. Ferrara
su The Remnant dell'anno scorso.