quarta-feira, 18 de novembro de 2020

  Quando si vuole ricevere un insegnamento dallo Spirito Santo, occorre mettersi nell’ambiente in cui Dio parla : nel silenzio.

Che sia un oceano calmo o che arrivi come una tempesta, prendetelo come si presenterà.
In lui vi rallegrerete.
E’ immenso…infinito…ci riempie, ci prende, ci supera…
Tutte le nostre preghiere devono essere animate, sostenute da questa certezza, che nulla ci mancherà perché il Padre ci ama,
Perché Gesù, nostro fratello, ci ama,
Perché lo Spirito Santo, l’Amore sostanziale è in noi
Per illuminarci, per assisterci in ogni momento.

LO SPIRITO SANTO, UN AMICO

In questi testi confidenziali, testimoni della sua esperienza, padre Maria-Eugenio dà qualche consiglio per scoprire lo Spirito Santo e il suo linguaggio. Ci aiuta così a non confonderlo con i nostri sentimenti, a non tenerlo distante, a metterci liberamente sotto la sua guida.

Estratti del Testamento spirituale di padre Maria-Eugenio – Febbraio 1965
Tutti, probabilmente, si sono accorti che quando parlo dello Spirito Santo di solito m’infiammo abbastanza facilmente. Lo chiamo « amico » e credo d’avere delle buone ragioni. In più occasioni, credo di essere stato afferrato da Lui in modo vigoroso, in modo certissimo. Voglio chiedere per voi lo Spirito Santo.
Ecco il testamento che vi lascio, chiedendo la grazia che il buon Dio, che lo Spirito Santo discenda su di voi, che possiate dire tutti, il prima possibile, che lo Spirito Santo è vostro amico, che lo Spirito Santo è la vostra luce, che lo Spirito Santo è il vostro Maestro.
Ebbene, è la grazia e il voto che formulo per voi, ed è la preghiera, sappiatelo bene, che continuerò sulla terra, fintanto che il buon Dio mi lascerà qui, e che continuerò, certamente per voi, per l’eternità.

Signature du Père Marie-Eugène

 

DIO SI PRENDE CURA DI OGNUNO DI NOI

  • Lo Spirito Santo è una persona importante che si prende cura di ognuno di noi.
  • Potete dire : lo Spirito Santo mi segue da quando esisto, da sempre, vuole che lo ami.
    Lo Spirito Santo è gioioso per il fatto d’essere tra di noi…
  • E’ questo il nostro tesoro, la nostra ricchezza. Lo Spirito di Dio, lo Spirito d’Amore che é in noi e che opera in ognuno di noi con la stessa cura, con la stessa forza che ha in tutta la Chiesa.
  • Ogni nostra santità è contenuta nel pensiero dello Spirito Santo che la realizza con molto amore.

LO SPIRITO SANTO COSTRUISCE LA CHIESA

  • E’ Lui che ha realizzato l’umanità di Cristo. E’ lui che costruisce anche la Chiesa, é Lui che costruisce la nostra santità. Quando osserviamo delle opere d’arte non comprendiamo tutto, e tuttavia l’architetto che ce le presenta dice abbastanza per farcele ammirare. Lo stesso, chiediamo umilmente allo Spirito Santo che ci faccia conoscere Cristo.
  • Lo Spirito ci fa gridare « Abbà ! Padre ! », e nello stesso tempo ci fa affrontare il mondo. Questi due movimenti sono uguali. Non vedo come si potrebbero contrapporre : è lo stesso Amore !
  • Lo Spirito Santo è l’architetto della Chiesa. Dipendiamo da Lui e perché il nostro lavoro sia efficace bisogna che sia fatto in collaborazione con lo Spirito Santo. Siamo dei piccoli apprendisti, gli passiamo gli strumenti, mettiamo le pietre come ci dice…In questo grande cantiere, Dio riunisce gli operai per costruire la Chiesa.

BISOGNA ENTRARE NEL MOVIMENTO !

  • Lo Spirito Santo è un braciere immenso, è un oceano che si spande continuamente : è un movimento, è l’Amore che si diffonde.
  • E’ il Dio della pace, ma dona la pace con il movimento, con la diffusione del suo amore.
  • Lo Spirito è in cammino. Non siamo qui per guardarlo correre : lo Spirito Santo, non è il Giro di Francia che si va a vedere dall’alto di una montagna per vedere se avanza bene !
  • Bisogna lasciarsi prendere dallo Spirito ! Entrare nel movimento !

LAVORARE CON LO SPIRITO SANTO

  • Lo Spirito Santo ha bisogno della nostra docilità, della nostra attenzione, molto più della nostra forza. Lui ne ha di forza, una forza infinita, e ce la donerà se non ne abbiamo. Bisogna che siamo aperti allo Spirito Santo : ecco la prima condizione della nostra vita spirituale.
  • Che importano le doti naturali ! La grande dote, la grande ricchezza, è di essere presi dallo Spirito Santo, di essere plasmati dallo Spirito, di essere trasformati dallo Spirito.
  • Quando sarete convinti della sua presenza, chiedetegli : « Unisci la mia volontà alla tua, affinché siamo sempre in due ad agire, che non agisca mai da solo, che non mi chiuda alla tua azione. »

LO SPIRITO SANTO VA DAI POVERI

  • Sentire la propria povertà, è la grazia degli strumenti di Dio. Ditegli : « Sono povero… »
  • Lo Spirito Santo va dai poveri, è per questo che lo si chiama Padre dei poveri. Vi aiuterà : non chiede di meglio !
  • Soprattutto chiedetegli l’amore : amore, sempre amore. Risponde tanto più volentieri visto che è l’Amore. Non fa fatica!



COME PREGARE ?

1. 1. PRIMA DI COMINCIARE : UN LUOGO, UN MOMENTO, UN TEMPO

Per iniziare a fare l’orazione teresiana aiuta molto compiere come un piccolo rito, darsi una piccola regola. Altrimenti corro il rischio di dimenticare, rimandare fino a sera…e la sera, non ho più forza, o non ho più tempo, ecc.

Un luogo…

Avere un « angolo preghiera ». Se si ha pochissimo spazio, questo può essere segnato semplicemente da un oggetto di devozione. La televisione esercita un’attrazione enorme nello spazio vitale dell’appartamento o della camera. Bisogna segnare simbolicamente in un modo altrettanto forte lo spazio che si vuol donare a Dio.

Potrei dunque pregare in camera… o in salone, se ci sono a mio agio per pregare… o ancora in una Chiesa aperta vicina al mio posto di lavoro. L’importante è trovare un luogo silenzioso ove mi possa « ritirare ».

Un momento…

Quando, nella mia giornata é possibile ? E seconda domanda, quale momento é più propizio ? Se mi addormento ogni volta che prego, forse bisogna cambiare momento. Diciamo che la maggior parte di quelli che perseverano nella preghiera la situano al mattino prima che si alzino i bambini o si alzi il coniuge, oppure dopo la partenza dei figli per la scuola, respingendo eroicamente tutte le cose da fare, spegnendo tutti i rumori prima di mettersi al lavoro.

Un tempo…

Fissare un tempo…e mantenerlo. 2mn,10mn,30mn ? La scelta sarà secondo quello che sembra bene e possibile. L’importante, é mantenerlo ! Cominciate con un po’ e aumentate quando va bene, ma non diminuite mai…Perseverate, soprattutto nel fatto di pregare un tempo prestabilito tutti i giorni.


2. RACCOGLIERSI

Si tratta di raccogliere tutta la propria persona, di orientarla verso Dio.

Per alcuni, sarà attraverso un canto di lode, un canto allo Spirito Santo…Per altri, un lungo e bel segno di croce, uno sguardo su un’icona, una passeggiata, una preghiera particolare, o una breve invocazione : « Signore è per te che vengo ». « Eccomi davanti a te “

Entrare nel silenzio e nella comunione con Dio é qualcosa di molto personale e che evolve col tempo. « Ciò che conta », dice Teresa d’Avila, « é accendere l’amore ». La domanda quindi sarà : Come entrerò in contatto con Dio, come comincerò a parlarGli e ad aprirgli il mio cuore ? Come posso accendere l’amore nella relazione tra Dio e me ?


3. CONSIDERARE DAVANTI A CHI SI STA E QUELLO CHE GLI DOBBIAMO

Santa Teresa d’Avila chiama ciò la « considerazione »: sono davanti a Dio, il Creatore, colui che mi ha donato la vita.

Chi é per me ? Chi sono io, che sto davanti a lui ? Voglio rendermi disponibile a un dialogo ? Chi e che cosa potrebbe essere di ostacolo ?



4. ACCOGLIERE LA PAROLA DI DIO

Per nutrire e ricentrare la nostra preghiera, é ugualmente importante aprire il Vangelo, leggere un passo della parola di Dio per entrare in un movimento di cuore a cuore. E’ il Vangelo che ci deve mettere in contatto in un modo specifico con Dio, per conoscerlo e imparare ad amarlo, ad ascoltarlo. E’ lì che si trova il contenuto del messaggio di Cristo e quello per cui siamo credenti.

Come meditare il Vangelo ?

Leggere… meditare… accogliere…prolungare…

Leggere. Leggere attentamente il Vangelo, restando in un vero ascolto del testo. Devo verificare per me, molto spesso, che sto realmente leggendo il testo, ascoltandolo. Spesso crediamo di conoscere a memoria i vangeli che sentiamo messa dopo messa, ma nello stesso tempo, per chi si mette tutti i giorni all’ascolto del vangelo, c’é sempre qualcosa che nutre la relazione. Non sempre qualcosa di nuovo… C’é però una cosa importante ! Ogni Vangelo è l’occasione per portare il mio cuore verso Dio, per mettermi alla sua presenza e per fare un atto di fede.

Meditare : dopo aver letto il testo, non dico « riflettere », sarebbe troppo intellettuale, ma la domanda è : questo passo, che cosa mi dice di Cristo, di Dio e del suo amore? Quale aspetto è messo in luce in questo passo ? E’ Cristo che interpella vivamente le nostre tiepidezze o che si accosta a un povero ? Che insegnamento dà ?

Accogliere : finalmente, c’è una cosa, un gesto, una parola, una domanda che mi tocca più di un’altra. Qual è ? Quale atteggiamento, quale personaggio, quale sguardo, quale azione mi ha colpito ?

Infine prolungare : Custodire questa parola, questo gesto, questo atteggiamento, e, nel silenzio, prolungare il tempo per entrare nel profondo di ciò che mi ha toccato, contemplare Cristo, esprimere eventualmente una preghiera, aprire il mio cuore a questo momento speciale.



5. TROVARE UNA COMPAGNIA, CRISTO GESÙ

Cristo é il centro della nostra preghiera.

La preghiera è entrare nel movimento di Dio che è Amore. Lasciare che lo Spirito Santo scopra e contempli Gesù che ci permette di aspirare al Padre, di essere suo figlio, di avere fiducia in Lui. Un giorno, ho preso in braccio un bambino di qualche mese. La mamma aveva abbastanza fiducia per lasciarmelo tra le braccia ! E io l’ho lanciato in aria. Di colpo il suo colorito é cambiato. Ha avuto paura, credo. Quello però che è sorprendente, é che il bambino, fiducioso, non si è spaventato, ma piuttosto ha riso. D’altronde nel vangelo, la parola greca della frase « Se volete entrare nel Regno dei Cieli, assomigliate ai bambini » di fatto è lattante. Che cosa ci insegna il bambino ? Che non può pensare a un certo punto di essere mollato da chi lo porta. Nello stesso modo, noi possiamo esercitarci ad avere fiducia in Dio, Egli ci porta nella sua mano : « Si dimentica forse una donna del suo bambino… anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai » (Is 49,15).

Conseguenze per la nostra preghiera :

Stiamo a fianco di Gesù per imparare da lui, nello Spirito Santo, a offrirci al Padre. Se la preghiera silenziosa per Teresa d’Avila é la porta della vita spirituale, la porta della porta è Gesù Cristo : E’ Lui che dobbiamo guardare per imparare a orientarci verso il Padre. Pertanto possiamo cominciare la nostra preghiera guardando Cristo, tuttavia é conservandolo nel nostro cuore che possiamo ascoltarlo e comprenderlo grazie allo Spirito Santo e orientare il nostro cuore verso il Padre. Spesso le persone che incontro mi dicono che pregano Dio. Sì, ma pregare Dio non é ancora una preghiera cristiana. Forse è una preghiera, ma non ancora del tutto cristiana. Mi rivolgo a Cristo , lo guardo, gli dico che lo voglio amare, imparare ad amarlo ? Forse non ho voglia di dire qualche cosa, ma il mio cuore si orienta in questo senso ? Cristo é qualcuno per me ? Apro il cuore al suo cuore perché mi mostri il Padre ?


6. GUSTARE LA PRESENZA DI DIO

Poi, siccome siete sole, cercatevi una compagnia.[…] Immaginate quindi che vi stia vicino, e considerate l’amore e l’umiltà con cui vi istruisce. Ascoltatemi, figliuole: fate il possibile di stargli sempre dappresso. Se vi abituerete a tenervelo vicino, ed Egli vedrà che lo fate con amore e che cercate ogni mezzo per contentarlo, non solo non vi mancherà mai, ma, come suol dirsi, non potrete mai togliervelo d’attorno. L’avrete con voi dappertutto, e vi aiuterà in ogni vostro travaglio.

Credete forse che sia poca cosa aver sempre vicino un così buon amico? Non vi chiedo già di concentrarvi tutte su di Lui, formare alti e magnifici concetti ed applicare la mente a profonde e sublimi considerazioni. Vi chiedo solo che lo guardiate. E chi vi può impedire di volgere su di Lui gli occhi della vostra anima, sia pure per un istante se non potete di più?

Teresa d’Avila, Cammino di Perfezione,26, 1 – 5



7. CONCLUDERE LA PREGHIERA

L’orazione di Charles de Foucauld
Padre de Foucauld si metteva in ginocchio prima dell’alba e apriva il Vangelo dicendo : « Signore, che cos’ hai da dirmi ? » poi leggeva lentamente il passo segnato la vigilia. Si fermava, chiudeva il Vangelo e diceva : « E io, ora, Signore cosa ti direi ? »