UN COMITATO PER PIO XII: COMUNICATO STAMPA ED APPELLO
Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo questa importante iniziativa:
COMUNICATO STAMPA
UN COMITATO PER PIO XII
«Una migliore conoscenza e valorizzazione della figura di Pio XII contribuiranno alla corretta ermeneutica del Concilio Vaticano II». È quanto affermano alcune personalità laiche del mondo della cultura, della politica e del giornalismo, che in questi giorni hanno dato vita a un comitato finalizzato a far meglio conoscere la figura di Eugenio Pacelli, Papa Pio XII, del quale ricorre il prossimo ottobre il cinquantenario della morte. Tra i firmatari dell’iniziativa, che intende promuovere gli studi sul magistero e sull'opera del Pontefice, vi sono politici bipartisan, docenti universitari, scrittori e giornalisti. «La Chiesa del Concilio è debitrice a Pio XII non meno che a Papa Giovanni XXIII – sostengono i promotori del comitato – se si guardano le minute delle discussioni dei Padri conciliari il suo nome è citato in ben 1.500 interventi. Nelle note dei documenti conciliari Papa Pacelli è citato oltre 200 volte. È la citazione più ricorrente, eccezion fatta per le Sacre Scritture».
Il comitato, nel suo appello, ricorda lo stato della causa di beatificazione e ritiene che approfondire la figura di Pio XII, al di là delle leggende nere che negli ultimi decenni ne hanno infangato il nome, possa contribuire a leggere lo stesso Concilio Vaticano II non come un evento di rottura e di discontinuità nella storia della Chiesa, ma secondo quella che Benedetto XVI, nel discorso alla Curia romana del dicembre 2005, ha definito l’ermeneutica della riforma.
«Papa Pio XII ha anticipato e preparato il Concilio – si legge nell’appello – si pensi solo alla riforma liturgica da lui avviata con l’enciclica Mediator Dei o all’enciclica Divino afflante Spiritu sullo studio della Sacra Scrittura. Il Concilio ha quindi portato a conclusione quello che era stata avviato sotto il suo Pontificato». Non esiste dunque una “contrapposizione” tra Pio XII e Giovanni XXIII, come aveva sottolineato Paolo VI, il quale aveva voluto avviare contemporaneamente la causa di beatificazione dei suoi due predecessori.
I sottoscrittori intendono infine ricordare la grande opera di carità che Pio XII mise in atto rimanendo a Roma, unica autorità presente nella capitale dopo l’invasione tedesca, facendo aprire i conventi e togliendo la clausura per accogliere migliaia di perseguitati, molti dei quali ebrei.
L'elenco dei firmatari qui allegato è da considerarsi provvisorio, in quanto nuove adesioni stanno giungendo in queste ore.
Il coordinatore e segretario è l'avvocato rotale Emilio Artiglieri, l'indirizzo del comitato è il seguente: Studio Artiglieri-Corsi, via Fulceri Paolucci de Calboli 54, int. 7/A, 00195 Roma.
Le adesioni via email possono essere spedite al seguente indirizzo:
comitatopapapacelli@gmail.com
APPELLO
Si avvicina il Cinquantenario del transito del grande papa Pio XII avvenuto in Castelgandolfo il 9 Ottobre 1958. La Chiesa del Concilio è a lui debitrice non meno che a Papa Giovanni XXIII. Se si guardano le minute delle discussioni dei Padri conciliari il suo nome è citato in ben 1.500 interventi. Nelle note dei documenti conciliari Pio XII è citato oltre 200 volte. È la citazione più ricorrente, eccezion fatta per le Sacre Scritture.
Il riconoscimento unanime delle virtù eroiche del Servo di Dio da parte della Congregazione per le Cause dei Santi l’8 Maggio del 2007 attende di essere sancito da S. S. Benedetto XVI.
Una migliore conoscenza e valorizzazione della figura di Pio XII contribuiranno alla corretta ermeneutica del Concilio Vaticano II. Infatti, secondo taluni, esisterebbe una linea di discontinuità tra la Chiesa preconciliare e quella successiva al Concilio. Coloro che privilegiano questa interpretazione tendono a contrapporre Pio XII a Giovanni XXIII, dimenticando tra l’altro il grande riconoscimento che questi fece nell’orazione funebre e nella prima enciclica Ad Petri Cathedram definendolo “Doctor optimus, Ecclesiae sanctae lumen, divinae legis ad monitor”. Sono i tre titoli che un’antifona liturgica del Messale romano conferisce ai dottori della Chiesa. In realtà, come ha ricordato Papa Benedetto XVI nel discorso alla Curia Romana del 22 Dicembre 2005, non esiste una discontinuità nella storia della Chiesa, ma un processo lineare.
Papa Pio XII ha anticipato e preparato il Concilio, si pensi solo alla riforma liturgica da lui avviata con l’enciclica Mediator Dei o all’enciclica Divino afflante Spiritu sullo studio della Sacra Scrittura. Il Concilio ha quindi portato a conclusione quello che era stata avviato sotto il suo Pontificato. Non esiste una “contrapposizione” tra Pio XII e Giovanni XXIII, come aveva sottolineato Papa Paolo VI avviando contemporaneamente la causa di beatificazione dei suoi due predecessori.
Ricordiamo infine, che Pio XII ha lottato contro le ideologie e le dittature del suo tempo, restando a Roma quando tutte le altre autorità erano in fuga. Il motto del suo pontificato opus iustitiae pax sintetizza il sacrificio della sua vita per la pace attraverso la promozione della giustizia verso i più discriminati, consumato in umiltà e prudenza. I fedeli e i cittadini di Roma lo hanno scolpito nella memoria definendolo Defensor Civitatis come attesta la targa nella piazza a lui intitolata, antistante San Pietro.
I sottoscritti intendono costituire un Comitato al fine di diffondere la conoscenza della figura del Servo di Dio, approfondirne il magistero e incoraggiare le iniziative opportune a partire da quelle per il Cinquantenario della morte che cade il 9 Ottobre 2008 p.v.