quarta-feira, 18 de junho de 2014

EXTRAORDINÁRIA DIFUSÃO DA MISSA GREGORIANA NO MUNDO. SCRITTI DI SAN EFREM IL SIRO


Santa Misa Tridentina Pontifical de la solemnidad de la Ascensión del Señor en la basílica de Birnau (Alemania)


Anteayer, jueves 29 de mayo, mientras los futuros diáconos de la Fraternidad Sacerdotal de San Pedro del seminario de Wigratzbad, en Baviera (Alemania), estaban en un retiro en St-Pelagiberg (Suiza), el resto del seminario visitó la espectacular basílica de Birnau para celebrar la Ascensión de Nuestro Señor. En este santuario que domina el lago Constanza, actualmente priorato dependiente de la abadía de Mehrerau (Austria), los seminaristas fueron recibidos por los monjes cistercienses. Allí asistieron a la Santa Misa Tridentina Pontifical oficiada por S. E. Mons. Vito Huonder, obispo de Coira (Suiza), con la asistencia del rector del seminario, el P. Patrick du Faÿ, el P. Bernward Deneke y el P. Hubert Bizard, a la que asistió gran cantidad de fieles. Tras la ceremonia hubo un almuerzo con el resto de los feligreses, y la jornada concluyó con un "Maiandacht", una ceremonia en honor de Nuestra Señora, propia del mes de mayo, consagrado a Ella, y la solemne Bendición con el Santísimo. Seminario de San Pedro- Wigratzbad.


Fotos de la Santa Misa Tridentina Pontifical de Monseñor Athanasius Schneider durante una peregrinación a Ramsgate (Reino Unido)


Estas imágenes pertenecen a la Santa Misa Tridentina Pontifical oficiada por S. E. Mons. Athanasius Schneider, obispo auxiliar de Astana y titular de Celerina, el pasado lunes 26 de mayo, ante gran cantidad de fieles, durante una peregrinación de la Latin Mass Society al santuario de San Agustín de Canterbury, en Ramsgate (Reino Unido). LMS Chairman.

Santa Misa Tridentina de la fiesta de San Felipe Neri en el Oratorio de Manchester (Reino Unido)


Estas fotografías fueron tomadas anteayer, lunes 26 de mayo, fiesta de San Felipe Neri, durante la solemne Santa Misa Tridentina oficiada a las 11 horas por la Comunidad Oratoriana, en el Oratorio de San Chad de la ciudad de Manchester (Reino Unido). El sermón corrió a cargo del P. Paul Chavasse, Cong. Orat., y en la parte musical se interpretó la Missa bell amfitrit altrea de Roland de Lassus, acompañando al coro con trombones en lugar de órgano. Tras la ceremonia se ofreció un almuerzo. Offerimus Tibi Domine.

Solemne Santa Misa con asistencia Pontifical por la fiesta de San Felipe Neri en el Oratorio Brompton de Londres (Reino Unido)


 
En la tarde de ayer, lunes 26 de mayo, festividad de San Felipe Neri, Confesor, S. E. Mons. Athanasius Schneider, obispo auxiliar de Astana y titular de Celerina, asistió en coro a la solemne Santa Misa oficiada "ad Orientem" en el Oratorio de San Felipe Neri -Oratorio Brompton- de Londres (Reino Unido), donde dio el sermón desde el magnífico púlpito, y a la que pertenecen estas imágenes, publicadas en la página de Facebook del Oratorio. La parte musical corrió a cargo del Coro del Oratorio Brompton, que interpretó la Mariazellermesse de Haydn y Pangamus Nerio de Wingham.

 

SCRITTI DI SAN EFREM IL SIRO

Efrem il Siro

Preghiera prima di dormire (Efrem il Siro)0
/ 24 gennaio 2013 20:46

Preghiera prima di dormire (Efrem il Siro)

Donami, Signore, finché veglio, di restare davanti a te, con grande attenzione, e quando mi sarò addormentato, allontana il peccato dal mio giaciglio. Se al risveglio io pecco, perdonami, Signore, nella tua bontà. Se pecco mentre dormo, la tua misericordia mi purifichi. Per l’umiliazione della tua croce, concedimi un sonno tranquillo; liberami dai sogni malvagi e dalle immagini turpi. La

/ 5 dicembre 2011 14:56

Preghiere dei Padri (5)

Dal cielo è sceso come la luce, da Maria è nato come un germe divino, dalla croce è caduto come un frutto, al cielo è salito come una primizia. Benedetta sia la tua volontà! Tu sei l’offerta del cielo e della terra, ora immolato e ora adorato. Sei disceso in terra per essere vittima, sei salito come offerta unica, sei

/ 5 novembre 2011 17:19

Meditazioni dei Padri sul Padre nostro: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”

Ma con questa eleganza la sapienza divina ha disposto l’ordine della preghiera in modo che dopo quello che riguarda il cielo, cioè dopo il nome di Dio, la volontà di Dio e il regno di Dio, ha lasciato spazio anche alla preghiera per le necessità terrene! Il nostro Signore ci ha insegnato: Cercate il regno di Dio e queste cose vi

/ 31 dicembre 2010 01:25

Gloria al Figlio del Buono (inno natalizio di Efrem il Siro)

6. Benedetto, lui che la nostra libertà ha potuto crocifiggere poiché egli gliel’ha concesso. Benedetto, lui che anche il legno ha potuto portare perché egli gliel’ha permesso. Benedetto, lui che anche il sepolcro ha potuto rinchiudere perché egli si è circoscritto. Benedetto, lui la cui volontà ha condotto all’utero e alla nascita, al seno e alla crescita. Benedetto, lui le

Benedetto il bimbo (inno natalizio di Efrem il Siro)0
/ 29 dicembre 2010 13:54

Benedetto il bimbo (inno natalizio di Efrem il Siro)

1. Benedetto il bimbo, che oggi ha fatto esultare Betlemme. Benedetto l’infante, che oggi ha ringiovanito l’umanità. Benedetto il frutto, che ha chinato se stesso verso la nostra fame. Benedetto il buono che in un istante ha arricchito tutta la nostra povertà e ha colmato la nostra indigenza. Benedetto colui che è stato piegato dalla sua misericordia a prendersi cura

Il caso di Tua madre supera la ragione (Efrem il Siro)0
/ 12 dicembre 2010 12:36

Il caso di Tua madre supera la ragione (Efrem il Siro)

Segue breve commento di Sebastian Brock, tra i massimi siriacisti ancora viventi. 1/ Nessun uomo sa, Signore nostro, come chiamare tua madre: dovremmo chiamarla vergine? - ma ecco che è divenuta madre; o donna sposata? - ma nessun uomo l’ha conosciuta. Se il caso di Tua madre supera la ragione, chi può sperare di comprendere il Tuo? Responsorio / Lode

/ 17 ottobre 2009 00:58

Il dono del nuovo occhio interiore

[...] Grande è il dono che è messo davanti ai nostri occhi ciechi: perché anche se tutti noi abbiamo ciascuno un paio di occhi, sono pochi coloro che hanno notato questo dono, che sanno che cosa è e da dove viene. Abbi pietà, Signore, dei ciechi che vedono soltanto l’oro. O Gesù, che hai aperto gli occhi di Bartimeo [Mc

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0 admin / 12 dicembre 2008 12:16 Chi abbiamo, Signore, come te? Chi abbiamo, Signore, come te? Il Grande che è divenuto piccolo, il Desto che ha dormito, Il Puro che è stato battezzato, il Vivente che è morto, Il Re che si è umiliato per assicurare onore a tutti. Benedetto è il tuo onore! È giusto che l’uomo riconosca la tua divinità, È giusto che gli esseri celesti venerino la tua 0 admin / 8 dicembre 2008 10:50 Vergine tuttapura Omaggio ai fratelli cattolici: un inno mariano di Sant’Efrem il Siro dal quale si comprende bene la visione ortodossa della Vergine. Figlio di Dio, dammi il tuo Dono mirabile, affinché io possa celebrare la bellezza meravigliosa di tua madre diletta! La Vergine ha partorito suo figlio custodendo la sua verginità, ha allattato colui che nutre le nazioni, nel suo seno admin / 9 marzo 2008 22:03 Quest’acqua è il fuoco segreto che segna il suo gregge con un sigillo Scendete, fratelli, nelle acque del battesimo e rivestite lo Spirito Santo; unitevi agli esseri spirituali che servono il nostro Dio. Benedetto colui che ha istituito il battesimo per il perdono dei figli di Adamo! Quest’acqua è il fuoco segreto che segna il suo gregge con un sigillo, con i tre nomi spirituali che spaventano il Maligno (cfr. Ap 3:12)… Giovanni - See more at: http://www.natidallospirito.com/category/spirit/padri-della-chiesa/santefrem-il-siro/page/2/#sthash.wCw4a0IH.dpuf

Festa de san Efrem en el calendário tradicional

SAN EFREM

dottore della Chiesa (ca. 300-373) 9 giugno
Durante la sua vita divenne famoso come abile oratore,maestro, SAN EFREM.3poeta, commentatore e difensore della fede. Efrem è l’unico padre siriaco ad aver ricevuto il titolo di dottore della Chiesa. I siriaci, sia cattolici che ortodossi, gli hanno dato l’appellativo di “arpa dello Spirito Santo“, e utilizzano i suoi inni e le sue composizioni poetiche nella liturgia.
Basilio di Cesarea (2 gen.) lo descrive come «uno che ha dimestichezza con tutto ciò che è vero», e Girolamo (30 set.) lo pone in una lista di grandi scrittori cristiani; «Efrem, diacono della Chiesa di Edessa, compose molti scritti nella lingua siriaca e raggiunse tale prestigio che in certe chiese, dopo la lettura della Bibbia, si leggevano pubblicamente le sue opere. Ho letto in greco la sua opera sullo Spirito Santo [N.d.C. che purtroppo non è giunta ai giorni nostri], tradotta dal siriaco, e anche solo nella versione ho potuto ammirare l’acutezza e la sublimità del suo ingegno». Benché il cardinale Roberto Bellarmino (17 set.), un altro grande dottore della Chiesa, lo consideri «più devoto che studioso»,l’intuito spirituale di Efrem in molti dei suoi componimenti ha arricchito grandemente l’intera tradizione cristiana.

VIDEO-STORIA

http://www.youtube.com/watch?v=qwE45X1oeko&list=PL529EDEE1060DC301
Nacque intorno all’armo 306 a Nisibi in Mesopotamia, allora sotto il dominio di Roma; dei suoi primi anni abbiamo due racconti: uno, che in una certa misura potrebbe SAN EFREM.2venire da lui, afferma che era figlio di genitori cristiani e «parente di martiri»;nell’altro si dice che il padre e la madre si opponevano alla fede cristiana e lo scacciarono da casa. Si sa che ricevette il battesimo all’età di diciotto anni e si legò al vescovo Giacomo di Nisibi (15 Ing.); si dice che lo accompagnò al concilio di Nicea del 325. Efrem divenne direttore della scuola teologica, lavorando a strettocontatto con il vescovo Giacomo e i suoi due successori. In questo periodo i persiani posero per tre volte l’assedio alla città, e in alcuni dei suoi inni nisibeni, Carmina Nisibena, ci sono descrizioni dell’assedio e della messa in rotta finale dei nemici nel 350. Tredici anni più tardi la città venne ceduta ai persiani, all’interno delle trattative di pace tra questi e l’imperatore Gioviano. I cristiani abbandonarono la città ed Efrem si ritirò in una grotta di un dirupo che guardava su Edessa. Qui condusse una vita austera nutrendosi solo di un po’ di pane d’orzo e di qualche verdura. E in questo periodo che scrisse gran parte delle sue opere spirituali.
Viene descritto piccolo di statura, calvo, senza barba, con una pelle raggrinzita e secca come un frammento di vaso. Il suo abito era rappezzato e del colore della spazzatura; piangeva molto e non rideva mai. Benché la grotta fosse la sua casa non era un recluso, ed esercitò una grande influenza sulla città di Edessa, dove di frequente predicava con grande eloquenza: quando parlò della seconda venuta del Cristo e del giudizio finale i lamenti dei suoi uditori quasi sommersero le sue parole.
Tra i suoi scopi principale era l’opposizione alla dottrina gnostica della setta dei seguaci di Bardesane. Forse proprio da loro aveva assunto uno dei metodi di propaganda più efficaci per la Chiesa: diffondere l’insegnamento con canti SAN EFREM.1popolari. Efrem riconobbe il grande valore del canto nella liturgia. Imitò la tattica degli avversari scrivendo in modo che le sue composizioni potessero essere cantate e per questo scopo costituì un coro di fanciulle e di vergini per l’esecuzione dei suoi inni in chiesa. Sembra sia stata questa l’origine degli inni composti appositamente per il canto e diventati parte regolare della liturgia e strumenti efficaci per la catechesi. Solo nell’ultima parte della sua vita divenne diacono; è molto dubbio che sia stato ordinato prete, benché alcuni passi dei suoi scritti lo possano suggerire. Intorno al 370 si recò da Edessa a Cesarea per incontrare S. Basilio Magno. Quest’incontro è menzionato nei suoi scritti e in quelli del fratello di Basilio, Gregorio di Nissa (10 gen.), che fu molto colpito da Efrem.
L’ultima volta che Efrem fu coinvolto in avvenimenti pubblici fu nell’inverno tra il 372 e il 373, poco prima della sua morte, quando ci fu una grande carestia a Edessa e nei dintorni. Molti uomini ricchi dotati di granai ben forniti si rifiutavano di aiutare le persone affamate perché nessuno garantiva loro che ci sarebbe stata un’equa distribuzione. Efrem si offrì allora di farsi garante della distribuzione: la cosa fu accettata, ed egli maneggiò grandi quantità di cibo e denaro, e organizzò un servizio di soccorso per gli ammalati. Ricevette molte lodi per la sua opera. Dopo questa grande impresa ritornò alla sua grotta dove morì solo un anno dopo. La data della sua morte (9 giugno 373) ci è attestata dalla Cronaca di Edessa e da fonti autorevoli, benché alcuni autori affermino che sia vissuto fino al 378 o 379.
SAN EFREMFu un scrittore prolifico: delle sue opere a noi pervenute alcune sono nell’originale siriaco e altre in traduzioni greche, latine e armene. Quasi tutte, a parte i commentari, sono in poesia: tra i poemi più interessanti ci sono i Carmina Nisibena (sono pervenuti a noi settantadue dei settantasette da lui scritti) e numerosi inni per i tempi liturgici, ancora in uso nelle Chiese siriache. Ha commentato quasi tutto l’Antico Testamento e molto del Nuovo, e ha conosciuto i Vangeli attraverso il Diatessaron(che attualmente abbiamo nella versione armena; un frammento in greco è stato scoperto in Mesopotamia), un tentativo di Taziano di far confluire in un solo testo iquattro Evangeli. Sebbene sappiamo assai poco della vita di Efrem i suoi scritti ci mostrano una notevole capacità di penetrare i grandi misteri delle sofferenze del Cristo e della redenzione del mondo operata dalla sua morte di croce. Per esempio, scrive della «stanza al piano superiore» dove si svolse l’Ultima Cena:
Oh luogo benedetto! Nessun uomo ha visto o potrà vedere le cose che tu hai visto. In te il Signore stesso divenne vero altare, sacerdote, pane e calice di salvezza. Egli è l’unico bastevole, nessuno è bastevole per lui. È altare e agnello, vittima e colui che offre il sacrificio, sacerdote e anche cibo.
In una meditazione sul Cristo flagellato alla colonna mette in contrasto la mancanza di aiuto per la vittima e la divina onnipotenza:
Il cielo e la terra sono sgomenti nel vedere colui che agita la barra di fuoco percosso dai flagelli; nel vedere colui che distese su tutta la terra il velo dei cieli e che pose le fondamenta dei monti, che ha disposto la terra sulle acque, ha fatto brillare il fulmine, ora battuto da individui infami ad una colonna che ha creato con la sua parola… La colonna dell’ignominia fu abbracciata da chi sostiene i cieli e la terra in tutto il loro splendore. Cani selvaggi latrano contro il Signore che con il suo tuono scuote le montagne, digrignano i denti contro il Figlio della Gloria.
Nello scritto conosciuto con il nome II Testamento di S. Efrem egli parla ai suoi amici e discepoli con un linguaggio di profonda umiltà del suo avvicinarsi alla morte:
Quanto a me, scortatemi solo con le vostre preghiere.Offrite il vostro incenso a Dio, e su di me cantate inni. Invece di profumi e spezie fate memoria di me nelle vostre intercessioni… Perché il morto trova veramente soccorso dai sacrifici offerti dai viventi.
Le sue opere furono tradotte in latino solo dal 1730 in poi, e sono arrivate in Occidente molto lentamente. Efrem fu dichiarato dottore della Chiesa da Benedetto XV nel 1920.
Fonte: il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler

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