quinta-feira, 20 de maio de 2010

Tre cattolici portoghesi su quattro, il 74% del campione intervistato, non sono al corrente della liberalizzazione della messa tradizionale.


Dall’11 al 14 maggio il Santo Padre ha compiuto un viaggio apostolico in Portogallo per il decimo anniversario della beatificazione dei pastorelli di Fatima (Francisco e Jacinta Marto). In occasione di questo viaggio, che ha mobilitato una vera folla di fedeli, Paix Liturgique ha fatto realizzare un sondaggio sul recepimento del Motu Proprio Summorum Pontificum da parte del cattolici portoghesi. Il Portogallo, paese di grande tradizione cattolica, sembra in effetti non essersi assolutamente accorto di questo testo. E’ semplice: in tutto il paese non c’è che una sola messa tradizionale celebrata regolarmente la domenica (a Fatima). Tra l’altro non si tratta neanche di una messa parrocchiale. Con la messa della Fraternità San Pio X a Lisbona, sono le uniche due celebrazioni secondo il messale del 1962 in Portogallo. I risultati di questo nuovo studio, realizzato dal 29 aprile al 6 maggio 2010 dall’Istituto Harris Interactive presso 950 cattolici portoghesi (metodo del campione online), sono per molti versi istruttivi. In breve: i cattolici portoghesi scoprono che la messa tradizionale non è proibita e ne vogliono approfittare.

Domanda n°1: Lei va alla messa?
Ogni domenica: 11,7%
Ogni mese: 7,6%
Per le feste solenni: 12%
Ogni tanto (matrimoni,ecc.) : 68,7%
Domanda n°2: “Nel luglio 2007 Papa Benedetto XVI ha ribadito che la messa può essere celebrata sia nella forma moderna detta “ordinaria” o “di Paolo VI” – cioè in portoghese, il sacerdote è rivolto ai fedeli e la comunione si riceve in piedi – sia sotto la sua forma tradizionale detta “straordinaria” o “di Giovanni XXIII” – cioè in latino con il sacerdote rivolto all’altare. Lei personalmente ne ha sentito parlare?”
Si: 26%
No: 74%
Domanda n°3: “Le sembra normale o anormale che entrambe le forme liturgiche (ossia quella moderna detta “ordinaria”, in portoghese, e quella tradizionale detta “straordinaria”, in latino) possano venire celebrate nella sua parrocchia?”
Normale : 44,7%
Anormale : 40%
Non si pronuncia il 15,3%
Domanda n°4: “Se la messa detta “straordinaria”, in latino, venisse celebrata nella sua parrocchia, senza sostituirsi a quella ordinaria detta in portoghese, lei ci andrebbe? Se sì, con quale frequenza?”
Risposte dei praticanti regolari (che vanno a messa almeno una volta al mese)
- 29,5% ci andrei tutte le domeniche
- 24% una volta al mese
- 14,2% in occasione delle feste solenni
- 23,5% occasionalmente
- 8,8% mai
I COMMENTI DI PAIX LITURGIQUE

1/ Dopo i sondaggi realizzati in Francia, in Italia e in Germania, questo nuovo studio conferma l’eccellente disposizione dei cattolici verso la forma straordinaria del rito romano.
Anche qui, come altrove, più di un praticante su tre assisterebbe ogni settimana alla messa tradizionale se venisse celebrata nella sua parrocchia. Lo ripetiamo: questa indicazione ribadita costantemente ovunque è un importante dato pastorale, davvero imprescindibile. Si dovrebbe essere ciechi per ignorarlo.
2/ Questo fervore è tanto più interessante se si considera che è la prima volta nel corso di questa serie di sondaggi promossi da Paix Liturgique che la stragrande maggioranza dei cattolici intervistati non aveva mai sentito parlare del Motu Proprio Summorum Pontificum. Detto in altre parole, scoprendo la possibilità di assistere alla messa tradizionale nella propria parrocchia, dei cattolici che ne sono stati privati da più di quarant’anni dicono che sarebbero felici di andarci regolarmente
Va precisato che questa mancanza di conoscenza del Motu Proprio da parte dei cattolici portoghesi è dovuta non soltanto allo scarso interesse dei media portoghesi sulla questione liturgica, ma anche all’indifferenza dell’episcopato locale (e di una buona parte del clero) alla riforma della riforma intrapresa da Benedetto XVI in generale, e alla liberalizzazione della messa tradizionale in particolare.
3/ Inoltre, nonostante questa scarsa conoscenza della nuova situazione liturgica permessa dal gesto di riconciliazione del Santo Padre nel 2007, circa la metà dei fedeli trova istintivamente normale la coesistenza delle due forme del rito romano nella propria parrocchia. Certo, è opportuno segnalare che più del 40% dei portoghesi trova anormale una tale coabitazione liturgica, ben più che in Francia, in Italia o in Germania, paesi nei quali i refrattari a questa ipotesi non rappresentano che meno di un quarto dei cattolici (vedere le nostre inchieste CSA 2008, Doxa 2009, e Harris 2010). E’ poi difficile concludere che la liturgia nuova abbia trovato in Portogallo un consenso più largo che altrove. Il tasso di pratica dei cattolici portoghesi è in effetti basso come quello riscontrato in Francia: appena il 20% va a messa per lo meno una volta al mese.
In realtà, sembra più per ignoranza che per aspetti ideologici che il 40% giudichi anormale la coesistenza delle due forme del rito. Si potrebbe dire che questi ultimi facciano la semplice constatazione del fatto che nel loro paese la forma straordinaria è completamente inesistente, e per questo la sua presenza risulterebbe “anormale”.
4/ Infine, si sarà notato che il 53,5% dei praticanti “regolari” (quelli che vanno a messa per lo meno una volta al mese), fedeli, per forza di cose, della forma ordinaria, si dichiarano pronti ad assistere regolarmente alla forma straordinaria, al meno una volta al mese, se essa venisse celebrata nelle loro parrocchie. Da questo punto di vista, il Portogallo, nonostante la mancanza di conoscenza del Motu Proprio, si colloca tra i paesi che hanno avuto i risultati migliori nel corso della nostra serie di sondaggi. Non risulta come l’Italia (63%, sondaggio Doxa 2009), ma è meglio rispetto alla Germania (44%, sondaggio Harris Interactive 2010), e molto meglio che la Francia (34%, sondaggio CSA 2008). Tenuti ai margini del dibattito liturgico e non conoscendo che la liturgia moderna ormai da più di 35 anni (dalla metà degli anni ‘70 la messa tridentina è praticamente sparita nel paese), i portoghesi sono comunque desiderosi di pregare al ritmo della liturgia tradizionale, senza alcun pregiudizio ideologico a riguardo. Mancano soltanto dei sacerdoti coraggiosi che possano fargliela scoprire.
Ancora una volta, in Portogallo così come ovunque, la presunta accoglienza unanime e entusiastica della riforma Bugnini si rivela un vero e proprio inganno ideologico, purtroppo perpetrato da un clero e da vescovi che continuano a praticare un’ermeneutica della rottura.
5/ Questo sondaggio ha comportato una spesa di 5700€, IVA compresa. Se volete partecipare al suo finanziamento e così permetterci di portare avanti il nostro lavoro di informazione, potete indirizzare il vostro contributo a Paix Liturgique, 1 allée du Bois Gougenot, 78290 Croissy-sur-Seine, Francia, via bonifico con i seguenti dati bancari:
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