terça-feira, 20 de julho de 2010

L’evento che ha per protagonista il cardinal Ottaviano è accaduto il 30 ottobre 1962, dopo l’avvenuto golpe neomodernista del 13 ottobre 1962. Sentiamo il racconto di p. Wiltgen… Il cardinal Ottaviani intervenne per protestare contro le modifiche radicali che si proponeva di far subire alla Messa: «Stiamo cercando di suscitare il disorientamento e lo scandalo nel popolo cristiano, introducendo delle modifiche in un rito così venerabile, che è stato approvato lungo tanti secoli e che è ora divenuto così familiare? Non si può trattare la Santa Messa come se fosse un pezzo di stoffa che si rimette seguendo la moda, secondo la fantasia di ciascuna generazione». Parlando senza testo, a motivo della sua parziale cecità, superò i dieci minuti, che tutti avevano accettato di aspettare […] Dopo che il cardinale aveva parlato per quindici minuti, il cardinal Alfrink suonò il suo campanello. Ma l’oratore era così preso dal suo discorso che non lo sentì – a meno che non lo avesse deliberatamente ignorato. Ad un segno del cardinal Alfrink, un tecnico staccò il microfono. Il cardinal Ottaviani verificò il fatto e, umiliato, si rimise a sedere. Il più potente cardinale della Curia era stato ridotto al silenzio, e i padri conciliari applaudirono di gioia.

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Crucifige! Crucifige! Crucifige!



Il card. Ottaviani,
alter Christus crucifixus, schernito e deriso dai sinedriaci neomodernisti
al Concilio.


Omaggio a 30 anni dalla morte dell’Augusto Cardinale.


Di Vandeano2005


Chi è stato il cardinale Alfredo Ottaviani? Il bieco e sadico custode di una fede chiusa e mummificata, non aperta agli spiragli dello Spirito, come vogliono i modernisti; oppure un intrepido quanto umile difensore di quella Chiesa Cattolica e Romana di cui si è mostrato servo obbediente e devoto? A trent’anni dalla morte (1979-2009) occorrerebbe iniziare un processo di riabilitazione di questa figura di prelato e uomo che le leggende nere, create ad hoc dai nemici interni ed esterni della Sposa di Cristo, hanno voluto seppellire sotto una coltre di menzogne e dicerie varie.
Donde cominciare? E soprattutto come celebrare il trentennale della morte? Forse riproducendo, commentato, qualche brano d’impegno teologico? Senza dubbio lo faremo inseguito. E allora?
Abbiamo deciso, amici di blog, d’offrirvi un episodio, assai conosciuto da noi cattolici tradizionalisti, ma ignoto a grande dei cattolici e alle persone del mondo. Lo scenario non poteva non essere che quel locus damnationis che è stata l’ultima assise conciliare. E proseguiamo, amici, anche qui in quella nostra volontà di raccontarvi un Vaticano II segreto e sconosciuto ai più, seppellito dalla damnatio memoriae neomodernista che vi ha surrettiziamente sostituito un’immagine oleografica e smaccatamente idillica del Concilio. Il testimone che ci narra ciò che è accaduto e di cui è protagonista il card. Ottaviani è un testimone d’eccezione: p. R. Wiltgen. Il brano è tratto dal suo capolavoro: Il Reno si getta nel Tevere. Il Concilio sconosciuto. Un titolo che è tutto un programma. Una nota: sapete a quanto risale la prima edizione americana dell’opera? Al 1967. E la prima traduzione francese? All’inizio degli anni ’70. E quella italiana? Per ora non esiste. Sembra che a colmare questa lacuna ci stia pensando una piccola e coraggiosa casa editrice cattolica. Ma il l’ostracismo sull’opera di p. Wiltgen la dice lunga sull’okkupazione neomodernista della Chiesa Cattolica che dura dal 1958 e soprattutto dal 1962. Il modernisti e conciliari hanno paura della verità. Per questo non vogliono che si conosca il vero volto del Concilio.
L’evento che ha per protagonista il cardinal Ottaviano è accaduto il 30 ottobre 1962, dopo l’avvenuto golpe neomodernista del 13 ottobre 1962. Sentiamo il racconto di p. Wiltgen…



Il cardinal Ottaviani intervenne per protestare contro le modifiche radicali che si proponeva di far subire alla Messa: «Stiamo cercando di suscitare il disorientamento e lo scandalo nel popolo cristiano, introducendo delle modifiche in un rito così venerabile, che è stato approvato lungo tanti secoli e che è ora divenuto così familiare? Non si può trattare la Santa Messa come se fosse un pezzo di stoffa che si rimette seguendo la moda, secondo la fantasia di ciascuna generazione». Parlando senza testo, a motivo della sua parziale cecità, superò i dieci minuti, che tutti avevano accettato di aspettare […] Dopo che il cardinale aveva parlato per quindici minuti, il cardinal Alfrink suonò il suo campanello. Ma l’oratore era così preso dal suo discorso che non lo sentì – a meno che non lo avesse deliberatamente ignorato. Ad un segno del cardinal Alfrink, un tecnico staccò il microfono. Il cardinal Ottaviani verificò il fatto e, umiliato, si rimise a sedere. Il più potente cardinale della Curia era stato ridotto al silenzio, e i padri conciliari applaudirono di gioia.

Veggiolo un’altra volta esser deriso;
veggio rinovellar l’aceto e ’l fiele,
e tra vivi ladroni esser anciso.
(Purg. XX, 88-90)

A rileggere l’episodio narrato da p.Wiltgen rampollano alla nostra memoria i versi danteschi testé riportati, in cui il Divin Poeta per bocca di Ugo Capeto, rievoca la Passione di Nostro Signore attraverso lo schiaffo d’Anagni e l’affronto subito da Cristo nella persona del suo Vicario da parte del «fiordaliso» francese di Filippo IV il Bello.
E qui il card. Ottaviani non è forse un alter Christus cricifixus di fronte ai lupi mannari dell’Alleanza Europea, il gruppo franco-alemannico neomodernista che stava prendendo le redini del Concilio con tutti i nefasti effetti che ancor oggi conosciamo?
Non era in questo episodio il card. Ottaviani il Buon Pastore dei Santi Evangeli, che protegge il gregge affidatogli dai lupi travestiti da agnelli, che volevano trasformare la Casa di Dio, che è luogo di preghiera, in una spelonca di ladri? E in parte ci sono riusciti a partire dalla distruzione dello spirito cattolico della Santa Messa, permettendosi di profanare anche la parte più preziosa e immodificabile del Santo Sacrificio, ossia Il Canone Romano del Rito. Ma poi il NOM non è altro che il guazzabuglio semiprotestantico dei “frutti della terra e del lavoro dell’uomo”, quotidiana abominazione che si eleva dal tempio di Dio.
Il card. Ottaviani viene umiliato dai sinedriaci neomodernisti, che applaudono. Sono quegli assassini della Liturgia contro i quali punterà il dito mons. Domenico Celada. Ma la loro vittoria, come già preannunziava profeticamente mons. Celda, sarà effimera e passeggera, così come il Concilio da loro ribaltato e manipolato. E su tutto sarà fatta Giustizia. L’Onnipotente Iddio, Giusto Vendicatore, darà soddisfazione dell’offesa subita dal card. Ottaviani in quel frangente come delle ingiurie e delle maldicenze successive.

Itaque qui se existimat stare,
videat ne cadat.

Pertanto chi crede di stare in piedi,
stia attento a non cadere

ci ricorda San Paolo nell’Epistola della IX Domenica dopo Pentecoste.
La stessa admonitio la rivolgiamo ai modernisti che ancora per poco okkupano la Chiesa financo ai vertici della Curia Romana, resa grande dal Card. Ottaviani, perché obbediente a Cristo Re e a Maria SS.ma Regina, oggi ridotta a spelonca mondanizzata, dove si obbedisce più al demonio, alla carne, al sangue, anziché al Verbum Domini; dove il Totus Tuus è rivolto alla mefistofelica Ostpolitik anziché alla Vergine Immacolata.
Ma a Fatima la Regina del Santissimo Rosario ci ha assicurato della certezza della vittoria finale…
Alla fine,
il Mio Cuore Immacolato trionferà!!!
Dal Cielo ci protegga e preghi per noi il card. Ottaviani che tanto ha lavorato nel suo pellegrinaggio terreno per ottenere la palma della vittoria.


Christus regnet per Mariam!!!


Cor Jesu, adveniat Regnum Tuum!!
Adveniat per Mariam!!!
fonte:http://traditiones.forumfree.it/?t=41622784