Un accorato appello , rivolto alla Comunità Agostiniana e ai fedeli, di non abbandonare il latino è stato rivolto nel corso dei primi vespri pontificali in onore di San Nicola da Tolentino da parte di SER Mons. Giovanni Scanavino, vescovo di Orvieto-Todi.
“ Noi siamo cresciuti con il latino” ha esordito il vescovo nell’omelia “ .
“ Se non abbandonerete il latino e questo rito – i vespri solenni in musica - vedrete che Dio ve ne darà merito e i frutti si vedranno”.
L’ omelia di Mons. Scanavino è stata tutta incentrata sulla bellezza liturgica, che rispecchia la bellezza di Dio e dei Santi .
Il Vescovo ha anche commentato alcune caratteristiche musicali dei Salmi cantati, in stile “ceciliano” composti dal romano Luigi Renzi maestro nella Basilica di San Nicola dal 1923 al 1938.
Tutto il rinnovamento musicale che dalla prima parte del secolo XX ha dato origine a molte Scholae Cantorum anche nella Regione Marche, ha preso il via dall’atteso Motu Proprio di San Pio X così come la “riscoperta” della preziosa ed insostituibile liturgia antica, con gli annessi capolavori musicali, proviene dal recente Motu Proprio “Summorum Pontificum” di Benedetto XVI.
I fedeli tolentinati che pazientemente attendono la definizione del nuovo orario delle celebrazioni della Messa secondo il rito antico, dopo il placet annunciato dalla curia maceratese, hanno gioito nell’ascoltare i vespri tradizionali che costituiscono la caratteristica del Santuario di Tolentino alla vigilia della festa del Santo Taumaturgo di Tolentino.
I fedeli marchigiani sanno attendere fiduciosi : sanno che la Madonna di Loreto li protegge!
Andrea C.
fonte:messainlatino.it