domingo, 17 de janeiro de 2010

Evviva: mons. Léonard nuovo Primate del Belgio (e futuro cardinale...)

Mons. Léonard mentre conferisce l'ordinazione di diaconi della Frat. S. Pietro



E' ufficiale: l'attuale vescovo di Namur, mons. Léonard, sarà nominato domani nuovo vescovo di Malines-Bruxelles, sede primaziale del Belgio. Va in pensione il progressista Danneels, la cui omelia di commiato, è giusto riconoscerlo, è stata molto bella, un invito ad amare senza riserve la Chiesa.

Vogliamo riportare di seguito quanto scrivemmo in un post esattamente un anno fa, in merito a questa successione. Ci chiedevamo perché il Papa rinviasse una sostituzione che pareva quanto mai urgente (visto il bilancio fallimentare di Danneels) e avanzavamo un'ipotesi che, ci sembra di poter dire, si è rivelata esatta. Cunctando regitur mundus, e Papa Benedetto dimostra di saper applicare benissimo questo principio.

Un nome circola insistentemente: quello di Mons. Léonard, vescovo di Namur. Che è reputato molto conservatore (intendiamoci: relativamente al milieu della Chiesa belga) e contro il quale i chierici che si proclamano "conciliari" hanno levato gli scudi. Anche perché egli è reo di avere accolto favorevolmente il motu proprio e di avere ordinato quattro diaconi della Frat. San Pietro, legata all'antico rito.

La proroga al card. Danneels può quindi essere o il segno che occorre cercare ulteriormente il successore, o forse (e ci piace pensarlo) una sorta di sospensione per pacificare col tempo gli spiriti e attendere che l'evoluzione delle coscienze nella Chiesa faccia il suo corso e renda perfettamente accettabile ai più una weltanschauung (visione del mondo) più tradizionale, che oggi trova ancora molti oppositori ma che, fino a ieri, sarebbe stata semplicemente inconcepibile e inammissibile.

E così è stato. Oggi la nomina di Léonard, accuratamente preparata (anche dai vaticanisti che hanno a cuore il futuro della Chiesa: pensiamo all'impietosa - e perciò preziosa - analisi di Rodari contro il progressismo belga, o la serie di articoli di Osservatore Vaticano, che hanno avuto ampio risalto in Belgio e che ci siamo pure noi premurati di tradurre), sembra incontrare più una impotente rassegnazione nell'establishment ecclesiale belga, che la sollevazione stile Linz che sarebbe stata più che probabile solo 1-2 anni fa.

Ma ecco l'intervista in cui mons. Léonard conferma la sua nomina. Apprezzerete poco le immagini in cui tutti, nessuno escluso, prendon la comunione sulle mani. Apprezzerete invece di più la presentazione che del vescovo fa l'intervistatrice: "Lei è considerato un conservatore, assolutamente contrario al preservativo, all'eutanasia, all'aborto...". Un cattolico, insomma.