Articolo pubblicato nel numero di febbraio 1998 del Catholic Family News,
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Di John Vennari
La crisi senza precedenti causata ovunque dalle novità progressiste del dopo Vaticano II, ha portato molti cattolici a rimanere ancorati alla liturgia latina tradizionale. Essi hanno sempre basato il diritto di aderire alla Messa antica, non solo sull’uso immemoriale della sacra liturgia, ma anche sulla Bolla papale Quo Primum di San Pio V, la quale proclama solennemente che la Messa latina tridentina non potrà essere mai abolita e che tutti i preti e i fedeli hanno per sempre il diritto di avvalersi di questa liturgia. Nell’ottobre del 1997, mons. Perl segretario dell’Ecclesia Dei ha cambiato questa verità. In una lettera ad un cattolico americano, Perl ha scritto che “la base legale per la celebrazione odierna della Messa latina tradizionale non consiste nella Bolla Quo Primum, ma nei documenti Quattuor abhinc annos (1984) e Ecclesia Dei (1988), i quali sono stati pubblicati per iniziativa del papa Giovanni Paolo II”
Il verità, il papa Paolo VI non ha mai ufficialmente e inequivocabilmente abrogata la Quo Primum (1), quindi, come si vedrà, la Messa tridentina non è stata mai soppressa.
Alla luce di tutto questo sembra opportuno riprodurre il seguente articolo del Catholic Family News pubblicato nell’agosto del 1995.
Nella primavera del 1989, nel numero di giugno/luglio di The Fatima Crusader, venne pubblicato un articolo in cui si sosteneva che una Commissione di nove cardinali aveva stabilito che la Messa tradizionale non era mai stata soppressa.
Nell’articolo si sosteneva che nel 1986 il Santo Padre aveva istituita una commissione di nove cardinali per esaminare lo stato giuridico del Rito tradizionale della S. Messa, comunemente conosciuto come “Rito tridentino”.
La Commissione era composta dai cardinali Ratzinger, Mayer, Oddi, Stickler, Casaroli, Gantin, Innocenti, Palazzini, e Tomko, essa fu incaricata di rispondere a due questioni
1) Il papa Paolo VI ha autorizzato i vescovi a proibire la celebrazione della Messa tradizionale?
2) Il prete ha il diritto di celebrare la Messa tradizionale in pubblico e in privato senza limitazioni, anche contro la volontà del suo vescovo?
La Commissione stabilì all’unanimità che il papa Paolo VI non aveva mai concesso ai vescovi l’autorità di proibire ai preti la celebrazione della Messa secondo il Rito tradizionale.
Circa la seconda questione, la Commissione stabilì che i preti non possono essere obbligati a celebrare la Messa secondo il nuovo rito; i vescovi non possono proibire, né porre limitazioni, alla celebrazione della Messa secondo il Rito tradizionale, sia in pubblico sia in privato.
La Commissione raccomandò pure la pubblicazione di un decreto papale basato sui risultati da essa ottenuti, ed era intenzione del Papa pubblicare tale decreto a novembre del 1988 (Avvento). Ma il decreto non vide mai la luce, in seguito alle pressioni esercitate sul Papa dai cardinali contrari.
L’articolo venne contestato.
Non molto tempo dopo la sua pubblicazione, un altro autorevole giornale cattolico pubblicava una lettera di mons. Perl. La lettera si esprimeva in modo da mettere in dubbio la legittimità dell’articolo riguardante la commissione dei nove cardinali.
In risposta, nell’inverno 1989, il numero di The Fatima Crusader pubblicava una documentata contestazione della lettera di mons. Perl.
Ciò nonostante, per tante persone, rimasero certi dubbi.
Il cardinale Stickler chiarisce la controversia
Il 20 maggio del 1995, il cardinale Alfons Maria Stickler tenne una conferenza negli USA, dal titolo “L’attrattiva teologica della Messa tridentina) (2). Dopo la conferenza, seguita da un dibattito, fu chiesto al cardinale di dare qualche informazione circa la Commissione dei nove cardinali del 1986.
Da notare che le domande e le risposte venivano registrate, e il cardinale, potendo scegliere di rispondere o meno, scelse di risponde sull’argomento.
Sua Eminenza ha incominciato col rifarsi alla divergenza sorta nel momento in cui Eric von Saventhem (a capo di Una Voce Europa) chiese esplicitamente se la Messa tridentina fosse stata mai abolita. Il cardinale Benelli non rispose mai… né sì né no.
Il cardinale Stickler ha spiegato che Benelli non poteva dire “sì il Papa l’ha abolita. Poiché egli non può abolire una Messa che non solo è stata usata da secoli, ma che è stata la Messa di migliaia e migliaia di Santi e di fedeli”. “La difficoltà consisteva nel fatto che il Papa non poteva averla abolita, ma al tempo stesso egli voleva che si dicesse la nuova messa … e che fosse accettata. Insomma, egli poteva dire solamente ‘voglio che venga detta la nuova messa’”.
E qui il cardinale incomincia a spiegare quali furono i risultati della Commissione.
“Papa Paolo VI pose alla Commissione dei nove cardinali, nel 1986, due questioni:
Prima: ‘Il papa Paolo VI o un’altra competente autorità poteva proibire oggi legalmente l’universale celebrazione della Messa tridentina?”
Io posso rispondere perché ero uno dei cardinali.
La risposta data dai nove cardinali nel 1986 fu ‘No la Messa di San Pio V non è stata mai soppressa’”
E il cardinale conferma anche l’inconveniente riguardante il decreto papale.
Egli racconta che a proposito del permesso generale che rendesse chiaro che ognuno poteva scegliere la Messa antica o quella nuova, nella Commissione otto cardinali furono favorevoli e uno contrario.
Egli spiega anche che il Papa intendeva promulgare questo tipo di decreto, ma alcune conferenze episcopali che ritenevano che tale permesso fosse “pericoloso”, andarono dal Papa sostenendo che “la cosa non poteva essere assolutamente concessa perché sarebbe stata l’occasione o la causa di controversie in seno al popolo di Dio ? e tra gli stessi fedeli … uno sarebbe stato contro l’altro, ecc.”
Di fronte a tale argomento il Papa si astenne dal firmare il decreto.
In risposta alla seconda questione “Può un vescovo proibire ad un prete di celebrare la Messa tridentina?”
Il cardinale Stickler ha affermato che “i nove cardinali hanno convenuto unanimemente che nessun vescovo può proibire ad un prete cattolico di dire la Messa tridentina”.
Detto questo, bisogna ricordare che Sua Eminenza ha voluto esprimere delle importanti precisazioni sull’autorità e la giurisdizione dei vescovi (3) nella diocesi, forse per non essere accusato di incitare indiscriminatamente a non tenere conto degli ordinari diocesani.
Comunque, resta il fatto che il cardinale Stickler ha confermato che i nove cardinali hanno stabilito che la Messa latina tridentina non è mai stata ufficialmente proibita, e che a nessun prete il vescovo può proibire di celebrare il Rito della Messa tradizionale.
Note
(1) Spero di avere più informazioni in occasione del prossimo numero di CFN.
(2) Per una completa trascrizione di questa conferenza, si veda il numero del luglio 1995 del Catholic Family News, o l’opuscolo del Catholic Family News Reprint entitled "The theological Attractiveness of the Tridentine Mass" by Cardinal Stickler; order reprint #12, price $1.75US.
(il testo della conferenza venne pubblicato dalla rivista The Latin Mass, nell’estate del 1995. In italiano è reperibile il testo stampato dopo la revisione dell’Autore dalla Casa Editrice La Magione, Poggibonsi, Siena) (3) L’intero dibattito riguardante questo ed altri argomenti relativi alla conferenza del cardinale, è reperibile in due cassette edite Oltyn Library Services, 2316 Delaware Ave, PMB 325, Buffalo, NY 14216 fot $10.00 post paid. (torna al testo)
fonte.http://www.unavox.it/Documenti/doc0115.htm