domingo, 2 de dezembro de 2012

Meditazioni per li giorni dell'Avvento

Meditazioni per li giorni dell'Avvento sino alla novena della nascita di Gesù Cristo

S. Alfonso Maria de LiguoriMeditaz. per li giorni dell'AvventoIntraText CT - Lettura del testo




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MEDITAZIONE I. - Et incarnatus est de Spiritu Sancto... et homo factus est.1

Considera come avendo Dio creato il primo uomo acciocché lo servisse ed amasse in questa vita, per condurlo poi nella vita eterna a regnare nel paradiso, a tal fine l'arricchì di lumi e di grazie. Ma l'uomo ingrato si ribellò da Dio, negandogli l'ubbidienza che gli doveva per giustizia e per gratitudine; e così restò il misero con tutta la sua discendenza, qual ribelle privato della divina grazia e per sempre escluso dal paradiso. Ecco dopo questa ruina del peccato, gli uomini tutti perduti. Tutti viveano ciechi fra le tenebre nell'ombra della morte. Su di loro dominava il demonio, e l'inferno continuamente ne faceva una strage innumerabile. Ma Dio guardando gli uomini ridotti in questo sì miserabile stato, mosso a pietà, risolve di salvarli. E come? Non manda già un angelo, un serafino, ma per manifestare al mondo l'immenso amore che portava a questi vermi ingrati, misit Filium suum in similitudinem carnis peccati (Rom. VIII, 3).2 Mandò il suo medesimo Figlio a farsi uomo ed a vestirsi della stessa carne degli uomini peccatori, acciocch'egli colle sue pene e colla sua morte soddisfacesse la divina giustizia per li loro delitti, e così gli liberasse dalla morte eterna; e riconciliandoli col suo divin Padre, loro ottenesse la divina grazia e li rendesse degni di entrare nel regno eterno. - Pondera qui da una parte la ruina immensa che



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reca il peccato all'anime, mentre le priva dell'amicizia di Dio e del paradiso e le condanna ad un'eternità di pene. Pondera dall'altra l'amore infinito di Dio che dimostrò in questa grand'opera dell'Incarnazione del Verbo, facendo che il suo Unigenito venisse a sacrificar la sua vita divina per mano di carnefici su d'una croce, in un mar di dolori e di vituperi, per ottenere a noi il perdono e la salute eterna. Ah che contemplando questo gran mistero e questo eccesso dell'amore divino, ognuno non dovrebbe far altro che esclamare: O bontà infinita! o misericordia infinita! o amore infinito! un Dio farsi uomo per venire a morire per me!

Affetti e preghiere.
Ma come va, Gesù mio, che quella ruina del peccato che voi avete riparata colla vostra morte, io tante volte ho ritornato poi a rinnovarmela volontariamente con tanti affronti che vi ho fatti? Voi a tanto costo mi avete salvato, ed io tante volte mi ho voluto perdere, perdendo voi bene infinito. Ma mi dà confidenza quel che voi avete detto, che quando il peccatore che vi ha voltate le spalle, si converte a voi, voi non lasciate di abbracciarlo: Convertimini ad me..., et convertar ad vos (Is. XLV, 22).3 Voi ancora avete detto: Si quis... aperuerit mihi ianuam, intrabo ad illum (Apoc. III, 20). Ecco, Signore, io sono uno di questi ribelli, ingrato e traditore che più volte vi ho voltate le spalle e vi ho discacciato dall'anima mia, ma ora mi pento con tutto il cuore di avervi cosi maltrattato e cosi disprezzato la vostra grazia. Mi pento e v'amo più d'ogni cosa. Ecco la porta del mio cuore è già aperta; entrate voi, ma entrate per non partirvene più. Già so che voi non vi partirete mai s'io non torno a discacciarvi; ma questo è il mio timore e questa è la grazia che vi dimando e sempre spero di dimandarvi: fatemi morire prima ch'io avessi ad usarvi questa nuova e maggiore ingratitudine.
Caro mio Redentore, io per l'offese che vi ho fatte non meriterei più d'amarvi; ma vi cerco per li meriti vostri il dono del vostro santo amore. E perciò fatemi conoscere il gran bene

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che siete, l'amore che voi mi avete portato e quanto avete fatto per obbligarmi ad amarvi. Ah mio Dio e Salvatore, non mi fate più vivere ingrato a tanta vostra bontà. Io non voglio lasciarvi più, Gesù mio. Basta quanto v'ho offeso. È ragione che questi anni che mi restano di vita, gl'impieghi tutti in amarvi e darvi gusto. Gesù mio, Gesù mio, aiutatemi; aiutate un peccatore che vi vuole amare.
O Maria madre mia, voi tutto potete con Gesù, gli siete madre. Ditegli che mi perdoni; ditegli che m'incateni col suo santo amore. Voi siete la mia speranza, a voi confido.