quinta-feira, 20 de dezembro de 2012

S. Alfonso Maria de Liguori : Amiamo un Dio che tanto ha patito per noi. Mettiamoci innanzi le pene del Cuore di Gesù sofferte per noi sin da bambino, che cosi non potremo amare altro che questo Cuore che tanto ci ha amato.

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MEDITAZIONE V.

Oblatus est, quia ipse voluit (Is. LIII [7]).

Il Verbo divino nel primo istante che si vide fatt'uomo e bambino nell'utero di Maria, tutto si offerì da se stesso alle pene ed alla morte per lo riscatto del mondo: Oblatus est quia ipse voluit. Sapeva egli che tutti i sacrifici degl'irci e de' tori offerti a Dio per lo passato, non avean potuto soddisfare per le colpe degli uomini, ma vi bisognava una persona divina che per essi pagasse il prezzo della loro Redenzione; onde disse, come ci fa sapere l'Apostolo: Ingrediens mundum dicit: Hostiam



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et oblationem noluisti; corpus autem aptasti mihi... Tunc dixi: Ecce venio (Ps. XXXIX, 7).1 Padre mio, disse Gesù, tutte le vittime a voi sinora offerte non sono bastate né potevano bastare a soddisfar la vostra giustizia; avete dato a me questo corpo passibile acciocché collo sborso del mio sangue vi plachi e salvi gli uomini; ecce venio, eccomi pronto, tutto accetto ed in tutto mi sottometto al vostro volere. - Ripugnava la parte inferiore che naturalmente ricusava quella vita e quella morte così piena di pene e di obbrobri. Ma vinse la parte ragionevole ch'era tutta subordinata alla volontà del Padre, e tutto accettò; cominciando Gesù a patire da quel punto tutte le angosce e i dolori che dovea soffrire negli anni del suo vivere. Cosi si portò il nostro Redentore sin da' primi momenti della sua entrata nel mondo. Ma oh Dio, come ci siam portati noi con Gesù da che cominciammo adulti a conoscere col lume della fede i sagri misteri della sua Redenzione? Quali pensieri, quali disegni, quali beni abbiamo amati? piaceri, spassi, superbie, vendette, sensualità; ecco i beni che si han presi gli affetti del nostro cuore. Ma se abbiam fede, bisogna finalmente mutar vita e amore. Amiamo un Dio che tanto ha patito per noi. Mettiamoci innanzi le pene del Cuore di Gesù sofferte per noi sin da bambino, che cosi non potremo amare altro che questo Cuore che tanto ci ha amato.






1 Hebr. X, 5, 6, 7.

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Affetti e preghiere.

Signor mio, volete sapere da me come mi son portato con voi nella mia vita? Da che cominciai ad aver l'uso della ragione, io cominciai a disprezzare la vostra grazia ed il vostro amore. Ma voi ben lo sapete meglio di me; ma mi avete sopportato perché ancora mi volete bene. Io fuggiva da voi, e voi mi siete venuto appresso chiamandomi. Quello stesso amore che vi fe' scender dal cielo per venire a cercar le pecorelle perdute, quello ha fatto che voi tanto mi sopportaste e non m'abbandonaste. Gesù mio, ora voi mi cercate ed io cerco voi. Sento che la vostra grazia m'assiste: m'assiste col dolore de' miei peccati che abborrisco sopra ogni male: m'assiste con farmi sentire un gran desiderio d'amarvi e darvi gusto.



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Si, mio Signore, vi voglio amare e compiacer quanto posso. Mi dà timore, è vero, da una parte la mia fragilità e debolezza contratta per causa de' miei peccati; ma è più grande la confidenza che la vostra grazia mi dona facendomi sperare ai meriti vostri; onde mi fa dire con animo grande: Omnia possum in eo qui me confortat.2 Se io son debole, voi mi darete forza contro i nemici: se sono infermo, spero che il vostro sangue sarà la mia medicina: se son peccatore, spero che voi mi farete santo. Conosco che per lo passato io ho cooperato alla mia rovina, perché ho lasciato nei pericoli di ricorrere a voi. Da oggi avanti, Gesù mio e speranza mia, a voi voglio sempre ricorrere; e da voi spero ogni aiuto, ogni bene. Io v'amo sopra ogni cosa né voglio amare altro che voi. Aiutatemi per pietà, per lo merito di tante pene che sin da bambino avete sofferte per me.

Eterno Padre, per amore di Gesù Cristo accettatemi ad amarvi. Se io v'ho sdegnato, vi plachino le lagrime di Gesù bambino che vi prega per me. Respice in faciem Christi tui.3 Io non merito grazie, ma le merita questo Figlio innocente che vi offerisce una vita di pene, acciocché voi m'usiate misericordia.

E voi madre della misericordia Maria, non lasciate d'intercedere per me. Voi sapete quanto confido in voi; ed io ben so che voi non abbandonate chi a voi ricorre.






2 Philipp. IV, 13.





3 Ps. LXXXIII, 10.