|
|
|
|
|
MODERNISMO: Il libro DON
ORIONE NEGLI ANNI DEL MODERNISMO |
Autore : M. BUSI, R. DE MATTEI, A. LANZA, F.
PELOSO |
Pubblicato su : Jaca Book, Milano, 2002
|
Il 1° marzo 2002, presso
la sala AVE, di Via della Conciliazione 12, ROMA, durante una conferenza stampa
è stato presentato il libro DON ORIONE NEGLI ANNI DEL MODERNISMO. Dopo gli
interventi di Don Giovanni D'Ercole (giornalista) del Prof. Roberto de Mattei
(professore di storia moderna) Domenico Del Rio (giornalista) e Don Flavio
Peloso (segretario generale e postulatore degli Orionini) è stata distribuita la
seguente Scheda di presentazione.
In questa pagina: PRESENTAZIONE DEL LIBRO PER AVERE IL
LIBRO
Consulta: NOTE DI LETTURA di Giovanni Sale, Alberto Cova, Giuseppe
Tuninetti |
Il Beato Luigi Orione appartiene al novero di quelle
figure storiche di inesauribile profondità, che rivelano aspetti nuovi ed
inediti ogni volta che si tenta di penetrarne il pensiero e la personalità.
Il libro che presentiamo, Don Orione negli anni del
modernismo, tratta solo un aspetto e un momento della vita e dell’opera
di Don Orione, eppure, malgrado si tratti di un volume di 376 pagine, frutto
della approfondita indagine di quattro specialisti, il tema trattato, è ben
lungi dal poter dirsi esaurito.
Presentando quest’opera, ricchissima di
notizie e documenti, è bene anche confessare questo limite, se tale può
definirsi, al fine di sgombrare subito il campo da ogni equivoco. Don Orione
negli anni del modernismo è un libro che offre un importante contributo allo
studio del pensiero e dell’azione di Don Orione sullo sfondo di una delle pagine
più controverse della storia della Chiesa del Novecento; lo scopo dell’opera
però non è quello di chiudere il dibattito, ma eventualmente di aprirlo, dando
occasione, come ci auguriamo a nuovi studi e approfondimenti su questo cruciale
argomento. Il tema dei rapporti di Don Orione con molti dei protagonisti del
“modernismo” è stato infatti trattato a volte su limitati documenti, in maniera
sbrigativa, con il rischio di arrivare a conclusioni riduttive, perché non
sempre suffragate da un adeguato supporto documentario e da una adeguata
conoscenza biografica del protagonista. Il libro, di scrittura scientifica ma di
agevole lettura, edito dalla Jaca Book di Milano, aiuta a ricostruire questo
quadro complesso sulla base di documenti di prima mano, tratti per lo più
dall’Archivio Don Orione di Roma. E’ attento nella contestualizzazione ed
equilibrato nelle valutazioni.
GLI AUTORI
Gli autori
sono quattro studiosi di storia della Chiesa che, con l’apporto di Annibale
Zambarbieri, hanno coordinato e confrontato lo studio della materia. Si
tratta di Roberto de Mattei, professore di Storia Moderna, all’Università
di Cassino, autore di numerosi volumi, tradotti anche all’estero, tra cui una
recente biografia di Pio IX; don Flavio Peloso, segretario generale e
postulatore della Congregazione orionina, direttore della rivista di studi
“Messaggi di Don Orione” e autore di molti studi dedicati al Beato Luigi Orione;
don Antonio Lanza, archivista e storico dell’Opera Don Orione ed autore
anch’egli di numerosi aggi e articoli dedicati alla storia della Congregazione;
Michele Busi, redattore dell’editrice La Scuola di Brescia e
collaboratore dell’Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in
Italia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
STRUTTURA E
CONTENUTI
La corposa Introduzione (p.13-28) del volume,
scritta con la competenza di Annibale Zambarbieri, e la Nota
(p.349-352) di Lorenzo Bedeschi su “Le corrispondenze calabro-messinesi
di don Orione all’Unità Cattolica” arricchiscono l’interesse complessivo
dell’opera. Il volume è completato da una raccolta Documenti (p.319-348),
la maggior parte dei quali inediti, che offrono una significativa scelta di
corrispondenza tra Don Orione e personaggi rilevanti del suo tempo, quali il
Cardinale Merry de Val, padre Giovanni Semeria, Ernesto Buonaiuti, don Brizio
Casciola, Romolo Murri. Il libro è corredato infine da un’ampia Bibliografia
(p.353-359) e da un ricco Indice dei nomi (p.361-373) che
costituiscono preziosi strumenti per chi voglia approfondire gli studi in questo
settore.
Ma vediamo più da vicino i contributi. Il primo studio,
“Modernismo e antimodernismo nell’epoca di Pio X” (p.29-86) del prof. de
Mattei, ha lo scopo di tracciare le grandi linee del dibatttito tra modernismo
ed antimodernismo che aprì il Novecento e nel cui contesto si colloca l’attività
di don Orione a Messina negli anni tra il 1909 e il 1912. Il prof. de Mattei
utilizza la più recente bibliografia italiana e straniera, senza limitarsi
tuttavia a ripeterne le conclusioni: attraverso la figura di don Orione, il suo
saggio vuole ridefinire storicamente e concettualmente le stesse categorie di
modernismo e di antimodernismo. Flavio Peloso interviene nel volume con due
saggi: nel primo, “Una rete di rapporti” (p.87-122), illustra le
relazioni di don Orione con importanti personalità ecclesiastiche e laiche
coinvolte nei problemi del modernismo. In una rapida ma puntuale carrellata,
dopo le figure “istituzionali” di Pio X e del cardinale segretario di
Stato Merry del Val, incontriamo noti e meno noti esponenti del movimento
modernista, o comunque ad esso vicini, quali Romolo Murri, Tommaso Gallarati
Scotti, padre Alessandro Ghignoni, padre Giovanni Genocchi,
Antonio Aiace Alfieri, Antonio Fogazzaro, padre Mattia Federici,
padre Giovanni Minozzi, don Carlo Testone, mons. Francesco
Faberi. Tre importanti personaggi sono trattati con saggi a parte nel
volume: le 100 pagine del saggio di Antonio Lanza sono dedicate a “Don Orione
e Padre Semeria. Una lunga e fraterna amicizia” (p.124-222), sviluppata per
oltre trent’anni, dalla fine Ottocento fino al 1931, anno della morte del
barnabita. Sui rapporti tra “Don Orione e Buonaiuti” (p.223-265) si
sofferma don Flavio Peloso portando alla luce soprattutto l’aspetto umano e
spirituale della vicenda, mettendo a disposizione documenti inediti conservati
nell’archivio orionino; particolarmente rilevante è la ricostruzione del
tentativo di reintegrazione ecclesiastica del “Pellegrino di Roma” attuata nei
mesi di ottobre-dicembre 1928. L’ultimo saggio, “Don Luigi Orione e Don
Brizio Casciola” (p.267-317), di Michele Busi, studia in particolare una
fase cruciale del rapporto del prete tortonese con delle più eminenti e
controverse personalità sacerdotali negli anni che vanno dal 1914 al 1917.
L’ORIGINALE COLLOCAZIONE DI DON ORIONE
C’è da
chiedersi se dai diversi saggi emerga un filo conduttore comune. Questo filo
conduttore può essere individuato nella costante e originale posizione di don
Orione negli anni del modernismo. Come tutte le grandi personalità, è
difficilmente riconducibile ad etichette storiografiche come quelle che di volta
in volta gli sono state appiccicate, quali quelle di modernista o di
antimodernista. Modernista o filomodernista don Orione certamente non fu:
ogni equivoco è definitivamente sgombrato dai risultati di questa ricerca.
Antimodernista? Lo fu a modo suo. Il suo, infatti, non fu un antimodernismo
per così dire “primario”, ma la logica conseguenza di una “schietta fede papale”
apertamente vissuta, professata e proclamata.
La fedeltà al Papato e
alla Chiesa di Roma, infatti, è al centro del sentire ecclesiale di don Orione e
costituisce il fine precipuo dell’opera da lui fondata. Proviene, si badi, da un
atto di fede teologica e non da una ideologia o calcolo strategico. Don Orione
coglie l’importanza della dimensione istituzionale del Papato che egli afferma,
difende e promuove non solo di fronte al modernismo, ma anche in altri momenti
storici di fronte ad altre questioni che toccano l’unità della Chiesa, ruotante
attorno al suo “cardine nel mondo”, il Romano Pontefice. Quindi, anche la sua
attitudine di fronte al modernismo e ai “modernisti” non fu tanto per “separare”
onde evitare confusioni e minacce – opera pur necessaria – quanto piuttosto
quella di “unire”, sul piano di una calorosa umanità-carità di cui era campione,
nel massimo di comunione possibile, premessa per ulteriori e imprevedibili
sviluppi di unità, come avvenne in molti casi quali quelli di Casciola, Murri,
Federici e altri. Don Orione ebbe la fiducia della Santa Sede, che mai
dubitò della sua ortodossia, e contemporaneamente si guadagnò la fiducia degli
“erranti” che si affidarono alla sua “sconfinata e pronta al soccorso bontà”
(Buonaiuti, p.259). Questa opera di dialogo fu intenzionalmente voluta da Don
Orione (cfr. Coari, p.228), permessa e talvolta incoraggiata da Pio X, che, come
ricorda Gallarati Scotti, ebbe in lui piena fiducia “lasciandogli tutte le
libertà nei suoi rapporti con queste anime turbate” (p.284).
Dall’indagine degli eventi e dagli “squarci d’anima” documentati nel
libro, emerge che fu la superiore tensione interiore – che possiamo anche
chiamare carità o santità – a permettere al discreto ed efficace “tessitore di
rapporti” di trovare il delicato punto di equilibrio tra il rigore dottrinale e
la carità verso il prossimo, altrimenti risolvibile in compromesso, daltonismo
psicologico o dissociazione interiore. La chiave esistenziale
dell’atteggiamento di Don Orione negli anni del modernismo sta nel “Veritatem
autem facientes in Charitate” (Ef. 4, 15) di san Paolo, a proposito del
quale don Orione scrive: “Vivere la verità nella carità, operare cioè sempre
secondo gli insegnamenti della fede, che contiene la verità rivelata, sotto
l’impulso della carità, fedeli alla verità, ma in una volontà e spirito di santo
amore, di carità”. Per questo, poi esorta: “Anche quando ti alzerai paladino di
rettitudine e della verità, segui l’ammaestramento dato da san Paolo ai
cristiani di Efeso: Facere veritatem in charitate. E perché? Perché
Deus charitas est”. Nella figura di Don Orione si riflette, come in un
prisma, quella della Chiesa stessa che, come ha scritto don Flavio Peloso,
“nella sua manifestazione di uomini e di azioni è magistra inflessibile
fino alla durezza nella custodia della verità consegnatale e, insieme,
mater fiduciosa che non abbandona i propri figli attraverso l’azione di
altri suoi figli” (p.265).
* Il libro è presente in tutte le
librerie. * Può essere richiesto a Ufficio Stampa Orionino: Via Etruria 6
00183 Roma (E-mail: uso@pcn.net) * Per
acquisto in internet: Don Orione negli anni del modernismo
fonte
|
|
|