In occasione del decimo anniversario della morte di Divo Barsotti, un’agile biografia che si focalizza sull’identità di uomo di fede e di scrittore, ponendosi all’esterno della sua Comunità.
Nato in provincia di Pisa nel 1914, Divo Barsotti entrò all’età di 11 anni nel seminario di San Miniato e venne ordinato sacerdote nel 1937. Al termine della seconda guerra mondiale, fu trasferito a Firenze. Nel 1947 iniziò la direzione spirituale di un gruppo di donne che porterà alla nascita della “Comunità dei figli di Dio”. Nel 1954, dopo una breve esperienza eremitica presso Monte Senario, giunse a Settignano, nella periferia di Firenze, in quella che sarà la Casa-madre della Comunità dei figli di Dio: Casa San Sergio. Iniziò una vita comune di stampo monastico con alcuni giovani, in stretta comunione con il resto della Comunità che in breve tempo si espanse in altre città e al di fuori dei confini nazionali.
Molte sono le persone di rilievo che hanno avuto un dialogo con don Divo. Solo per citarne qualcuna: Hans Urs von Balthasar, Jean Daniélou, Pavel Evdokimov, Thomas Merton, Giuseppe Dossetti, Giorgio La Pira, Luigi Giussani e così via dicendo. Fu inoltre uno scrittore prolifico (155 libri, molti dei quali tradotti in varie lingue), collaborò con l'Osservatore Romano e l'Avvenire, e intensa fu la sua attività di conferenziere e predicatore. Eppure la sua esistenza va senz’altro collocata nel pantheon dei grandi mistici del secolo XX secolo.
Molte sono le persone di rilievo che hanno avuto un dialogo con don Divo. Solo per citarne qualcuna: Hans Urs von Balthasar, Jean Daniélou, Pavel Evdokimov, Thomas Merton, Giuseppe Dossetti, Giorgio La Pira, Luigi Giussani e così via dicendo. Fu inoltre uno scrittore prolifico (155 libri, molti dei quali tradotti in varie lingue), collaborò con l'Osservatore Romano e l'Avvenire, e intensa fu la sua attività di conferenziere e predicatore. Eppure la sua esistenza va senz’altro collocata nel pantheon dei grandi mistici del secolo XX secolo.
Per questo, nel raccontarne la vita, si deve assumere come presupposto essenziale la “contraddizione” di una persona che, pur vivendo nel tempo e nella storia, ha affermato il carattere extrastorico della vita umana, negando il valore del tempo e della storia, in cui ci si trova, nostro malgrado, immersi. È quanto si è proposta la storica Roberta Fossati nella nuova biografia Divo Barsotti. La ricerca struggente di Dio, tra comunità e solitudine, che arriva in libreria in occasione del decimo anniversario della morte di Barsotti (15 febbraio 2016).
Scrive l’autrice nell’introduzione: “Un modo onesto di affrontare la sua biografia può essere quello di tener presente che, anche dove e quando non lo si può ribadire, questa è costituita dall’intreccio continuo fra le sue vicende concrete, umane, nella loro varietà e nelle loro svolte talora imprevedibili, e il suo additare, in modo coscientemente ripetitivo, l’unica stella polare, rappresentata dalla Presenza divina, che, per poter diventare tutto nell’uomo, in un certo senso azzera l’uomo stesso e la storia in cui egli è immerso. Solo a patto di questo annullamento, secondo Barsotti, all’essere umano singolo, alla specie umana e alla creazione intera sarà escatologicamente restituito tutto”.
La Fossati propone una biografia agile che, rispettando la completezza dell’informazione, si focalizza sul valorizzare l’identità di uomo di fede e di scrittore di Barsotti, vedendolo anche dall’esterno della sua Comunità, dentro la temperie del secolo XX.
Scrive l’autrice nell’introduzione: “Un modo onesto di affrontare la sua biografia può essere quello di tener presente che, anche dove e quando non lo si può ribadire, questa è costituita dall’intreccio continuo fra le sue vicende concrete, umane, nella loro varietà e nelle loro svolte talora imprevedibili, e il suo additare, in modo coscientemente ripetitivo, l’unica stella polare, rappresentata dalla Presenza divina, che, per poter diventare tutto nell’uomo, in un certo senso azzera l’uomo stesso e la storia in cui egli è immerso. Solo a patto di questo annullamento, secondo Barsotti, all’essere umano singolo, alla specie umana e alla creazione intera sarà escatologicamente restituito tutto”.
La Fossati propone una biografia agile che, rispettando la completezza dell’informazione, si focalizza sul valorizzare l’identità di uomo di fede e di scrittore di Barsotti, vedendolo anche dall’esterno della sua Comunità, dentro la temperie del secolo XX.
Scrive ancora l’autrice: “La sua storia umana non è certo ripetitiva, ma ricca di tornanti e di svolte, di decisioni e di accadimenti. E il suo rapporto con la storia, quando lo si studia e lo si scopre man mano in tutti i suoi scritti, va forse rivelandosi più complesso e problematico di quanto talvolta qualche sua affermazione perentoria possa far pensare […]. Desideroso di vita eremitica, di inabissamento mistico, di solitudine, in realtà Barsotti seppe entrare in relazione con molti protagonisti sia della vita religiosa sia della vita culturale della sua epoca, tanto che è inevitabile, ricostruendo la sua vita, selezionarne alcuni per non essere costretti a limitarsi a un elenco”.
NOTE AGGIUNTIVE SULL’AUTRICE
Roberta Fossati, studiosa di storia religiosa del Novecento, è dottore di ricerca in Storia dei partiti e dei movimenti politici. Ha pubblicato numerosi saggi sulla storia delle donne e sulla storia del riformismo religioso. Fra questi: Elites femminili e nuovi modelli religiosi nell’Italia tra Otto e Novecento (QuattroVenti, Urbino 1997). Inoltre, ha tenuto laboratori di Scrittura per studenti di vari corsi di laurea e ha insegnato Scrittura argomentativa presso l’Università di Milano-Bicocca. Collabora con la cattedra di Storia e Didattica della Storia presso il Dipartimento di Scienze della Formazione “Riccardo Massa” di questa Università. Nel 2012 ha pubblicato: R. Fossati (ed.), Dorothy Day. Fede e radicalismo sociale (Brescia 2012). È stata finalista al Premio Viareggio per la Saggistica opera prima, per il libro E Dio creò la donna. Chiesa, religione e condizione femminile (Milano 1977)
Roberta Fossati, studiosa di storia religiosa del Novecento, è dottore di ricerca in Storia dei partiti e dei movimenti politici. Ha pubblicato numerosi saggi sulla storia delle donne e sulla storia del riformismo religioso. Fra questi: Elites femminili e nuovi modelli religiosi nell’Italia tra Otto e Novecento (QuattroVenti, Urbino 1997). Inoltre, ha tenuto laboratori di Scrittura per studenti di vari corsi di laurea e ha insegnato Scrittura argomentativa presso l’Università di Milano-Bicocca. Collabora con la cattedra di Storia e Didattica della Storia presso il Dipartimento di Scienze della Formazione “Riccardo Massa” di questa Università. Nel 2012 ha pubblicato: R. Fossati (ed.), Dorothy Day. Fede e radicalismo sociale (Brescia 2012). È stata finalista al Premio Viareggio per la Saggistica opera prima, per il libro E Dio creò la donna. Chiesa, religione e condizione femminile (Milano 1977)