domingo, 21 de abril de 2019

La Chiesa di sempre ,DON DIVO BARSOTTI

La Chiesa di sempre


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 DON DIVO BARSOTTI
La Chiesa è l’unità nel tempo. Guai se se rompiamo il legame che ci unisce alla Chiesa di sempre. 
Non posso riconoscere la Chiesa di oggi se questa non è la Chiesa del Concilio di Trento, se non è la Chiesa di Francesco e di Tommaso, di Bernardo e di Agostino. Io non so che farmene di una Chiesa che nasca oggi. 
Se si rompe l’unità, la Chiesa è già morta. La Chiesa vive soltanto se, senza soluzione di continuità, io sono nella Chiesa uno con gli Apostoli per essere uno con Cristo. 
Dobbiamo vivere della tradizione, sentirci fratelli e discepoli non solo di un Dio, ma di un Dio che si comunica a noi attraverso i Padri, e i Padri sono, nell’ininterrotta successione dell’episcopato, del sacerdozio ministeriale, Basilio e Giovanni, Agostino e Gregorio, Bernardo e Tommaso , fino ad Alfonso, a Newman, a Rosmini, a Pio XII; sono oggi i vescovi del Concilio, e, primo fra tutti il Papa. Ma sono anche i santi di tutte le epoche , di tutti i paesi. Nei confronti di tutti, io sono un figlio che riceve la vita. 
Non si vive nella Chiesa l’amore, se si esclude questo rapporto, non soltanto di fraternità ma di filiazione e questo rapporto è vissuto fondamentalmente nella dipendenza al magistero.

Dal Diario di Don Divo Barsotti









Chiesa problemi del Magistero - 26 Gennaio 1989

La Chiesa da decenni parla di pace e non la può assicurare, non parla più dell'inferno e l'umanità vi affonda senza gorgoglio. Non si parla del peccato, non si denuncia l'errore.

A che cosa si riduce il magistero? Mai la Chiesa ha parlato tanto come in questi ultimi anni, mai la sua parola è stata così priva di efficacia.

« Nel mio nome scacceranno i demoni ... ». Com'è possibile scacciarli se non si crede più alla loro presenza? E i demoni hanno invaso la terra.

La televisione, la droga, l'aborto, la menzogna e soprattutto la negazione di Dio: le tenebre sono discese sopra la terra.

Leggo la vita di Cechov. Era un agnostico, ma il suo amore per gli uomini, la sua semplicità ci conquistano. Mi domando come mai queste biografie che certo non sono di santi, mi prendono tanto.

Non vuole essere un eroe, non è un filosofo, sdegna di affrontare i grandi problemi, è conciliante, crede ingenuamente nel progresso.

Contestazione dei teologi al Papa.

Forse la crisi non sarà superata finché, in vera umiltà, i vescovi non vorranno riconoscere la presunzione che li ha ispirati e guidati in questi ultimi decenni e soprattutto nel Concilio e nel dopo-Concilio.

Essi, certo, rimangono i «doctores fidei» , ma proprio questo è il loro peccato: non hanno voluto definire la verità, non hanno voluto condannare l'errore e hanno preteso di «rinnovare» la 

Chiesa quasi che il «loro» Concilio potesse essere il nuovo fondamento di tutto.




Dal volume "Fissi gli occhi nel sole" Ed. Messaggero Padova

tratto da L'Eco dell'Eremo Santuario B.V del Soccorso Minucciano (Lu) n.62 Dicembre 2012
preso da "una Fides"