quinta-feira, 4 de abril de 2019

Don Divo Barsotti , IL MONACHESIMO INTERIORIZZATO

IL MONACHESIMO INTERIORIZZATO
“Che cosa chiede, dunque, il Signore a noi della Comunità?
Noi, si è detto sempre, vogliamo essere come dei monaci, ma di un monachesimo interiorizzato, che non conosce più la difesa della solitudine, del monastero perché vogliamo, come Gesù, Figlio di Dio, vivere in mezzo al mondo, in mezzo agli uomini non per essere come loro, ma vogliamo essere in mezzo agli uomini come il SACRAMENTO DI DIO, come lo è stato Gesù. "Come loro" può significare una vita apparentemente uguale a quella degli altri, perché lavoriamo, viviamo come tutti, ma l'espressione è equivoca. Gesù, sì, vive la vita di noi tutti, ma rimane colui che rivela Dio.
Ora, precisamente questo deve essere il cristiano:
non assimilarsi agli uomini del mondo, ma vivere nel mondo per rivelare il Signore. La funzione del cristiano prima di tutto, come per Gesù, quello di RIVELARE DIO.
Certo, non lo riveliamo direttamente, ma attraverso una testimonianza verace, una testimonianza cioè che deve dire agli altri che noi l'abbiamo realmente conosciuto.”
Don Divo, dalla Meditazione “DARE DIO AL MONDO"
Firenze 6.1.86

LA REALTA' DIVINA CHE SI COMUNICA AGLI UOMINI
"Che cosa mai potrà dire il cristianesimo al mondo, se non porta l’annuncio di questa Realtà che irrompe in ogni istante nella creazione: la Realtà divina che si comunica agli uomini; tutta l’immensa pienezza dell’amore divino che si va tua nel dono che il Padre ti fa del Suo Figlio? 
Ci crediamo ancora?
Ci crediamo: ma vedete, quello che dicevo all’inizio: ci crediamo, ma la nostra fede non ha più la possibilità di farse intendere, di esprimersi, di farsi sentire alla nostra psicologia umana perché viviamo al di fuori, in un mondo profano.
Purtroppo, sì, vi è una “secolarizzazione”, ma non è la “secolarizzazione” che s’impone al cristiano; la “secolarizzazione” è precisamente una “profanazione”. "Secolarizzazione” e “profanazione” vogliono dire l’identica cosa, anche etimologicamente.
Non si tratta di una secolarizzazione.
E’ proprio il fatto che viviamo una secolarizzazione che siamo incapaci di realizzare il Mistero, di viverlo, di sentirlo minimamente, di renderci conto della grandezza di questa Realtà nella quale Dio ci ha inserito, nella quale Dio ci vuole radicare.
Si tratta per noi di vivere allora, come si diceva all’inizio, un sottrarci iniziale a un mondo che ci vuole per sé, per sottrarci a Dio, per sottrarci al Mistero.
S’impone per noi l’entrare in un’atmosfera sacra di silenzio o di pace in cui il mondo non ha più potere su di noi; perché noi possiamo poi acquistare un potere sul mondo che è potere di salvezza, che è potere onde non portiamo poi il mondo nel seno di Dio, ché questo è l’ufficio del cristiano e tanto più del sacerdote: portare il mondo nel sono di Dio.
Ma s’impone per noi quest’atmosfera di silenzio e di pace, prima di tutto, perché noi possiamo realizzare anche sul piano psicologico la presenza del Mistero divino.
Che il Signore ci doni di vivere tutto questo, o, almeno di prepararci a viverlo, perché noi possiamo parteciparne nella misura che Egli vorrà.
Don Divo Barsotti