BUONA FESTA DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA
Sentiamo la Presenza di questa Madre?
"Abbiamo letto l’antifona della Messa dell’Immacolata e abbiamo ascoltato dal Vangelo l’Annunciazione della Vergine. Ma non è tanto l’insegnamento che ci viene dalla lettura che oggi ha importanza: l’importanza più grande è la realizzazione di una presenza. Cioè, più che l’insegnamento che mi può dare la vita della Madonna, a me interessa che io mi renda conto che la Vergine Santa è qui presente, è ora con me; che la Vergine Santa, la Madre di Dio, in questo momento non solo vuol essere onorata da me, ma può essere onorata soltanto perché ella ci si fa presente nella sua maternità.
Troppo spesso, vedete, noi trasformiamo il Cristianesimo in una dottrina, mentre il Cristo è prima di tutto un mistero, la realtà di un mistero. Non vi è nulla di più errato di questa trasformazione continua che noi facciamo della presenza di un mistero in una dottrina astratta, sia teologica sia filosofica – e allora si cade nella gnosi – sia una pura dottrina morale o ascetica o mistica. La dottrina non è che la traduzione di una realtà nella quale noi siamo immersi, nella quale viviamo.
E la realtà che noi viviamo oggi, la festa della Concezione Immacolata di Maria, è la presenza della Vergine pura.
La sentite voi questa presenza? Nella vostra fede sapete realizzare anche sul piano psicologico – perché dobbiamo farlo, siamo uomini – questa presenza veramente reale? Perché, se non c’è questa presenza reale del mistero, è tutta menzogna. Sapete voi realizzare anche sul piano psicologico la presenza della Vergine Madre di Dio?
La sentite voi questa presenza? Nella vostra fede sapete realizzare anche sul piano psicologico – perché dobbiamo farlo, siamo uomini – questa presenza veramente reale? Perché, se non c’è questa presenza reale del mistero, è tutta menzogna. Sapete voi realizzare anche sul piano psicologico la presenza della Vergine Madre di Dio?
Non si tratta di un mito, non si tratta della personificazione di un certo ideale di purezza o di bellezza o di santità: si tratta di una bambina, più semplice di voi, infinitamente più umile di voi, di una figliola di Israele che ha vissuto quaggiù sulla terra, che gli uomini hanno veduto, hanno ascoltato e che, per essere la Madre di Dio, non cessa di essere una donna, una donna come voi. Certo, è una donna come voi che ama molto di più, che molto più di voi è santa, e tuttavia non cessa di essere donna: è una creatura nella sua concretezza reale.
Ha vissuto come voi in una casa, ha conosciuto come voi i doveri della vita familiare: spazzava la casa, doveva provvedere alle vesti del figlio di Giuseppe, faceva da mangiare, andava a prendere l’acqua … La sua morte non l’ha trasformata così da divenire soltanto un principio impersonale di bellezza o di santità: rimane una donna, un essere reale, concreto, che ama; ed è nella sua concretezza che noi dobbiamo riconoscerne la presenza.
Voi siete qui, ma io non posso dire che essa sia qui, perché dopo la morte né il Signore né la Vergine sono più condizionati dal tempo, dallo spazio; tuttavia rimane vero che io entro in rapporto con Lei attraverso il mistero. Attraverso il mistero liturgico veramente la Chiesa entra in rapporto col mondo divino, e il mondo divino non è soltanto Dio nella sua essenza, è Dio anche nella natura umana che Egli ha assunto, Gesù. Io debbo sentirmi guardato dai suoi occhi, debbo sentire che io posso guardarlo con gli occhi.
Ma quello che è vero per Nostro Signore è vero anche per la Vergine santa: noi ora possiamo vivere un rapporto vivo, reale, concreto, personale, con la Vergine pura."
Ma quello che è vero per Nostro Signore è vero anche per la Vergine santa: noi ora possiamo vivere un rapporto vivo, reale, concreto, personale, con la Vergine pura."
Don Divo, Ritiro dell’8 dicembre 1969 a Mestre, L’IMMACOLATA