domingo, 5 de maio de 2019

articoli di don Divo Barsotti

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LA VERA CONTEMPLAZIONE SPIEGATA IN BREVE DA UN GRANDE MISTICO CONTEMPORANEO: UNIONE SENZA DIFFERENZA

"Unione senza differenza". Ho capito stasera perché non potevo trovar quiete finché l 'esperienza di Dio è l' esperienza di Uno cui tutta l'anima aspira e dal quale si sente posseduta.
Non puoi andare da Lui come Egli fosse lontano, non puoi sentirti posseduto come tu fossi un "altro ". La verità dell'esperienza non può essere che l'esperienza dell'Unita'. La creatura non è il Creatore, ma l'uomo non realizza di essere creatura che in quanto viene meno nella Presenza dell'Unico. Finché tu lo cerchi, Egli non può farsi presente; finché tu lo desideri, finché tu lo conosci e lo ami, Egli non è. È come se tu volessi associarlo a te. L'uomo veramente non può vivere che la sua morte.
Non sei tu che ami e non sei tu che sei amato: Dio solo ama e non ama che Se'. In te Egli ama il Suo Figlio ed è il Figlio che in te ama il Padre.
Divo Barsotti 1 ottobre 1974

L'amore per gli altri

Non è possibile amare veramente qualcuno se non si ama Dio. L'amore degli altri è menzogna, quando non è Dio stesso che li ama attraverso di te.
Don Divo Barsotti


Sulla sofferenza dell'innocente. Tratto dagli scritti di Don Divo Barsotti

..."In questo mondo è grande il peccato dell'uomo, ma è grande anche la sua sofferenza. Da ogni parte il dolore, la sofferenza, la morte. Non è questo precisamente il segno che continua nel mondo il mistero di Cristo? Il mistero di una Passione redentrice, di un Sacrificio di espiazione per una universale salvezza attraverso la Croce? La sofferenza del cristiano non è soltanto la pena del peccatore. La vita dei santi ce ne dice qualcosa. Che tutti gli uomini soffrano è certo, ma il problema che più sembra difficile a risolvere è il dolore di chi non ha commesso il peccato, il dolore che colpisce gli innocenti. Ecco il mistero che lascia senza risposta coloro che non hanno fede. Eppure sembra che proprio gli innocenti debbano soffrire di più.
Nell'esodo si narra come Giuseppe, parlando ai suoi fratelli dopo averli ritrovati, dicesse: <<Voi volevate farmi del male, ma Dio lo converti in bene>>. Come l'acqua in vino, Dio trasforma quello che era castigo per la morte in un principio di vita. Come non benedirlo per il dolore, se il dolore è lo strumento più efficace di una universale salvezza?....
...."Perché Dio, se ci ama, permette tanto dolore? La sofferenza, la morte? Dovremmo dire: Dio ci ama PERCHÉ permette il dolore. Ci ama e per questo ci chiede di voler soffrire con Lui. Ci ama e per questo, non perché ci respinge, ma perché ci unisce strettamente a se, ci unisce alla Croce"
(Don Divo Barsotti)

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