sexta-feira, 10 de maio de 2019

don Divo, LA FEDE: PIETRA MILIARE DEL RAPPORTO CON DIO

                                                                           português   




Avete invitato l'assemblea a pregare e parto proprio da una invocazione, da una preghiera che voi avete fatto, che Dio cioè aumenti in noi la fede, la speranza e la carità.
Parlando dell'esperienza di Dio noi dobbiamo dire con ferma e assoluta certezza che soltanto la fede può stabilire un rapporto tra noi e Dio, fra Dio e noi.
Come non abbiamo un rapporto con le stelle fisse, così non potremmo avere un rapporto con Dio senza avere ricevuto il dono della fede.
Se non ci fosse la fede, saremmo nella impossibilità assoluta di pregare!
Anche se noi dicessimo le preghiere, le preghiere rimarrebbero, non salirebbero al di là delle nubi perché la nostra forza non è tale da poter spingerei al di là di tutto quello che è creato fino a Dio; pertanto, dobbiamo renderei conto, che una esperienza di Dio se esige le virtù teologali, le esige perché senza queste virtù l'uomo si trova nell'impossibilità di stabilire un qualsiasi rapporto con la divinità e il primo dono, il primo strumento che il Signore ci dà per stabilire con Lui un rapporto è la fede.
Se noi viviamo la vita religiosa, viviamo un certo contatto con Dio attraverso la fede, la fede che ci fa conoscere Dio, ci fa conoscere le sue esigenze. Ma l'anima ne ha paura.
Siamo così poveri uomini, siamo creature cosi deboli, che rapporto possiamo avere con Dio? Egli ci chiede una santità che è al di fuori delle possibilità dell'uomo di essere raggiunta e tuttavia, anche se noi sentiamo che siamo dei poveri uomini, incapaci di tutto, ma soprattutto incapaci di rispondere alle esigenze di Dio, tuttavia noi ci sentiamo attirati da Lui e non possiamo fare a meno di Lui e quanto più lo conosciamo, tanto più ci attrae la Sua bellezza ci attrae il Suo amore e ci sentiamo come portati via, come trascinati da una forza alla quale non possiamo resistere, andiamo verso il Signore.
L'esperienza di Dio è prima di tutto questo!
Nasce dalla fede ed è insieme il timore e l'attrazione del desiderio. Sono due sentimenti che non sono mai l'uno senza l'altro!
C'è sempre una certa paura, voi l'avete sperimentata prima di fare la consacrazione: quante volte ci sono delle persone che hanno fatto l'aspirantato per più di un anno, anche due anni e non sanno decidersi perché hanno paura.
Dove è la loro forza? Come fanno ad avere la sicurezza che poi saranno fedeli? Non riescono ad essere fedeli nelle piccole cose! Mancare di fedeltà a Dio una volta che ci si sia consacrati a Lui sembra tale cosa peccaminosa da far rifuggire la consacrazione e, tuttavia s'insiste, si continua a venire, si riesce a partecipare un po' alla vita della Comunità, perché, lo dicevo prima, ci sono sempre gli stessi due sentimenti: la paura e l'attrazione.
Questo distingue l'esperienza di Dio nella vita del cristiano. Conoscete voi Dio? Se voi non conoscete Dio non c'è né paura né attrazione: vivete una vita religiosa, si, però solo apparentemente: non vivete nulla, vivete soltanto una vita così, vuota, perché quel Dio a cui dovreste accedere è un Dio di carta, è un Dio che non è un Dio vivente, è un Dio che non fa paura perché è a vostra immagine e somiglianza, è un Dio che non vi attrae perché anche la vita religiosa che uno vive nei confronti di Dio è soltanto un riempire il vuoto della vita. Ma non è riempirla di amore, di un desiderio vivo di unione; si vivacchia, così, e non si vive né una vita umana, né una vita religiosa.
È il pericolo tante volte anche di coloro che vogliono vivere una vita religiosa, cioè che non vivono né una vita umana, né una vita religiosa; si trascinano giorno per giorno, anno per anno in una vita mediocre, una vita senza luce, senza desideri, senza aspirazioni, senza nemmeno paura, si va avanti come per forza di inerzia.
Se c'è la fede, tutto nasce da lì: ecco, Dio non è più un dio di carta, è il Dio vivente!
Lo conosci, ma lo conosci in quanto è una Persona, non lo conosci perché sai il catechismo, non lo conosci perché conosci la teologia, lo conosci perché l'hai veduto, perché Egli è entrato nella tua vita, perché Egli si è manifestato a te, e perché la manifestazione di Dio alla tua anima ha voluto dire per la tua anima un desiderio incoercibile di essere unita a Lui e, nello stesso tempo, una grande paura per il senso della tua debolezza, per il senso della tua impotenza, della tua povertà spirituale. [..]
Quello che conta nella vita religiosa, dunque, è la fede perché la fede è l'organo che ci mette in comunione con Dio.
Don Divo Barsotti - dagli Esercizi di Muzzano, Luglio 1999