terça-feira, 12 de janeiro de 2010

Il crollo del cattolicesimo in Francia

Il quotidiano semi-ufficiale della Conferenza Episcopale Francese, La Croix, ha pubblicato un sondaggio indipendente sull'appartenenza e la pratica religiose dei Francesi. I dati sono angosciosi. In appena quarant'anni dal Concilio, il cattolicesimo sta letteralmente scomparendo. I danni della 'Nuova Pentecoste' conciliare sono incommensurabili e mai eguagliati da alcuna catastrofe del passato: nemmeno le invasioni barbariche, o la dominazione musulmana in Spagna, poterono altrettanto e in così breve lasso di tempo. Ecco alcuni dati del sondaggio:

Nel 1965, l'81% dei Francesi si consideravano cattolici. Oggi, solo il 64%. Di questi, solo uno su quattro ha meno di 35 anni.

Dati ancor peggiori per la pratica domenicale: se prima del Concilio il 27% dei Francesi andava a Messa la domenica, oggi solo il 4,5% (quota a sua volta composta, quasi per metà, da pensionati).

Quanto alla ricorrente affermazione dei progressisti, quando cercano di mascherare il loro fallimento, per cui cui la Chiesa avrebbe guadagnato in qualità ciò che ha perso in quantità, ecco la solidità dottrinale dei pochi praticanti francesi residui:

- per il 75% dei praticanti, la Chiesa deve consentire la contraccezione

- per il 68% dei praticanti, la Chiesa deve consentire l'aborto

- per il 69% dei praticanti, la Chiesa deve consentire il matrimonio dei divorziati

- per il 49% dei praticanti, la Chiesa deve consentire le nozze omosessuali

- per il 63% dei praticanti, tutte le religioni si equivalgono. Curiosamente, sono un po' più ortodossi i non praticanti: tra questi ultimi la percentuale dei 'sincretisti' scende al 60%. Andare a Messa e sentir le prediche (pardon: le omelie) annebbia dunque le Fede? Vien da pensare di sì, e lo si capisce quando si leggono cose come questo annuncio apparso in una parrocchia alsaziana, di cui riferisce Pro Liturgia:


Domenica 17 gennaio h. 10.30

Servizio ecumenico alla chiesa protestante.

Nessuna messa quella domenica mattina nel nostro raggruppamento di parrocchie. La dimensione ecumenica della nostra fede cristiana non è un optional, ma una realtà indispensabile [..]. Siamo numerosi a questa celebrazione comune"

[Il che significa in altri termini che il precetto domenicale, a differenza della 'dimensione ecumenica', è sì un optional.]
fonte:messainlatino.it