segunda-feira, 1 de fevereiro de 2010

Giusto negare la comunione ad omosessuali conclamati, divorziati e separati. Le coppie omosessuali non paragonabili alle etero.

Prevalga la misericordia. I ghetti ebraici sorsero come difesa e non punizione

Giusto negare la comunione ad omosessuali conclamati, divorziati e  separati. Le coppie omosessuali non  paragonabili alle etero.  Prevalga  la misericordia. I ghetti ebraici sorsero come difesa e non punizione"Il grande problema del tempo odierno é la corsa alla omologazione, specie in senso etico": lo afferma Monsignor Francesco Zerrillo, Vescovo Emerito di Lucera- Troja. Eccellenza, che cosa intende per omologazione?: " un clima rilassato nel quale, per esempio, nascono leggi come quella in tema di omofobia. La Chiesa nella sua misericordia non esclude nessuno e deve accogliere tutti, senza discriminazioni. Ma non si può negare che gli omosessuali conclamati, ovvero quelli che praticano la omosessualità, i divorziati o coloro che convivono more uxorio siano considerabili pubblici peccatori nel senso non di insulto, ma di fattori di scandalo". Torniamo alle leggi sulla omofobia: " io non le ritengo giuste, ijn quanto non é mai assimilabile, dunque omologabile ciò che é la normalità,ovvero la famiglia eterosessuale fondata da uomo e donna e quella omosessuale che famiglia non é, per la semplicissima ragione che ...

... non é in grado di ottemperare alla riproduzione. L'atto sessuale é volto a questo e non alla ricerca di lussuria". Lei negherebbe la comunione ad una conclamata coppia gay, ad un divorziato rispostato o ad un separato?: " le leggi della Chiesa non le faccio io, ma devo ammnistrarle secondo misericordia e prudenza. La Chiesa non per cattiveria, per medicina, nega la comunione, ma non per escludere nessuno. Certo, se davanti a me,specie in un centro piccolo in cui tutti sanno tutto di tutto, il dare la comunione ad una persona del genere può causare scandalo é quindi meglio non darla . Sarebbe saggio generalmente prevenire queste cose o al massimo ammnistrarla e poi dirgli amico non provarci più, per scongiurare uno scandalo ancora maggiore. Tutto sia affidato alla prudenza e buon senso del celebrante. Ma in linea di principio ritengo giusto negare la comunione, e lo ribadisco non per cattiveria, a queste categorie". Poi aggiunge: " la chiesa comunque, sia sempre ministra del perdono e della misericordia e bisogna ricordare che negare la comunione non é un giudizio di condanna all'Inferno. Nessuno, uomini di chiesa inclusi, é in grado di giudicare, ci penserà solo Dio, ma le regole vanno applicate e rispettate, proprio per evitare scandali e guai a chi li causa. L'uomo e la sua dignità vanno sempre rispettati". Un tema che ha fatto discutere nella passata settimana, il rapporto con gli ebrei: " tutti convengono che le leggi razziali e le persecuzioni furono una vergogna che grida vendetta. Ma per una valutazione storica occorre parlare con onestà e valutare che in tutto questo, ripeto, storicamente, gli ebrei hanno sempre ostentato ed ancora lo fanno, una certa superiorità e diversità cosa che può dare fastidio. Non comprendo che, se vestiti particolari li utilizzino membri di altri credo fa scalpore, se li adottano loro ed é tutto normale". Poi precisa: " i campi di sterminio furono una cosa atroce. Però, tanto per essere chiari, i ghetti all'inizio sorsero come protezione dalle persecuzioni e solo dopo divennero strumento di carcerazione e orrenda discriminazione. In quanto alla causa di beatificazione di Pio XII trovo inacettabile ed intollerabile la loro ingerenza. Pio XII tutto fu meno che anti ebraico e compì molte opere di misericordia scegliendo la saggia linea della prudenza". Tema Islam, é una religione violenta?: " con gli islamici va cercato il dialogo e la Chiesa lo fa. Senza scontro di civiltà. Ma occorre dire che da un punto di vista storico l' Islam può essere considerato un pedagogico castigo di Dio davanti alla apatia dell'occidente come in un certo senso affermava San Leone Magno. Un grande santo della modernità si convertì al cattolicesimo a seguito della angherie islamiche. Sottolineo che il mio discorso é storico e non di censurara verso l' Islam, con il quale bisogna sempre dialogare".

Bruno Volpe

fonte:http://www.pontifex.roma.it/