Nel febbraio 2008 (!) mons. Perl, allora Segretario della Commissione Ecclesia Dei, ci aveva assicurato, in un colloquio telefonico privato, che la bozza del decreto di chiarimento di alcuni punti del motu proprio era "sulla scrivania del Papa", in quanto la Pontificia Commissione ne aveva terminato la redazione. Ne dava quindi per imminente l'emanazione. Così non è stato, ed immaginiamo il motivo: non esacerbare ulteriormente gli episcopati la cui reazione al motu proprio è stata, e usiamo un eufemismo, orripilata. Vediamo ora se, due anni dopo, è la volta buona. Così scrive Ignazio Ingrao:
È in dirittura d'arrivo anche l'istruzione della Pontificia commissione Ecclesia Dei per l'interpretazione e l'applicazione del motu proprio del Papa Summorum Pontificum, sulla liberalizzazione della messa in latino con il rito antico. A quasi tre anni dall'uscita del discusso documento papale, i gruppi tradizionalisti denunciano ancora l'ostruzionismo di alcuni vescovi contro la celebrazione della messa con il rito tridentino. A cui si aggiungono dubbi e contestazioni sull'interpretazione delle norme. L'attesa istruzione dovrebbe mettere la parola fine a queste divisioni.