Ma la cosa straordinaria è che, vescovo da soli due anni, è stato in grado già da quest'anno di riaprire il seminario diocesano, con cinque aspiranti sacerdoti che proprio nei prossimi giorni inizieranno la loro formazione. Altri candidati inizieranno invece un anno propedeutico, sotto l'assistenza di un sacerdote formatosi in un istituto tradizionalista.
Come si legge nel sito ufficiale della diocesi, l'insegnamento sarà "aperto alla grande Tradizione della Chiesa, tramite la scoperta del Concilio Vaticano II conformemente a 'una ermeneutica della riforma nella continuità dell'unico soggetto-Chiesa', in particolare mediante un insegnamento teologico sicuro e una vera scoperta del tesoro della liturgia romana". Queste parole sono sufficientemente chiare nel tratteggiare il programma di insegnamento che sarà fornito.
Si narra che quando il seminario di Bayonne era stato chiuso, per assenza di candidati, l'allora rettore avesse confezionato un discorsetto in cui si compiaceva di quella chiusura definendola una opportunità per spingere la Chiesa ad esperire nuove strade... come se l'imprenditore fallito considerasse una 'opportunità' il dover depositare i libri contabili in Tribunale.
Ora, cambiato il vescovo, abbiamo ancora una volta una riprova: i progressisti svuotano i seminari, i tradizionalisti li riempiono. Entrambi, in tempi relativamente brevi. Non tutto è perduto, se ci date buoni vescovi.
Fonte: Perepiscopus
visto em:messainlatino.it