sexta-feira, 18 de setembro de 2009

Focus sulla nuova Commissione Ecclesia Dei.

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Domenica 20 settembre, Monsignor Pozzo, Segretario della Commissione Ecclesia Dei, celebrerà la Santa Messa in occasione dei due anni dall'entrata in vigore del Motu Proprio Summorum Pontificum. La cerimonia, secondo la forma straordinaria del rito latino, avrà luogo presso la parrocchia romana della Trinità dei Pellegrini, alle 10 e 30.

Due anni dopo l´entrata in vigore del Motu Proprio Summorum Pontificum, la liberalizzazione della messa di sempre da parte del Santo Padre non sembra aver portato tutti i suoi frutti a causa di numerose reticenze da parte di alcuni vescovi. Competente - in virtù dell'articolo 12 del Motu Proprio - per far applicare la volontà pontificia ovunque la legittima domanda dei fedeli incontri il silenzio, il disprezzo o il rifiuto arbitrario, la Commissione Ecclesia Dei è stata completamente riorganizzata all'inizio dell'estate. Abbiamo chiesto al nostro corrispondente a Roma, Guillaume Ferluc, di darci qualche notizia a riguardo.

PL: In seguito all'andata in pensione del Cardinal Castrillon Hoyos e all'accorpamento della Commissione Ecclesia Dei alla Congregazione per la Dottrina della Fede, può fare per noi un punto sulla nuova organizzazione della Commissione?

GF: Innanzitutto si può certamente affermare che si tratta di una nuova Commissione. Oltre al pensionamento dal Cardinale Castrillon, la Commissione ha anche perduto il suo vicepresidente, Monsignor Perl, uomo di lunga esperienza, e il suo segretario aggiunto, Monsignor Marini, richiamato a Dio anzitempo. Privata dei suoi tre membri più importanti, la Commissione è di fatto entrata in una nuova era con la pubblicazione, a luglio, del Motu Proprio Ecclesiae Unitatem. Posta sotto l´autorità del Prefetto per la Congregazione della Dottrina della Fede, la Commissione è stata ormai integrata a questo importante dicastero. Essa è diretta, in effetti, dal suo nuovo segretario, Monsignor Guido Pozzo, egli stesso proveniente dai ranghi dell'ex Sant'Uffizio. Se non abbiamo ancora i dettagli della squadra che affiancherà Monsignor Pozzo - non c'è, per esempio, un interlocutore designato in modo chiaro per il mondo francofono - sappiamo però che la tregua estiva è stata molto breve per il personale della Commissione.
Questa è stata spesso criticata per la sua lentezza o per i suoi silenzi, ma dobbiamo riconoscere che c'era davvero molto lavoro da svolgere.
Non si può certo dimenticare una serie di interventi decisivi in particolare a favore degli altri riti latini (ambrosiano, domenicano, ecc) o relativi al rispetto integrale del messale del 1962.
La Commissione Ecclesia Dei sembra oggi pronta a studiare i dossier che le sono stati fatti pervenire. Dalla fine di luglio è stata resa pubblica una lettera che risponde punto per punto alle interrogazioni di un fedele brasiliano e, inoltre, un amico di Paix Liturgique, che aveva scritto durante l´estate per chiedere un incontro, ha già ricevuto una risposta positiva da parte di Monsignor Pozzo.


PL: Questi esempi sembrano in effetti indicare che la nuova Commissione non perderà tempo, il che è un buon segno visto il numero di dossier in attesa di risposta. Ma si possono trarre altre insegnamenti da queste esperienze?

GF : Di quello con la Francia non ancora. Si dovrà aspettare che abbia luogo l´incontro a Roma. Di quello che riguarda il Brasile, invece si. Rivelato su internet (sul blog wdtprs.com), il suo contenuto è molto chiaro in quanto fa leva direttamente sugli articoli del MP Summorum Pontificum per ricordare che:
- il sacerdote non ha bisogno di ottenere un'autorizzazione da parte del suo vescovo per celebrare secondo la forma straordinaria;
- la valutazione della consistenza del "gruppo di fedeli" per la celebrazione della messa secondo il rito straordinario è soggetta soltanto al giudizio del sacerdote che ha ricevuto la richiesta;
- non è necessaria alcuna verifica della conoscenza del latino da parte dei fedeli, in quanto è sufficiente l'utilizzo di un messale bilingue o anche semplicemente del foglio della messa.
Certo, alle domande del fedele brasiliano riguardanti l'eventuale dovere del vescovo o del nunzio apostolico ad intervenire per far applicare il Motu Proprio, Monsignor Pozzo si contenta di rinviare alle disposizioni del testo e di ricordare l'obbedienza al Santo Padre. Una prudenza tutto sommato molto ecclesiastica, ma assolutamente legittima in assenza di documenti canonici a precisare le condizioni particolari di applicazione del Motu Proprio.


PL: Lei ha citato il recente Motu Proprio Ecclesiae Unitatem da una parte destinato a fissare il quadro delle discussioni teologiche fra Roma e la Fraternità Sacerdotale San Pio X, ma che ha anche dato luogo all'accorpamento della Commissione Ecclesia Dei alla Congregazione per la Dottrina della Fede: in cosa sono cambiati i compiti propri della Commissione Ecclesia Dei, e, in particolare, cosa è cambiato nell'applicazione del Summorum Pontificum?

GF: Di fatto in nulla, come ha sottolineato il cardinale francese, Mons. Ricard in un comunicato con il quale si ricorda che questa lettera apostolica concerne le sole questioni di ordine dottrinale; quelle di ordine liturgico e canonico sono invece regolate dal MP Summorum Pontificum. L'unico fatto degno di nota, a parte l'arrivo di Monsignor Pozzo, è l'aggregazione diretta dell'Ecclesia Dei alla Dottrina della Fede, uno dei più importanti dicasteri della Curia. Un rafforzamento del quale non possiamo che essere lieti.


PL : Per concludere, se lei avesse un consiglio da dare a coloro che sono costretti a ricorrere ai servizi della Commissione? (*)

GL: Per coloro che hanno potuto inviare un dossier nel passato io li inviterei semplicemente a riprendere immediatamente contatto con la Commissione per sapere se il loro caso è in corso di esame o no, e, in caso, a rispedire una breve lettera. Per gli altri, consiglierei di costituire un dossier dettagliato del loro caso e, una volta messi a punto i documenti, di fare una telefonata direttamente alla Commissione prima di spedirli per avvisare dell'invio.


(*) In Francia, oggi, circa 350 gruppi di fedeli che hanno formalizzato una domanda di messa secondo il Motu Proprio si trovano di fronte il silenzio o il rifiuto non giustificato da parte del clero diocesano.

Fonte :rinascimento sacro