CITTA’ DEL VATICANO - Il meritato riconoscimento di "Petrus" al Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, Monsignor Guido Marini, riempie di gioia chiunque in questi due anni e mezzo abbia potuto apprezzare la competenza e il garbo di un vero uomo di Dio. Il segno che lo contraddistingue e che racchiude il senso del suo servizio alla Chiesa e al Successore di Pietro, sono, in particolar modo, le mani giunte durante le solenni cerimonie a San Pietro e in giro per il mondo. Sempre accanto a Benedetto XVI, fino a cadere con lui la notte di Natale nell'aggressione in Basilica, Monsignor Marini rappresenta un fulgido esempio di cristianità per chiunque ami la vera Liturgia e la solennità dei riti presieduti dal Papa. Ricordo ancora la sua nomina nell'ottobre 2007. "La Santa Sede parla sempre più genovese", fu il primo commento quando il Pontefice lo scelse come Maestro delle Celebrazioni Liturgiche, chiamandolo a Roma da Genova. Da allora, dunque, è lui ad affiancare il Papa nelle funzioni religiose e a realizzare sull’altare l'opportuna ‘correzione di rotta’ di Joseph Ratzinger in materia liturgica. Insieme a Monsignor Marini, infatti, Benedetto XVI è riuscito a ripristinare una liturgia più legata alla tradizione rispetto a quella abbastanza ‘creativa’ attuata da un altro Marini, Piero, che fu Maestro delle cerimonie di Giovanni Paolo II e, per poco, anche del Pontefice regnante. Ordinato sacerdote dal Cardinale Giuseppe Siri, Monsignor Guido Marini è il più giovane degli allievi dello storico Arcivescovo di Genova ad essere nominato in un posto-chiave d’Oltretevere. Altri discepoli di Siri, come l’Arcivescovo e Cardinale Angelo Bagnasco (presidente Cei), il vescovo Mauro Piacenza (segretario della congregazione per il Clero) e l’Arcivescovo Domenico Calcagno (segretario dell’Apsa, il dicastero che amministra il patrimonio della Santa Sede) sono stati chiamati ad assumere le massime responsabilità nella Curia romana. Inoltre, quasi in contemporanea con Monsignor Guido Marini, si è trasferito nella Capitale (passando da Genova alla Conferenza episcopale italiana), don Nicolò Anselmi, responsabile del servizio nazionale per la pastorale giovanile, ex direttore dell’ufficio diocesano di Genova e incaricato regionale della Liguria per la pastorale giovanile. Un ‘exploit’ senza precedenti per la Diocesi di cui è stato Arcivescovo, sino al 2007, l’attuale Cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che ha avuto proprio Marini come segretario particolare e responsabile delle celebrazioni liturgiche. Un’ultima osservazione: dai sessantenni Bagnasco e Calcagno ai quarantenni Marini e Anselmi, il profilo rimane lo stesso. Assoluta ortodossia cattolica, fedeltà alla Chiesa tradizionale, fedeltà alle istituzioni ecclesiastiche, omogeneità e obbedienza alla Santa Sede. Hanno i riferimenti non nel mondo culturale e civile, ma tutti interni alla Chiesa. Il Cardinale Siri li ha formati come sacerdoti obbedienti al vescovo e adesso questa scuola apprezzata da Joseph Ratzinger è il massimo punto di riferimento per i "figli di Siri". Congratulazioni a Monsignor Guido Marini e a "Petrus" per la scelta quanto mai centrata.
fonte:Petrus.it