Sarà in libreria da lunedì 20 ottobre il volume della Società editrice fiorentina, Don Divo Barsotti il cercatore di Dio, che raccoglie, oltre ad un saggio biografico, numerose interviste realizzate da Andrea Fagioli, vicedirettore di «Toscanaoggi» (nella foto Andrea Fagioli con don Barsotti e Mario Luzi). Le pagine del libro sono frutto di numerosi incontri con don Barsotti dal 1994, anno del suo ottantesimo compleanno, al 2004, anno del suo novantesimo compleanno.Pubblichiamo la prefazione al volume del card. Camillo Ruini.
Sarà in libreria da lunedì 20 ottobre il volume della Società editrice fiorentina, Don Divo Barsotti il cercatore di Dio, che raccoglie, oltre ad un saggio biografico, numerose interviste realizzate da Andrea Fagioli, vicedirettore di «Toscanaoggi» (nella foto Andrea Fagioli con don Barsotti e Mario Luzi).
Le pagine del libro sono frutto di numerosi incontri con don Barsotti dal 1994, anno del suo ottantesimo compleanno, al 2004, anno del suo novantesimo compleanno. Quasi tutti incontri a Casa San Sergio, a Settignano, finalizzati a interviste per il quotidiano «Avvenire» e per questo settimanale, che hanno riguardato gli argomenti più vari: dalla religione all'attualità, dal digiuno al terrorismo, dalla preghiera alla giustizia.
Il volume della Sef (pp.116, euro 12) le raccoglie tutte. Alcune vengono riproposte sostanzialmente come sono state pubblicate in origine, mentre altre sono state adattate per l'occasione e in qualche caso integrate con brani o discorsi di don Barsotti, per rendere il pensiero più completo senza per questo rinunciare all'immediatezza dell'intervista e quindi della parola parlata. Il libro, infatti, vuole dare in modo semplice e agile un'idea della profondità del pensiero barsottiano, «che nella sua integrità come scrive il cardinale Camillo Ruini nella Presentazione al volume che qui di seguito anticipiamo è invece recuperabile nella grande mole dei suoi scritti», a cui è doveroso rimandare.
Per questo le interviste sono divise in una ventina di temi mettendo a conclusione di ognuno le indicazioni bibliografiche per poterlo approfondire. In questo sta anche l'originalità del volume e il prezioso contributo della Comunità dei figli di Dio, fondata dallo stesso Barsotti.
La prefazione del card. Ruini
Don Divo Barsotti è stato un cercatore di Dio, uno di quelli autentici, di quelli di fronte ai quali non si poteva che esclamare: «Questo è un prete che ci crede davvero!».
«Cerco Dio solo»: tre parole, l'impegno di una vita. Quello che assumono i consacrati della sua Comunità, la «Comunità dei figli di Dio», al momento della consacrazione e che ha dato il titolo a un volume con il quale la Comunità celebrò gli ottant'anni del fondatore.
Don Divo ha «cercato Dio solo» e lo ha fatto attraverso una vita eremitica ai bordi del mondo. La «sua» Casa San Sergio, oasi di silenzio e di preghiera, si affaccia sull'inquieta città di Firenze. Lassù, sulle colline di Settignano, don Barsotti ha portato il rigore della spiritualità russa senza dimenticare, poco più sotto, la realtà quotidiana, quella dei cristiani comuni, dei padri e delle madri di famiglia, di chi ogni giorno lotta per tenere accesa la fiamma della fede.
Don Barsotti, uomo di Dio, non faceva sconti: «Chiedo a voi la fede, una fede semplice, pura, ma grande... Amate la Chiesa, il sacramento visibile della Presenza di Dio quaggiù sulla terra. Siate certi e sicuri della vostra vocazione e sappiate difenderla. Dio chiede la fede, e tanto più questa è vera, tanto più è potente» (sono parole tratte dal suo testamento).
Le interviste a don Divo che compongono questo volume rendono appena un'idea, immediata però ed efficace, della profondità del pensiero barsottiano, che nella sua integrità è invece recuperabile nella grande mole dei suoi scritti, molti dei quali vengono indicati come approfondimento bibliografico dei singoli temi trattati nelle interviste.
Il numero dei volumi citati testimonia anche l'alto valore culturale, oltre che spirituale, della produzione letteraria di don Barsotti, il cui unico rammarico, probabilmente, è stato di non aver mai goduto in vita di un giusto e doveroso riconoscimento accademico.
card. Camillo Ruini