L'INVOCAZIONE AL NOME DI GESU'
"L'invocazione al nome di Gesù non è certo un metodo di sicura efficacia per la vita contemplativa. La contemplazione è dono «soprannaturale» nel senso preciso che ha questo termine in S. Teresa. Dipende cioè da un dono gratuito di Dio. Ma l'invocazione al Nome è il metodo che più efficacemente dispone l'anima ad accogliere il dono. Concentra tutta la vita dell’anima nell’attesa del Cristo e l'anima che invoca non ha altro motivo di speranza che la
propria miseria riconosciuta e sentita. Questa essa espone dinanzi al suo Dio per implorare la sua venuta. La grazia cesserebbe di essere grazia se l'anima credesse di avere un qualche diritto al farsi presente di Cristo nel suo intimo centro, ma essa tuttavia non può
dubitare che l'infinita Misericordia voglia colmare l'abisso di umiltà e di miseria che l'anima medesima le ha aperto dinanzi.
Viviamo la formula di questa preghiera!
È uno dei mezzi che la Tradizione ci mette nelle mani e ci consiglia per giungere alla santità. E alla santità noi ci siamo impegnati.
propria miseria riconosciuta e sentita. Questa essa espone dinanzi al suo Dio per implorare la sua venuta. La grazia cesserebbe di essere grazia se l'anima credesse di avere un qualche diritto al farsi presente di Cristo nel suo intimo centro, ma essa tuttavia non può
dubitare che l'infinita Misericordia voglia colmare l'abisso di umiltà e di miseria che l'anima medesima le ha aperto dinanzi.
Viviamo la formula di questa preghiera!
È uno dei mezzi che la Tradizione ci mette nelle mani e ci consiglia per giungere alla santità. E alla santità noi ci siamo impegnati.
Ringraziamo Dio che ci dà questo mezzo semplice, chiaro, umile, ma efficace. Non dico che sia facile: facile è quello che non costa e non ha efficacia - l'efficacia di un mezzo non si misura certo dalla fatica che ne esige l'uso, ma non è però senza quella fatica. Dio ha voluto che il frutto di un nostro lavoro dipenda anche dalla fatica che questo
lavoro ci chiede. Questo è sempre vero. Se è vero nella vita naturale, umana - perché anche nella vita naturale ed umana è soltanto dal lavoro, dall'impegno, da un'applicazione faticosa
e che costa, che deriva un frutto efficace e duraturo per la nostra vita quaggiù - è vero anche nella vita soprannaturale. È vero che nella vita soprannaturale noi dipendiamo dalla grazia di Dio, ma la grazia di Dio non ci dispensa dalla nostra cooperazione, anzi la provoca e la esige. Dio, come si è detto, non lavora senza di noi, ma attraverso di noi. L'efficacia della grazia si manifesta nella capacità che ci dona d'impegnarci. Così nell'impegno effettivo delle nostre potenze tese a realizzare questa continua preghiera, questa continua attesa del Cristo, si farà evidente per noi la grazia di Dio."
lavoro ci chiede. Questo è sempre vero. Se è vero nella vita naturale, umana - perché anche nella vita naturale ed umana è soltanto dal lavoro, dall'impegno, da un'applicazione faticosa
e che costa, che deriva un frutto efficace e duraturo per la nostra vita quaggiù - è vero anche nella vita soprannaturale. È vero che nella vita soprannaturale noi dipendiamo dalla grazia di Dio, ma la grazia di Dio non ci dispensa dalla nostra cooperazione, anzi la provoca e la esige. Dio, come si è detto, non lavora senza di noi, ma attraverso di noi. L'efficacia della grazia si manifesta nella capacità che ci dona d'impegnarci. Così nell'impegno effettivo delle nostre potenze tese a realizzare questa continua preghiera, questa continua attesa del Cristo, si farà evidente per noi la grazia di Dio."
" L'invocazione a Gesù opera lo spogliamento, elimina i pensieri, e riduce tutta la vita interiore all'unità. L'esercizio dell’ascesi cristiana è semplificato: l' invocazione continua è sufficiente a purificare il cuore dell'uomo dal quale procedono, secondo la parola stessa del Salvatore, tutti i peccati come scorre da cattiva sorgente acqua putrida e infetta. [...] Così l'invocazione del nome di Gesù purifica l'anima in un processo di unificazione interiore, scioglie l'anima da ogni legame e la svuota di ogni imagine, di ogni pensiero, precisamente in quanto fa presente nell'anima il Cristo. La purificazione dell'anima non precede questa presenza. Ma in questa presenza che via via sembra sempre più come radicarsi nell'intimo e riempire ogni vuoto interiore, lo spirito umano acquista fermezza, stabilità, purezza, luminosità. La presenza del Cristo lentamente trasforma l'intimo dell'uomo, lo purifica e illumina insieme. Fa dell’anima il vero tempio di Dio."
Don Divo Barsotti - dal libro "Meditazione sulla preghiera a Gesu' "