Stefano M. Manelli. Che cosa è successo negli anni sessanta?
Riporto il capitolo successivo (pp.85-87) della
Prima parte della relazione di Padre Manelli pubblicata ieri. [vedi qui].
Proprio nel ripercorrere queste pagine, mi
accorgo che non potrò mancare di mettere a disposizione di tutti anche le parti
successive, altrettanto eloquenti e significative. In fondo non sono altro che
il suo Manifesto e ci danno le ragioni della sua scelta successiva al
Summorum Pontificum ed in esso incardinata vero ponte con la Sacra
Traditio Ecclesiae riguardo alla Liturgia, anima e vita della Chiesa.
Mi rendo conto infatti di quanto sia eloquente
e significativo questo excursus di padre Manelli, che è la chiara
esposizione del sensus Ecclesiae - trasmesso all'Ordine di cui è
Fondatore - dal quale possono estrarsi molte chiavi di lettura della situazione
che si è venuta a creare nello stesso, emblematica di quella dell'intera realtà
ecclesiale, frutto della dicotomia tra passato e presente tra Tradizione e
Profezia operato dall'attuale Gerarchia. Situazione nella quale siamo immersi e
coinvolti, che non è altro che conseguenza del nuovo sensus Ecclesiae in
realtà solo invocato ma non definito e desumibile dalla nuova prassi
ateoretica, corrispondente ad un cambiamento di paradigma sostanziale, che
vorrebbero inculcare anche a noi. Ed è per questo che ce ne occupiamo:
appartiene anche a noi. Ci siamo dentro nello stesso modo. Al di là di altre
possibili concause riguardanti gli FI nello specifico che, qualunque esse siano,
sono evidentemente servite da pretesto per colpire la Messa Antiquior e
tutto ciò che essa significa e porta con sé.
IL MOTU PROPRIO SUMMORUM
PONTIFICUM
PER LA CRESCITA DELLA VITA RELIGIOSA
P. STEFANO M. MANELLI, F.I.
(Fondatore e Ministro Generale dei Francescani dell'Immacolata)
PER LA CRESCITA DELLA VITA RELIGIOSA
P. STEFANO M. MANELLI, F.I.
(Fondatore e Ministro Generale dei Francescani dell'Immacolata)
4. Che cosa è successo dagli anni sessanta?
Orbene, fino agli anni sessanta, il patrimonio
liturgico che caratterizzava ogni singolo Ordine religioso è rimasto pressoché
invariato, salvo le opportune modifiche marginali riguardanti, ad esempio, il
calendario liturgico, che da sempre hanno arricchito o snellito i sacri riti
sotto la vigile supervisione della Chiesa ufficiale. In quegli anni la Chiesa
godeva ancora di una straordinaria fecondità delle vocazioni religiose, della
conseguente crescita delle Missioni ad gentes, della solidità e maturità della
vita cristiana del popolo di Dio.
Che cosa è successo, invece, dagli anni
Sessanta in poi? In effetti, è successo che dopo la celebrazione del Concilio
Vaticano II, che fu un'assise grandiosa come mai la Chiesa aveva avuto nel suo
passato, l'attesa riforma liturgica post-conciliare, nel suo attuarsi, anziché
operare lo sperato incremento e l'auspicata crescita della vita cristiana, ha
operato, invece, una svolta, la quale, a conti fatti, ha inciso negativamente
sull'intera Chiesa e sul popolo di Dio[74] e, ancor più, ha inciso negativamente
soprattutto sull'impianto
stesso della vita religiosa (particolarmente nell'Occidente).