Teologia bergogliana
Da un sito cattolico, leggo che «La rivista
internazionale di teologia Concilium ha dedicato il suo ultimo numero al
tema: Dall’“anathema sit” al “Chi sono io per giudicare?”», a partire
dalla famosa frase di Papa Francesco sull’omosessualità: «chi sono io per
giudicare», pronunciata di ritorno dal Brasile, nel luglio 2013.
Gli autori «ritengono che le formule e i dogmi
non possono comprendere l’evoluzione storica, ma ogni problema vada collocato
nel suo contesto storico e sociopolitico. Il concetto di ortodossia va superato,
o quanto meno ridimensionato, perché, viene utilizzato come “punto di
riferimento per soffocare la libertà di pensiero e come arma per sorvegliare e
punire”... Essi definiscono l’ortodossia come “una violenza
metafisica”. Al primato della dottrina va sostituito quello della prassi
pastorale…» (Concilium, 2/2014, p. 11).