L'intera comunità cristiana di Mosul, la seconda città dell'Iraq caduta il mese scorso nelle mani dei jihadisti dello Stato islamico, è stata costretta a fuggire nelle ultime ore, dopo che i miliziani avevano intimato loro di convertirsi all'Islam o di pagare la Jiziya, il prezzo della 'protezione' alle minoranze religiose previsto dall'antica legge islamica.
Lo riferiscono testimoni nelle aree della provincia di Ninive e nella regione autonoma curda dove migliaia di profughi stanno arrivando. ( ANSA )
Aggiornamento : "Alla fine, questa mattina l’Isil ha annunciato attraverso i megafoni delle moschee che i cristiani devono lasciare la città, oppure pagare la jizya ( ossia la tassa di ‘protezione’, ndr ) oppure diventare musulmani.
Quando i cristiani hanno iniziato ad uscire di casa, gli elementi dell’Isil li hanno fermati e derubati di ogni cosa, soldi, oggetti preziosi e anche le automobili, costringendoli a lasciare la città a piedi".
Aggiornamento : "Alla fine, questa mattina l’Isil ha annunciato attraverso i megafoni delle moschee che i cristiani devono lasciare la città, oppure pagare la jizya ( ossia la tassa di ‘protezione’, ndr ) oppure diventare musulmani.
Quando i cristiani hanno iniziato ad uscire di casa, gli elementi dell’Isil li hanno fermati e derubati di ogni cosa, soldi, oggetti preziosi e anche le automobili, costringendoli a lasciare la città a piedi".
Foto © Copyright ANSA
19 luglio – “ Tutti coloro che hanno un potere in Iraq e nel mondo intervengano per salvare i cristiani di Mosul, depredati e scacciati dalla città ”.
E’ l’appello lanciato da Shlemon Warduni, vice patriarca della Chiesa caldea in Iraq, in risposta alle misure che lo Stato islamico in Iraq e nel Levante (Isil), che il 9 giugno ha preso il controllo di Mosul, sta adottando nei confronti della comunità cristiana locale.
Nei confronti di questa minoranza, è stato diffuso oggi un nuovo ordine di lasciare la città.
Iraq: Jihadisti Isil segnano le porte dei cristiani a Mosul, “casa espropriata” e stop cibo ISIL_case_cristiani
Qualche giorno fa, i miliziani dell’Isil hanno segnato tutte le case dei cristiani con la lettera araba ‘N’, che sta per ‘nasrani’, ossia ‘cristiano’ (plur. nasara), e con la scritta “Proprietà immobiliare dello Stato islamico”. ( * )
Inoltre, i commercianti sono stati messi in guardia dal distribuire ai cristiani le razioni alimentari sovvenzionate dal governo e lo stesso è capitato ai distributori di energia elettrica.
“L’Isil ha invitato ieri con una lettera ufficiale tutti i rappresentanti della comunità cristiana a partecipare a una riunione per organizzare la questione degli alloggi in città”, racconta Warduni ad Aki-Adnkronos International.
“Tuttavia – prosegue – la lettera è arrivata tardi ad alcuni di loro, mentre altri hanno preferito non presentarsi per paura di quel che li aspettava e di conseguenza nessuno ha risposto a questo invito”.
“Alla fine, questa mattina l’Isil ha annunciato attraverso i megafoni delle moschee che i cristiani devono lasciare la città, oppure pagare la jizya (ossia la tassa di ‘protezione’, ndr) oppure diventare musulmani”, racconta Warduni.
“Quando i cristiani hanno iniziato ad uscire di casa, gli elementi dell’Isil li hanno fermati e derubati di ogni cosa, soldi, oggetti preziosi e anche le automobili, costringendoli a lasciare la città a piedi”, aggiunge.
Vaticano ai musulmani: “felicitazioni ed i migliori auguri per il ramadan” ( ** )
“Com’è possibile che accada una cosa del genere nel 2014?”, si chiede il vicario patriarcale.
“Dove siamo arrivati, dov’è l’Iraq, dove sono i diritti umani?”, prosegue Warduni, che chiede “all’Onu e alla comunità internazionale di intervenire per risolvere questa situazione inaccettabile e rispetto alla quale il governo iracheno è totalmente assente”.
“Il mondo intero deve sapere quel che accade oggi nel nostro Paese”, sottolinea il prelato, precisando che “in passato non abbiamo mai parlato in questo modo, ma non è più possibile tacere questa situazione”.
Warduni lancia poi un “appello ai Paesi vicini, come Turchia, Qatar e Arabia Saudita, a intervenire per trovare una soluzione al problema dei cristiani” in Iraq. ( IMOLA OGGI )
Warduni lancia poi un “appello ai Paesi vicini, come Turchia, Qatar e Arabia Saudita, a intervenire per trovare una soluzione al problema dei cristiani” in Iraq. ( IMOLA OGGI )
19 luglio – Sempre piu’ drammatica la situazione per i cristiani in Iraq. Il palazzo episcopale dei siro-cattolici di Mosul e’ stato bruciato dagli jihadisti sunniti dello Stato Islamico (is) appena scaduto l’ultimatum lanciato dai miliziani dello Stato ai cittadini cristiani.
Lo ha denunciato il Patriarca della Chiesa cattolica sira, Ignace Joseph III Younan.
Il Patriarca ha incontrato stamani in Vaticano l’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. ( NOSTRA NOTA Ambienti vaticani ci hanno fatto notare che il Patriarca siro cattolico non è stato - ancora - ricevuto in udienza dal Santo Padre ne' dal Segretario di Stato Vaticano - scriviamo questo il 20 luglio 2014 alle ore 9,00. Tutto è possibile nelle prossime ore ... ).
Le notizie che riporta sono disastrose:”Il nostro arcivescovado a Mosul e’ stato bruciato totalmente: manoscritti ( di enorme valore storico N.d.R. ), biblioteca… e hanno gia’ minacciato che, se non si convertiranno all’islam, tutti i cristiani saranno ammazzati.
E’ terribile!
Questa e’ una vergogna per la comunita’ internazionale”, ha detto Younan a Radio Vaticana, invitando a ”sospendere tutti gli aiuti finanziari” agli estremisti. ( IMOLA OGGI )
NOTE
( * ) Nun (ن), la lettera 14 dell'alfabeto arabo (l'equivalente della lettera N nel nostro alfabeto romano), è la prima lettera della parola Nasara (نصارى: Nazareni). E' il modo in cui i musulmani hanno chiamato i cristiani dall'inizio della loro invasione del mondo cristiano nel VII secolo.
I terroristi musulmani mettono la lettera Nun (ن) sulle case dei cristiani di Mosul per procedere più speditamente alla confisca dei loro edifici e alla cacciata delle famiglie cristiane.
( ** ) “Verso un’autentica fraternità fra cristiani e musulmani” ( Sic !!! ) è il titolo del Messaggio che il Pontificia Consiglio per il Dialogo Interreligioso rivolge ai fedeli dell’Islam per la fine del Ramadan, (Id al-Fitr 1435 H./2014 A.D).
Il Documento è a firma del Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Dicastero, e del Padre Miguel Ángel Ayuso Guixot, MCCJ, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.
Ricordando che nel 2013, primo anno del suo ministero petrino, il Santo Padre Francesco aveva personalmente firmato il Messaggio in occasione dell”Id-al Firt, il Cardinale Tauran cita anche l’Angelus dell’11 agosto 2013, nel quale il Papa aveva salutato i musulmani come “nostri fratelli” ( Sic !!! )
“Tutti noi riconosciamo – si legge nel testo – la pregnanza di queste parole.
Infatti, cristiani e musulmani sono fratelli e sorelle dell’unica famiglia umana, creata dall’unico Dio”.
" Intanto i poveri Cristiani dell' Iraq ( e della Siria) dopo 20 secoli di storia sono quasi del tutto estinti: uccisi, derubati, affamati, umiliati, torturati, insomma sterminati nel silenzio assordante del mondo mediatico ".
A.C.
" Intanto i poveri Cristiani dell' Iraq ( e della Siria) dopo 20 secoli di storia sono quasi del tutto estinti: uccisi, derubati, affamati, umiliati, torturati, insomma sterminati nel silenzio assordante del mondo mediatico ".
A.C.