domenica 17 settembre 2017
Di seguito inserisco il completamento del resoconto sul Convegno del decennale: "Il Motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI: una rinnovata giovinezza per la Chiesa", che si è tenuto presso l'Università Pontifica Angelicum lo scorso 14 settembre [vedi].
Praticamente ho annotato le frasi e le espressioni che più mi hanno toccata della relazione del Card. Sarah. Il testo integrale (purtroppo dovremo avere la pazienza di attendere la pubblicazione degli atti) certamente consentirà di scoprire molte altre ricchezze nascoste o espresse in maniera incompleta in questa mia trascrizione, che comunque credo lasci assaporare profondità spirituali che purtroppo non entrano nella predicazione comune. In ogni caso ci sono contenuti da approfondire in riferimento a questo testo, che stiamo traducendo, che contiene anche altri elementi: La riconciliazione liturgica
Praticamente ho annotato le frasi e le espressioni che più mi hanno toccata della relazione del Card. Sarah. Il testo integrale (purtroppo dovremo avere la pazienza di attendere la pubblicazione degli atti) certamente consentirà di scoprire molte altre ricchezze nascoste o espresse in maniera incompleta in questa mia trascrizione, che comunque credo lasci assaporare profondità spirituali che purtroppo non entrano nella predicazione comune. In ogni caso ci sono contenuti da approfondire in riferimento a questo testo, che stiamo traducendo, che contiene anche altri elementi: La riconciliazione liturgica
Ed ecco la relazione del card. Robert Sarah (Prefetto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti). Il suo tema: “Il silenzio e il primato di Dio nella sacra Liturgia”.
Il cardinale esordisce citando Benedetto XVI, sottolineando che suo intento era la riconciliazione all'interno della Chiesa dopo che si è cercato di adattare la riforma alla svolta antropologica per ricostruirla in senso antropocentrico. Ma la Liturgia non è il laboratorio del nostro agire: è il baluardo della presenza di Dio. Infatti è la dimenticanza di Dio il pericolo più incombente del nostro tempo in cui l'attenzione non è più diretta al primato di Dio. Conseguenze: terrorismo senza Dio; secolarismo sempre più aggressivo; consumismo; cultura della morte (Ratzinger luglio 2004). La liturgia deve fungere da baluardo offrendo la presenza di Dio. Ma che succede se nella liturgia noi pensiamo solo a noi stessi?