Il 29 giugno1972, all’indomani del Vaticano II il papa Paolo VI nell’allocuzione “Resistite fortes in fide” affermò. “ Anche nella Chiesa regna questo stato di incertezza. Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. E’ venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza. Predichiamo l’ecumenismo e ci distacchiamo sempre più dagli altri. Cerchiamo di scavare abissi invece di colmarli. Come è avvenuto tutto questo? Il papa confida ai presenti un suo pensiero: che ci sia stato l’intervento di un potere avverso. Il suo nome è il diavolo, questo misterioso essere cui si fa allusione anche nella lettera di san Pietro”. Alla figlia spirituale Cleonice Morcaldi, il famosissimo Padre Pio da Pietrelcina, poi canonizzato dalla Chiesa rivelò:” ricordo che tanti mostri si mettevano intorno alla culla per spaventarmi ed io strillavo”. Anche al suo direttore ...
... spirituale padre Benedetto da San Marco in Lamis, Padre Pio descrisse le continue apparizioni del diavolo: “ Mia madre spegneva il lume e tanti mostri mi si mettevano vicino ed io piangevo; accendeva il lume ed io tacevo perché i mostri sparivano. Di nuovo lo spegneva e di nuovo mi mettevo a piangere per i mostri”. Ma pure di giorno, secondo la testimonianza del maestro don Nicola Caruso, il piccolo era perseguitato” da un uomo vestito da prete, che al ritorno da scuola lo aspettava sulla soglia di casa e non lo voleva fare entrare. Allora Francesco si fermava, veniva un ragazzino scalzo, faceva un segno di croce il prete spariva e il bambino, sereno, poteva finalmente rientrare”. Intanto per Padre Pio nel 1903 era iniziato il tempo del noviziato, un periodo segnato finalmente da una tregua negli assalti diabolici. Ma il silenzio si interruppe bruscamente mentre si trovava nello studentato di Sant Elia a Pianisi. Egli stesso raccontò quanto gli accadde nel settembre 1905: ”Una notte sentii dei rumori che mi sembravano provenienti dalla cella vicina.” Che farà a quest’ora Fra Anastasio?”, mi dissi; e pensando che vegliasse in adorazione mi misi a recitare il rosario. C’era infatti tra noi una sfida a chi pregava di più e io non volevo rimanere indietro. Continuando però questi rumori, anzi diventando sempre più insistenti volli chiare il confratello. Si sentiva intanto un forte odore di zolfo. Mi scorsi dalla finestra per chiamare: le nostre due finestre erano così ravvicinate che ci si poteva scambiare libri o altro sporgendo la mano.” Fra Anastasio”, chiamai senza alzare troppo la voce. Non ottenendo risposta, mi ritirai. Ma quale non fu la mia sorpresa, quando dalla porta vidi entrare un grosso cane dalla cui bocca usciva tanto fumo. Caddi riverso sul letto e udii che diceva: “ è iss”( è lui). Mentre ero in quella postura,vidi l’animalaccio spiccare un salto sul davanzale della finestra, da qui lanciarsi sul tetto di fronte, per poi sparire”. Le biografie di padre Pio riportano con dovizie di particolari le sue lotte contro lo spirito infernale. Una cosa è certa la stragrande maggioranza dei cristiani non arriverà mai a fare queste esperienze limite con il demoniaco come il santo cappuccino di San Giovanni Rotondo. Gli stessi posseduti sono, a detta degli stessi esorcisti, estremamente rari. Però la lotta contro Satana, senza cadere nella demonopatia che vede il diavolo dappertutto è una caratteristica di ogni seria esperienza cristiana. Questo volumetto di110 pagine “Come difendersi dal demonio. Con l’aiuto di san Michele e dei santi angeli”, edizioni Villadiseriane, Bergamo, 2009, prezzo di copertina 10 euro, distribuito dalla Mescat di Milano, scritto con stile semplice da don Marcello Stanzione, uno dei massimi angelologi a livello italiano, ha finalità eminentemente pratiche e pastorali anche perché don Marcello prima ancora di essere uno studioso di fenomeni che i laici definirebbero “ paranormali” o “metapsichici” da circa 20 anni è un buon parroco di campagna, a contatto quotidiano con le problematiche più disparate della gente che numerosa si rivolge a lui, pur senza essere un esorcista di nomina episcopale, ma esercitando un normalissimo ministero presbiteriale, in cerca di una parola di discernimento e di conforto. Un testo semplice, lo ripeto, ma chiaro e utile come pochi perché nato da una esperienza sacerdotale di almeno vent’anni diretta nella lotta quotidiana di un vero pastore di anime contro il demonio. L’autore in questo testo sottolinea l’aiuto potente che san Michele e gli angeli buoni offrono ai cristiani nel combattimento contro il potere delle tenebre e anche in questo San Pio da Pietrelcina ci fa da maestro, a Padre Mariano Paladino, che fu uno degli infermieri di Padre Pio, una persona, che aveva ricevuto dei particolari doni di Dio, raccontò di aver visto il piccolo Francesco adagiato in una culla e protetto dalle ali dell’Arcangelo. Pensando che potesse essersi trattato di una allucinazione di una devota un po’ stramba, Padre Mariano raccontò l’episodio al santo cappuccino e ne ricevette immediatamente una risposta netta: “Guai a me se non
ci fosse stato San Michele: a quest’ora avreste visto Padre Pio sotto i piedi di Lucifero”. I figli spirituali di Padre Pio, conoscendo il grande amore del Padre verso San Michele ed i Santi Angeli di Dio, vollero che l’immagine dell’Arcangelo,mentre trafigge il dragone infernale, campeggiasse sopra il monumento di Padre Pio raffigurato mentre impartisce l’assoluzione sacramentale ad un penitente in ginocchio e tale scultura che tutti possono osservare si trova al primo ripiano dell’ingresso centrale dell’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” a san Giovanni Rotondo.
ALFONSO GIUSTI
fonte:http://www.pontifex.roma.it/