domingo, 10 de janeiro de 2010

La drammatica crisi della diocesi di Evreux


Molti Paesi un tempo roccaforti del cattolicesimo si stanno ormai scristianizzando rapidamente. C'è da piangere al pensiero che queste terre sono state conquistate alla fede grazie al sangue di innumerevoli martiri e adesso le stiamo perdendo; purtroppo non sarà facile ricondurle a Cristo, forse ci vorranno secoli.

Pensiamo ad esempio alla diocesi francese di Evreux, recentemente salita alla ribalta delle cronache dopo la decisione del vescovo locale di sollevare dall'incarico il parroco di Thiberville, considerato da più parti come il miglior curato della diocesi. La questione è ora nelle mani di Roma che dovrà decidere se ratificare la scelta del vescovo di Evreux o riammettere l'ormai ex parroco nel suo precedente ruolo.

Osserviamo i numeri del tracollo religioso che ha colpito questa diocesi. Nel 1950 i preti diocesani erano 312, oggi il loro numero è precipitato a 84 dei quali ben 36 sono in pensione! La percentuale dei cattolici era al 96% della popolazione residente, ora è precipitata intorno al 70% (molti ormai non battezzano più i bambini). Ma il dato che sconvolge di più è quello del numero delle parrocchie che nel 1950 erano 582 e oggi sono scese a 34 con un saldo negativo di 548. La causa di ciò sta nel tracollo del numero dei preti, poiché le poche decine di parroci ancora in attività non erano sufficienti a gestire le 582 parrocchie del passato.

I numeri non sono né tradizionalisti, né modernisti, sono dati di fatto dei quali è necessario prenderne atto. Se il presente è drammatico, il futuro della diocesi di Evreux appare ancora più tragico. Degli 84 preti diocesani attualmente in vita, solo 25 hanno meno di 60 anni. Considerando il bassissimo numero di vocazioni, tra dieci o vent'anni, l'intera diocesi conterà solo una manciata di preti. E pensare che erano 312!

Insomma quando dico che la situazione è drammatica non è un'esagerazione. E' come se uno tsunami avesse travolto questa e molte altre diocesi. Fortunatamente gli istituti legati alla liturgia tradizionale godono di un abbondante afflusso di nuove vocazioni, le quali, se Dio vorrà, dovranno rievangelizzare nuovamente le diocesi terremotate dalla terribile crisi che ha colpito il cattolicesimo negli ultimi decenni.
fonte:Cordialiter.it